Maddalena Rostagno raccontata dai 'galeotti'
10-04-2012 / A parer mio
di Irina Aguiari e Sara Hamado - Liceo Ariosto di Ferrara
[nelle foto alcuni momenti dell'incontro del 16 marzo nell'atrio Bassani del Liceo Ariosto con Maddalena Rostagno nell'ambito del ciclo "Galeotto fu il libro". La scrittrice e giornalista ha conversato con gli studenti sull'inizio degli anni di piombo a partire dal suo libro 'galeotto' "La notte che Pinelli" di Adriano Sofri e ha presentato il romanzo "Il suono di una sola mano" (il Saggiatore, 2011) - Foto di Maddalena Andreoli]
MADDALENA RACCONTATA DA NOI "galeotti"!
Sorriso gentile, sguardo attento e voce velata dalla timidezza... così si è presentata Maddalena Rostagno, per la prima volta ai nostri occhi, al Festivaletteratura di Mantova lo scorso Settembre, durante la presentazione di "Il suono di una sola mano". Un personaggio che ci ha subito rapito: da lì la decisione, approvata poi da tutti i membri del progetto Galeotto fu il libro di invitarla all'Ariosto. Ripensando a questa lunga, intensa e bellissima esperienza, culminata nell'incontro con la scrittrice avvenuto il 16 marzo 2012, risulta sorprendente l'entusiasmo dei partecipanti al gruppo di lettura nell'affrontare le tematiche importanti, ma difficili emerse dalla lettura del libro di Maddalena e dal libro che Maddalena ci propone come "Galeotto", La notte che Pinelli di Adriano Sofri, la storia complicata, oltre che molto delicata, del ferroviere anarchico che negli uffici della Questura milanese la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 fu «un innocente
vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti e poi di un'improvvisa, assurda fine», per dirla con le parole del Presidente della Repubblica Napolitano.
Questi libri parlano di uomini, raccontano date, stragi, omicidi che hanno segnato il passato dell'Italia e ne segnano ancora il presente. La strage di Piazza Fontana, l'omicidio Calabresi, la morte ma soprattutto le "mille vite" di Mauro Rostagno sono gli argomenti sui quali abbiamo riflettuto, spesso non conoscendoli, se non superficialmente, ma che ci hanno dato la possibilità di discutere, facendo anche emergere pareri talvolta molto contrastanti.
Ci siamo sforzate di lavorare criticamente sulla ricostruzione di Sofri, addentrandoci in una realtà in bianco e nero che non abbiamo vissuto e che ai nostri giovani occhi appare ormai lontana, sfumata. Abbiamo rivissuto la tensione terribile delle bombe, ma anche la solidarietà umana dell'intera Milano che si raccoglie attorno a 17 feretri di innocenti. Abbiamo cercato di capire insieme gli intrighi del potere, il fallimento di uno Stato, il nostro, e della sua giustizia, delle sue forze dell'ordine. Allo stesso tempo, ci siamo immersi in un'intensa passione politica che oggi difficilmente troviamo nei giovani, come negli adulti.
Leggere poi il libro di Maddalena è stato come fare un viaggio: siamo partiti da Trento, con Mauro leader del '68, ci siamo spostati a Milano nel centro sociale "Macondo", poi in India nella comunità di Osho e siamo diventati "arancioni", per ritornare infine in Italia, precisamente in Sicilia a Trapani, dove Mauro assieme a Chicca ha fondato Saman, una comunità per il recupero di tossicodipendenti. Qui abbiamo seguito Mauro nelle sue molteplici attività tra la comunità e una tv locale, RTC, dal piccolo schermo della quale denunciava quotidianamente corruzione e mafia. Il nostro viaggio è stato costretto a interrompersi il 26 Settembre 1988, bloccato dalla mafia.
Molti interrogativi rimangono sospesi e imprigionati nelle aule del liceo, ma quelli che proponiamo a Maddalena durante l'incontro trovano terreno fertile per un confronto autentico. Lei, come noi, non conosce le risposte a tutte le domande, ma ci offre parole fresche che scuotono le coscienze di tutt*. Per la verità non c'è un altro luogo, un altro tempo.
Grazie Maddalena perché ci hai dato la possibilità di parlare di fatti (non chiacchiere) di cui spesso si preferisce tacere... e soprattutto ci hai lasciato la voglia di continuare ad occuparcene.
Irina Aguiari e Sara Hamado - Galeotto fu il libro, Liceo "Ariosto" di Ferrara