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L'utilizzo degli spazi cittadini destinati alla cultura

22-02-2012 / A parer mio

Associazioni culturali ferraresi *

Documento delle Associazioni culturali della città in merito all'utilizzo degli edifici e degli spazi di proprietà comunale destinati alla cultura.

Il Sindaco di Ferrara conferma, con dichiarazione alla stampa locale del 17 febbraio, la decisione della Amministrazione Comunale di trasferire gli uffici dell'Assessorato alla Cultura in Palazzo Bonacossi, ora sede della Direzione dei Musei Civici di Arte Antica, dei servizi di biblioteca e di fototeca, del 'Museo Riminaldi'. Lo spostamento comporta la chiusura dei servizi e del museo. Molte delle associazioni che firmano questo documento hanno partecipato, nel mese di novembre 2011, al convegno Musei a Ferrara: problemi e prospettive. In quella occasione hanno apprezzato gli interventi, non formali ma ricchi di sollecitazioni, dei rappresentanti delle amministrazioni locali.
La decisione, annunciata ma non spiegata nelle motivazioni e nelle conseguenze, appare in controtendenza rispetto a quanto detto in quella occasione e, soprattutto, contraddittoria con la scelta politica di valorizzare Ferrara attraverso la qualità della sua storia e del suo patrimonio culturale.
Il problema sul quale ci pare doveroso intervenire, proponendo le nostre riflessioni anche alla città, è la apparente discrepanza tra formulazioni generali, nelle quali ci riconosciamo, e alcune scelte e comportamenti concreti.
Ci sembra sensato richiedere che il programma di trasferimento degli uffici dell'Assessorato alla Cultura avvenga- non a scapito degli spazi museali esistenti - all'interno di una proposta organica e di prospettiva di utilizzo e riordino degli edifici di proprietà comunale dedicati alle strutture culturali della città. Oltre a Palazzo Bonacossi viene spontaneo ricordare tra gli altri Palazzo Schifanoia, gli ex conventi di San Paolo e di Sant'Antonio in Polesine (per la parte non utilizzata), Palazzo Massari, Palazzo dei Diamanti, Palazzo Prosperi Sacrati, la ex chiesa dei Santi Cosma e Damiano e altri ancora.
Occorre capire insieme la sistemazione ottimale degli spazi museali e delle strutture di servizio poste a disposizione del pubblico: come la biblioteca dei musei civici possa essere ampliata, gestita e organizzata anche attraverso la confluenza di fondi provenienti da altre sedi; come la fototeca possa riprendere le acquisizioni; come vada realizzata una linea editoriale che almeno fornisca guide e cataloghi; come si debba costruire il rapporto fra esposizioni e musei.
L'istituzione del 'Museo Riminaldi' rappresenta una indicazione felice, di tema e di museografia, perché ha proposto ad elevati livelli di qualità, non solo ai turisti ma anche ai cittadini, un periodo, il XVIII secolo, poco noto e considerato. E' l'unica sede in Ferrara che documenta l'età delle Legazioni.
Ciò di cui oggi è opportuno ed utile discutere non è la chiusura del museo, e dei servizi, con il pretesto del ridotto numero di visitatori, ma piuttosto che cosa sia necessario fare perché museo e servizi abbiano adeguata valorizzazione ed eventuale più consona collocazione.
Il convegno dedicato ai musei aveva proposto la istituzione di un sistema museale, sull'esempio di quanto è avvenuto in altre città della regione; nell'attesa a noi pare una necessità ineludibile agire d'intesa per la valorizzazione e la comprensione del patrimonio culturale, evitando scelte di corto respiro.
L'operare ponendo la città di fronte a dei fatti compiuti non pare la scelta migliore e rischia di pregiudicare il buon lavoro svolto per fare sì che la 'cultura' sia elemento strategico per la crescita di Ferrara.
Restiamo in fiduciosa attesa di costruttive occasioni di incontro.

* - Accademia delle Scienze, Amici della Biblioteca, Amici dei Musei, Amici di Luca Danese (Comacchio), Deputazione di Storia Patria, FAI, Ferrariae Decus, Garden Club, Italia Nostra