In piazza Castello la più importante indie band italiana
Venerdi Sotto le stelle con gli Afterhours
20-07-2006 / Giorno per giorno
Venerdì 21 luglio, alle ore 21.30, "Ferrara Sotto le Stelle" ospita l'attesa data gratuita degli AFTERHOURS.
In oltre quindici anni di carriera senza compromessi, il gruppo di Manuel Agnelli ha dispensato album memorabili ed intense esibizioni live, contribuendo in maniera decisiva ad indirizzare il pubblico dal mainstream verso proposte artistiche ben più ostiche ed interessanti. In perfetto equilibrio tra armonie e dissonanze, rock abrasivo e ballate avvolgenti, gli Afterhours sono di gran lunga la più importante indie band italiana.
Il percorso attraverso il quale gli Afterhours hanno segnato in maniera indelebile il rock in Italia è lungo e denso di avvenimenti.
Le prime notizie della band risalgono al 1988, quando per la Toast esce il 45 giri "My Bit Boy", seguito l'anno dopo dal mini-lp "All The Good Children Go To Hell". La scelta è quella di cantare in inglese, mentre le influenze sonore più chiare sono quelle di band come Velvet Underground e Television.
Il primo salto di qualità del gruppo avviene con la partecipazione al tributo "Something About Joy Division", con una cover di "Shadowplay". Gli Afterhours entrano così nell'orbita della Vox Pop e con questa etichetta pubblicano "During Christine's Sleep" nel 1991 e "Pop Kills Your Soul" nel 1993. Il primo viene segnalato dall'influente rivista americana "Alternative Press" come disco del mese e gli Afterhours vengono invitati a rappresentare l'Italia al New Music Seminar di New York. Il secondo vede la comparsa come chitarrista di Xabier Iriondo, mentre il suono si evolve ed approda a quell'eclettismo che caratterizzerà successivamente il gruppo, con pezzi aggressivi e visionari.
Il vero punto di svolta, nella storia degli Afterhours, è la splendida cover di "Mio Fratello è Figlio Unico" realizzata per il tributo a Rino Gaetano nel 1993: viene abbandonato l'inglese per l'italiano, scelta fondamentale che consente al pubblico di apprezzare la bellezza dei testi del gruppo, ironici, trasgressivi e, spesso, surreali. L'anno seguente gli Afterhours registrano una spettacolare versione de La Canzone Popolare per il tributo ad Ivano Fossati.
Nel 1995 il gruppo pubblica il nuovo album Germi, il primo interamente cantato in lingua italiana. Il disco contiene i semi della filosofia Afterhours: melodia e rumore, cut-up nei testi, sperimentazione pop ed ironia. Le sonorità sfuggono a una catalogazione classica, essendo caratterizzate da una follia raramente rintracciabile nel quadro musicale italiano.
Un album esuberante, composto da brani intensi come la splendida "Dentro Marilyn" (della quale realizzerà una cover Mina), che consente l'affermazione presso un platea più vasta. La buona riuscita di "Germi", però, è solo l'annuncio del fenomeno Afterhours, che trova compimento nel 1997 con "Hai Paura Del Buio?", album di straordinario successo non solo presso il pubblico che segue il rock alternativo. Il disco, uscito per la Mescal, viene presto etichettato come pietra miliare della musica italiana, grazie all'incredibile susseguirsi di pezzi che toccano diversi tipi di sonorità: dalle atmosfere punk e grunge ad altre pop, passando per brani con sprazzi lo-fi.
Nel 1998 partecipano per la prima volta al grande concerto del 1° maggio in Piazza San Giovanni a Roma, dove riscuotono un grande successo tra i 600.000 del pubblico presente; con il trascorrere degli anni, vi torneranno altre quattro volte (l'ultima nel 2004). La seguitissima tournée successiva (che culmina con un concerto allo stadio Dall'Ara dove la band divide il palco con i REM) permette agli Afterhours di diventare una della bandiere del rock italiano.
La band si conferma con l'uscita di "Non è Per Sempre" nel 1999. Con quest' album la formazione milanese, pur non perdendo le caratteristiche di ironia e surrealtà dei testi, si avvicina a sonorità più pop, anche se non mancano brani ombrosi e malinconici.
Con l'uscita di "Siam tre piccoli porcellin" (2001), gli Afterhours rinnovano la loro presenza nell'ambito del rock italiano con un disco che non vuole essere il solito live celebrativo: "Il pubblico è una parte fondamentale e imprescindibile del nostro progetto, che per l'80 % è un progetto live".
E da chi, se non da Manuel Agnelli, poteva nascere l'idea di un festival itinerante che potesse mostrare a tutta Italia l'esistenza di un mondo "indie" vitale e di ottimo livello? Così, nell'estate del 2001, parte il Tora!Tora! Festival: quattro date che portano le principali realtà alternative italiane davanti ad un pubblico superiore ad ogni più rosea previsione. Con gli Afterhours come anfitrioni, scendono sul palco artisti come Marlene Kuntz, Modena City Ramblers, Subsonica, Massimo Volume, Cristina Donà e tanti altri.
Nel novembre 2001 Manuel Agnelli viene premiato al M.E.I di Faenza per l'evento live dell'anno: il "Tora! Tora! Festival", per l'appunto. Pochi giorni dopo, a Milano, riceve l'Italian Music Awards in qualità di miglior produttore italiano (l'elenco degli artisti curati da Agnelli è sterminato e comprende tutto il miglior rock italiano, dai Verdena a Marco Parente, dagli Scisma ai Massimo Volume, dai La Crus a Cristina Donà).
A fine 2001 rientrano in studio per iniziare la realizzazione del loro quarto album in italiano. Una grossa novità, però, li attende al varco: Xabier Iriondo, uno dei membri storici, decide di uscire dal gruppo. Il futuro si fa più incerto, ma si aprono nuovi territori da scoprire.
Nell'aprile 2002 viene pubblicato Quello che non c'è, che si piazza clamorosamente alla quarta posizione della classifica ufficiale di vendita. La presentazione è in grande stile: la prima parte del tour li vede sul palco con i Mercury Rev. Un evento importante, destinato a far risaltare le nuove caratteristiche di un gruppo che ha dimostrato coraggio nel tuffarsi in una nuova dimensione. La strada intrapresa, però, appare non ancora del tutto definita. Manuel Agnelli cerca di staccarsi da un passato che non gli appartiene più: la sua tecnica di scrittura è cambiata, il celebre "cut up" alla Burroughs è scomparso per lasciare il posto a trame più "narrative" e meditate.
Le soddisfazioni personali, di critica e di pubblico, sono in continua crescita: nel febbraio 2004 gli Afterhours affrontano un tour più che speciale con Twilight Singers, band capeggiata dal Greg Dulli, già leader degli Afghan Whigs, splendido personaggio con il quale concretizzano una collaborazione in studio, incrociata e parallela
All'appello manca ancora un contributo cinematografico, che si realizza nel settembre 2004 con Gioia e Rivoluzione, brano storico degli Area, riproposto oltre che durante i concerti, anche all'interno del film di Guido Chiesa "Lavorare con lentezza" (presentato al Festival del Cinema di Venezia), nel quale gli Afterhours interpretano la band guidata da Demetrio Stratos.
Nel 2005 viene pubblicato un nuovo album, con la produzione di Greg Dulli, intitolato Ballate per piccole iene, che entra nella classifica dei dischi più venduti in Italia direttamente alla 2° posizione. Un disco dall'atmosfera plumbea, dove l'oscurità serpeggia sottotraccia, con momenti di pura introspezione. E infine, ed storia di questi giorni, viene pubblicato dalla prestigiosa One Little Indian la versione inglese dell'album, Ballads For Little Hyenas, cui fa seguito un tour canadese e americano che decreta la definitiva affermazione internazionale della band.
AFTERHOURS
Piazza Castello - Ferrara _ Venerdì 21 luglio - ore 21.30
Ingresso gratuito _ Info: 0532-241419
Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it
Risorse in rete: www.afterhours.it