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Sabato 30 settembre alle 16 il taglio del nastro

Una mostra a casa dell'Ariosto per conoscere il Pagliarini pittore

28-09-2006 / Giorno per giorno

Apprezzato decoratore e restauratore fra i più interessanti del novecento ferrarese, dalla vasta e articolata produzione, Augusto Pagliarini negli oltre 50 anni della sua attività è stato anche apprezzato 'pittore da cavalletto'. Ed è in particolare a questo aspetto della sua creatività artistica che casa dell'Ariosto dedica dal 30 settembre al 15 ottobre l'allestimento "Augusto Pagliarini - pittore a Ferrara e a San Benedetto"
In tutto circa 35 dipinti, molti dei quali forniti dagli eredi, la mostra attiva un utile percorso per ricostruire i passaggi e i particolari di una figura così strettamente legata alla storia recente della nostra città e delle sue bellezze monumentali, ma ancora scarsamente valorizzata.
Questo benché la sua vasta e lunga attività artistica abbia riscosso consensi e riconoscimenti anche in campo europeo. La mostra di Pagliarini (1872/1960) a Casa Ariosto è il frutto di una efficace sinergia fra Parrocchia di San Benedetto, Polisportive Giovanili salesiane e circoscrizione Giardino Arianuova Doro e preludio di un percorso turistico fra i diversi poli del territorio che si punta a rafforzare. Un collegamento dai molti richiami al passato e alla stessa storia del protagonista della mostra. Un profondo legame unisce infatti il tempio di San Benedetto con l'artista: a Pagliarini infatti fu affidata all'inizio del ventesimo secolo da monsignor Pavani, nell'ambito di una grandiosa opera di restauro di cui fu oggetto il tempio, il recupero delle decorazioni.
"La mostra di casa dell'Ariosto - ha ricordato questa mattina Elisabetta Lopresti della direzione delle Gallerie civiche d'Arte antica nel corso della presentazione insieme al presidente della circoscrizione Giardino Arianuova Doro Girolamo Calò, al parroco di san Benedetto don Pietro Frigerio e al presidente provinciale Pgs Giuseppe Gorini -vuole essere un primo omaggio a questo autore così eclettico e prolifico. Lo facciamo, grazie in particolare alla collaborazione degli eredi, esponendo tanti piccoli esempi di una pittura che aveva spesso tenuto per sé". Un itinerario pittorico - è stato poi ricordato - con frequenti rimandi alla città di Ferrara dove molto visse e lavorò e nella quale ha lasciato tracce importanti e pregiate dei suoi interventi di finissimo decoratore e restauratore. Sono molti infatti in tutta la città i segni del suo passaggio, nei palazzi (Marfisa, Bonacossi, Castello Estense, Teatro Comunale) e nelle residenze ferraresi.
La cerimonia del taglio del nastro si svolgerà sabato 30 settembre alle 16. La mostra proseguirà fino al 15 ottobre.