Antonioni e Bergman: lunedì 30 luglio, cinque anni dopo
30-07-2012 / A parer mio
di M.Cristina Nascosi Sandri
Poche ore di differenza han segnato cinque anni fa, lunedì 30 luglio, la data della scomparsa di due sommi del cinema mondiale, il 'nostro' Michelangelo Antonioni e lo svedese Ingmar Bergman.
Spesso accade che le personalità di gran rilievo - specie in questi ultimi anni, me lo faceva notare mio padre Elio scomparso 2 anni fa, in questi giorni, con la sua saggezza di senex - abbiano ad andarsene quasi come Muse Geminae, 'consci' di aver 'fatto' ormai, la loro parte.
Tra loro non c'era - per quanto è dato sapere da biografi più o meno ufficiali - gran feeling: Bergman, in particolare, disse di Antonioni:
"Ha fatto due capolavori 'Blow up' e 'La Notte', ma non vale la pena di annoiarsi con il resto
"
E molto altro si è già detto in questi anni di entrambi, ma non dispiaccia il 'non (voler) dimenticare di ricordarli' ancora una volta, forse per cercare di trattenere tanta intelligenza, tanto intuito, tanta previsione di scenari ora in accadimento.
E probabilmente è su questa scìa che anche Enrico Ghezzi, spirito magno del palinsesto notturno di Rai 3 da tempo sta programmando - certo e 'ovvio' alle ore meno vedibili - vari spezzoni, inedite curiosità, vere e proprie perle su entrambi, magari inserendo il tutto in 'special' dedicati all'appena scomparso Giuseppe Bertolucci, non dimenticando neppure l'altro 'nostro' grande Giorgio Bassani, ritornato - splendida voce off ne La rabbia di Pier Paolo Pasolini (sinistra) e Giovannino Guareschi (destra), pure rivisto qualche notte fa.
All'estero, a Karlovy Vary ( Karlsbad ), nella Repubblica Ceca dove ogni anno si tiene uno dei principali eventi cinematografici dell'area est-europea, è stato dedicato, ad inizio luglio, un tributo a Michelangelo Antonioni, in occasione del quinquennio dalla morte e, soprattutto, del centenario della nascita.
E'stata presentata, in accordo con Istituto Luce Cinecittà, una retrospettiva completa dei suoi documentari e cortometraggi, compreso il suo primo corto Gente del Po, L'amorosa menzogna e l'intero documentario Chung Kuo, Cina, realizzato in Cina con il permesso delle autorità comuniste nel 1972 e l'ottimo documentario proposto alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2008, "Antonioni su Antonioni", opera di Carlo Di Carlo, suo massimo biografo e conoscitore, assieme ad Aldo Tassone, critico cinematografico ed indimenticato direttore di France Cinéma, autore molti anni fa per i tipi della Gremese di uno splendido ed insuperato testo, I film di M .Antonioni, un poeta della visione.
E piace qui chiudere questa breve riflessione, citando, con le parole di Tonino Guerra, grande poeta e sodale di Michelangelo, mancato il 21 a primavera di quest'anno - per parafrasare Alda Merini - alcune righe de L'Aquilone, un loro testo redatto a quattro mani circa 30 anni fa, che non vide mai la luce
cinematografica, la Mosfilm, la Hollywood dell'Est, non l'aveva approvato:
"(
) D'improvviso uno di loro indica il cielo gridando: - Guardate! - Tutti alzano gli occhi verso il punto indicato dall'amico e si accorgono che lassù c'è un aquilone bianco, rettangolare, che si libra nel cielo...".
Chissà, se proviamo anche noi, in questo preciso istante, ad alzare gli occhi al cielo potremmo vedere due o, forse, quattro, aquiloni bianchi
provare per credere
(Nella foto in alto Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman; in basso Antonioni e Tonino Guerra)