UFFA CHE AFA 2006
Un positivo bilancio di mezza estate
01-08-2006 / Giorno per giorno
I dati operativi raccolti al 31 luglio sono stati oggetto questa mattina nella sede dell'Assessorato alla Salute Servizi alla Persona e Immigrazione del Comune, in via Boccacanale di S.Stefano, di un primo bilancio del progetto "Uffa Che Afa", edizione 2006. All'incontro hanno partecipato gran parte dei soggetti coinvolti nelle azioni del progetto coordinato dal Servizio Interventi Sociali, fra i quali Azienda Ospedaliero Universitaria S.Anna, Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara, Acli, Arci, Croce Rossa, CUP 2000, Antea, Auser, Ancescao, Spi-CGIL e Fnp-CISL. Insieme a loro operano anche in sinergia Prefettura, Questura e i Carabinieri. I dati relativi ai primi 45 giorni di durata del progetto, legato alla cosiddetta "emergenza caldo", evidenziano 1056 telefonate effettuate da CUP 2000 agli utenti con più di 75 anni segnalati a rischio dai medici di base. Di questi 164 hanno accettato la proposta di telesorveglianza effettuata attraverso telefonate periodiche che informano sull'emergenza e tengono controllato lo stato di salute dell'anziano.
I cittadini, invece, che hanno chiamato il numero verde (800 072110), sono stati fino ad oggi 83; di questi 27 hanno richiesto direttamente una prestazione non telefonica, principalmente di trasporto per visite o esami. A seguito di questa richiesta la rete di volontariato coordinata da Arci e Acli ha fornito le risposte attese dai cittadini.
Per quanto riguarda l'ospedale Sant'Anna, che ha approntato un protocollo specifico per i ricoveri dovuti alla calura estiva, i dati segnalati finora evidenziano che nessun ricovero, in questo periodo, è imputabile all'emergenza caldo. Più in generale di dati di accesso e di ricoveri di anziani con più di 75 anni in questo periodo (627 ricoveri su 1210 accessi al Pronto Soccorso) è perfettamente paragonabile ai dati del 2005 e non presenta aspetti particolarmente problematici. Dal confronto fra i partecipanti è emersa la consapevolezza di una sostanziale tenuta del sistema di relazioni sociali in cui gli anziani sono inseriti. In particolare Antea, Auser, Ancescao e Croce Rossa hanno garantito, in questo periodo, interventi a sostegno di ulteriori 150 anziani in difficoltà. Lo spirito di collaborazione e di conoscenza reciproca (in termini tecnici "la messa in rete") fra servizi pubblici e volontariato è il punto di forza di progetti come "Uffa che Afa" destinati ad uscire dalla logica dell'"emergenza" per diventare uno strumento operativo per la conoscenza e la prevenzione del disagio nel mondo degli anziani, secondo le scelte già messe in atto col "Progetto Giuseppina" che a settembre entrerà nella fase operativa.
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