Esce il sesto numero di Siti, la rivista delle città Unesco
Unicità, coinvolgimento e gratificazione, ricetta per un marketing turistico-culturale di successo
11-11-2006 / Giorno per giorno
"Il primo concetto da comunicare è l'Italia come Paese delle città d'arte", sostiene Roberto Grandi, prorettore dell'Università di Bologna, nel nuovo numero di Siti, il trimestrale di attualità e politica culturale dell'Associazione delle città italiane patrimonio mondiale Unesco. La sua è una analisi attenta ed approfondita sul ruolo del marketing percettivo ed esperienziale nel settore del turismo culturale, condivisa anche dal presidente dell'Associazione, il sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale nel suo editoriale: "La vera valorizzazione si fa attraverso la comunicazione e le politiche culturali". Sotto un altro punto di vista - l'insegnamento del movimento francescano - anche il vicepresidente dell'associazione, Claudio Ricci, nel suo intervento affida alla comunicazione, in ogni sua forma, il compito di trasmettere i valori di cultura e di pace dell'Unesco.
Questo numero di Siti si occupa, inoltre, del dibattito sui costi economici ed ambientali dei grandi flussi turistici, dell'eterna questione del finanziamento ai beni culturali e della ricchezza delle diverse identità culturali. La rivista riserva un apposito spazio - con un contributo del sindaco Giuseppe Pericu - anche a Genova, ultima arrivata nella famiglia Unesco italiana. Particolarmente interessanti le pagine che Francesco Raspa dedica all'Opera dei Pupi siciliani e il reportage di Alberto Nico su Evora, una bellissima cittadina portoghese che quest'anno celebra i vent'anni nella Lista dell'Unesco. Di grande suggestione, fra gli ulteriori spunti di riflessione che Siti offre ai propri lettori con l'uscita autunnale, anche l'articolo di Monica Colombo su quello straordinario esempio di archeologia industriale che prende il nome dal suo ideatore: Crespi d'Adda.
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