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Il 17 del mio amico Mercuriali

09-05-2012 / A parer mio

di Roberto Bonsi *

Non sono affatto superstizioso e il numero che andiamo a presentare è quello che celebra in un certo periodo dell'anno, anche la persona a cui in terra, unitamente al figliolo, io voglio più bene: mia figlia. Ma chi l'ha detto che il numero 17 porta sfortuna? Questo è il numero del quale ora inizio a scrivere. Forse i soliti iettatori oppure le casualità della vita, fan si che si creda che porti 'sfiga'. Mah...! In queste mie righe desidero parlarvi di una brava persona, di un onesto lavoratore dello spettacolo, da ben 13 anni "passato all'altra riva". Ah, a proposito di numeri particolari e così posti all'indice... E' vissuto a lungo il buon Angelo Mercuriali, che ebbe i suoi natali il 17 ottobre 1909 proprio a Ferrara. La persona e anche il personaggio pubblico del quale ci stiamo avviando a discorrere; oggi è un'anima eletta al cospetto del buon Dio, ed è proprio nostro Signore che in vita ha inteso dotarlo di una voce possente, grazie alla quale ha avuti: buona popolarità da "comprimario di lusso" (nda: così venne definito), ampi consensi dal pubblico e dalla critica, non sempre tenera con le sue "vittime" sentiti applausi dai suoi più affezionati "fans", "allori" e premi vari, offerte su "red carpets" dalle Autorità e dal mondo di lustrini dello "showbiz" nostrano ed anche internazionale al quale apparteneva. Il Mercuriali, il mio caro amico Angelo, abitava a Milano, come lo scrivente; e risiedeva in un bel appartamento colmo dei suoi ricordi più cari, quelli della sua carriera artistica e quelli della sua conosciuta passione per i grandi viaggi. Il Suo "habitat" naturale era in una via della città lombarda quasi in prossimità del lungo rettilineo che porta all'Aeroporto di Linate, ed era contento di risiedervi in quanto si sentiva così più vicino a spiccare il volo per i suoi lunghi viaggi, ed un buon angelo, si sa deve avere le ali. Persona cordialissima ed oltremodo amicale, un ferrarese "purosangue", "un di nostàr"; per Angelo Mercuriali, Milano era l'equivalente del Teatro più importante al mondo, la "Scala"! Wikipedia offre uno spaccato del suo "cursus vitae", e noi ferraresi e in questo caso parlo di noi oramai anche un po' "milanesizzati", andavamo e andiamo fieri della sua figura di "homo ferrarensis" e di artista, cantante lirico a tutto tondo. Dovete sapere cari e care stanziali di questo "genius-loci" chiamato Ferrara, che nell'hinterland a nord -ovest della grande Milano, stupenda città con i suoi nove agglomerati urbani (leggi: Circoscrizioni) che la compongono e che ne fanno una grande e gustosa torta da assaporare, (si intende a livello turistico, per il politico: "no comment"), esiste una storica cittadina che è praticamente unita a Milano stessa, e che si chiama: Sesto San Giovanni, già centro della Resistenza partigiana e già città operaia di riconosciuto livello. Qui lungo la Via Saint Denis, all'interno di un noto Istituto scolastico che sforna i futuri geometri, durante le sere, i fine settimana, le domeniche e tutte le altre feste comandate, si riuniva ed ancor oggi si riunisce, il "gruppone" di noi ferraresi a Milano. Serate danzanti della serie: "via col liscio", poi di seguito, con le gambe poi allungate sotto il tavolo per gustare ogni leccornia anche ferrarese, canti e goliardia, spettacoli e cerimonie, premiazioni e quant'altro. Anche il Mercuriali era entrato a far parte di questo "piccolo mondo" e con entusiasmo, si rammentano i suoi balli travolgenti e con piroette e caschè, suoi e della dama che lo accompagnava, che non sempre era una vecchia signora un po' in la con gli anni e superati da tempo i famosi "anta", bensì spesso si concedeva lo sfizio di inchinarsi alla vecchia maniera ed invitare al ballo, anche giovani e belle signorine, signore tirate a lucido, ed anche quelle agghindate in perfetto : "stile manager", tutte comunque intrise di godibile femminilità. Angelo amava il "belcanto", le belle donne, "al magnar frarès", i motori ed il magico "clic" della sua potente macchina fotografica; ed era così proprio un … ferrarese D.O.C., con tutti i carismi del caso. Amava anche giocare a biliardo ad un livello quasi professionale. Mercuriali … , il suo cognome, per l'appunto deriva dal dio Mercurio, che sovrintendeva ai viaggi e proteggeva i viaggiatori, ed Angelo è stato un incallito viaggiatore, ed in questo caso, ma anche per quello precedente si può dire di Mercuriali: -nomen omen-., ed anche il suo nome di battesimo, rappresentava un po', la sua innata bontà d'animo, la sua subitanea familiarità verso chi incontrava, anche per la primissima volta. Ciao Angelo, ci manchi quaggiù. Noi crediamo che ora anche in questa tua seconda ed importantissima parte della vita, tu sia sempre e comunque subissato di impegni, perché probabilmente canti spesso e volentieri per tutti i nostri cari oggi trapassati, per gli angeli ed i Santi, e soprattutto per il Signore dei Cieli. Grazie Angelo!!!. Mercuriali, ebbe il suo debutto proprio in Ferrara, la sua tanto amata città natale, e questo suo inizio da tenore lo vide in scena sul palcoscenico dello storico Teatro Verdi, il dì dell'antivigilia di Natale dell'ormai lontano anno 1932. Da lì incomincio la sua fulgida carriera, che lo fece poi diventare un "globetrotter", caro ai melomani. Del nostro italico stivale e di ogni dove. Al Verdi, fu Lord Arthur nella donizettiana: "Lucia di Lammermoor". Nel 1939 mentre in Europa incominciavano i primi durissimi focolai della -Seconda Guerra Mondiale- il nostro amico Angelo approdò finalmente alla "mitica" Scala, dove debuttò con l'opera: "Conchita" del Maestro Riccardo Zandonai, ed al suo fianco come protagonista femminile ebbe la nota soprano Gianna Pederzini.. Mercuriali ebbe la grande fortuna di collaborare, scritturato dal teatro lirico milanese, che lo tenne per sé sotto ferreo contratto per ben trent'anni., e così aumentò la sua fama, rendendola ancor più solida, diventando un vero e proprio orgoglio anche per la popolazione ferrarese, alla quale dette così lustro. Nel corso della sua luminosa carriera Mercuriali, ha interpretato oltre duecentocinquanta ruoli in quasi duecento opere liriche, ed ha cantato fianco a fianco con veri miti della lirica mondiale, come le compiante Maria Callas, la "Divina", Renata Tebaidi, Beniamino Gigli, Ettore Bastianini, Mario Del Monaco, Franco Corelli, e Magda Olivero. A proposito di quest'ultima, proprio nei giorni scorsi nella fastosa cornice del Teatro San Babila di Milano, il tenore Vincenzo Puma, titolare dell'-Accademia della Lirica- un'associazione "melò" milanese, ha organizzato un seguito concerto per festeggiare il 102esimo genetliaco di questa grande soprano da tempo entrata nell'immaginario collettivo e con gli altri e le altre sopraelencati/e nel ricordo e quindi nella memoria della gente comune, sia essa melomane e no. Quattro anni dopo il suo avvio alla lirico al Verdi di Ferrara, il Mercuriali impalmo la soprano Lina Paletti, che divenne così la sua sposa. E' sempre un Teatro Verdi, quello del Politeama di Carrara in toscana, che all'alba del suo novantesimo compleanno, vide Mercuriali dare un suo commovente addio alle scene, e udite … udite!!!. Quel fatidico momento "clou" a chiusura del suo cantare, era nientemeno che il giorno 17 del mese di ottobre dell'anno 1999, e qui questo numero "magico" si ripete di nuovo parlando di Angelo Mercuriali. Per la cronaca, l'opera che vide il termine della vita artistica del nostro Mercuriali, fu la "Turandot" di Giacomo Puccini, che lì "giocava" praticamente in casa. Numerose sono state anche le incisioni discografiche del compianto tenore ferrarese, che fu buon amico anche dell'altrettanto compianta soprano di casa nostra, la brava e non dimenticata Maria Luisa Gavioli scomparsa il 1° dicembre del 2010. Ed io piango queste due brave persone, che sono state tali sul piano professionale ma anche e soprattutto su quello umano, e ricordo come persona amica anche la grandissima Mafalda Favero, la soprano nativa di Portomaggiore ed anch'essa vissuta e poi deceduta in Milano, come Mercuriali e la Gavioli. Presto parlerò anche di queste due eccellenti nostre soprano, e sono miei ricordi personali che dono con piacere alla cittadinanza di Ferrara. Con Mercuriali, si accennavano battute anche salaci in perfetto nostro vernacolo. Adorava mia Madre ed anche mia figlia, e spesso ci si trovava anche in megafeste date a Milano da nostri comuni amici sempre ferraresi, un grafico e pittore ed una cartomante sensitiva. Apprezzava molto la Zuppa inglese, quella che allora faceva mia Madre, e chiudeva i suoi poderosi assaggi con questo nostro comune tipico intercalare: -"mama slè bbonaa!!!"-. Un luogo al mondo che da provetto viaggiatore amava in modo singolare, per Mercuriali, erano le Isole Galapagos, perché molto suggestive, popolate da animali ancor primordiali, e circondata dall'Oceano Pacifico, che spesso sappiamo non è tale, ed è a volte in preda alle cosiddette "tempeste perfette". Le Galapagos che sono al largo del continente sudamericano, appartengono alla sovranità dello Stato dell'Ecuador; ed in questo posto così fuori dal mondo e dai soliti giri turistici, Angelo Mercuriali amava scattare delle bellissime foto, che mostrava poi agli amici, ed anch'io ho avuto modo di ammirare la sua maestria in questo campo, mentre salvo rarissime eccezione per una questione comprensibilmente solo generazionale non ho potuto ammirare i suoi virtuosismi di voce garbata e morbida. Ciao Mercuriali! Ah! A proposito del numero 17, quando Angelo è volato in cielo, era il 17 dicembre del 1999, oramai agli albori del Terzo Millennio.

* - ferrarese a Milano