Testo integrale delle linee programmatiche al Bilancio 2007 presentate al Consiglio comunale dall'assessore Roberto Polastri
Saranno anticipati i tempi dell'approvazione del documento preventivo comunale
18-12-2006 / Giorno per giorno
"La presentazione della manovra di Bilancio preventivo 2007 della nostra amministrazione arriva contestualmente all'approvazione della legge Finanziaria dello Stato, è questo un primo elemento di innovazione che la Giunta ha deciso di introdurre rispetto alla consuetudine degli ultimi anni.
Abbiamo voluto anticipare i tempi dell'approvazione del Bilancio rispetto agli anni precedenti e riteniamo ci siano le condizioni per realizzare questo obiettivo entro il mese di gennaio.
E' questo di per sé un fatto virtuoso, fornire fin dall'inizio dell'esercizio un quadro certo e definito delle risorse a disposizione per l'operatività di assessori e dirigenti e l'indicazione di risultati da raggiungere che si inquadrano nella programmazione più complessiva di progetti di mandato del Sindaco.
Ci auguriamo che nel corso del 2007 Governo e Parlamento affrontino e risolvano positivamente il nodo della finanza locale, legata al federalismo fiscale, così da fornire agli enti locali un quadro di certezze economiche e finanziarie che consenta agli amministratori delle città una programmazione delle proprie attività di governo almeno nel medio termine.
Se ciò accadrà, sarà possibile per il prossimo anno non solo avere il bilancio presentato entro il 31 dicembre ma, come sarebbe normale, averlo approvato a tutti gli effetti senza ambiti di pesanti incertezze.
La finanziaria 2007 non è generosa nei confronti del comparto degli enti locali; non lo è dal punto di vista delle risorse destinate, non lo è stata con riferimento alla gestione dei rapporti politici ed istituzionali tra governo centrale e governi locali.
Mentre sul primo aspetto le ragioni sono in qualche modo giustificabili ed in parte comprensibili, e comunque va sottolineato che miglioramenti in corso d'opera sono stati attuati, sul secondo aspetto il giudizio rimane fortemente negativo.
In termini di cultura istituzionale era lecito aspettarsi da questo governo un comportamento diverso, una, anche simbolicamente, netta inversione di tendenza rispetto al governo precedente.
Le Regioni, i Comuni, le Province non sono i soggetti corporativi protagonisti della cosiddetta concertazione.
Gli enti locali sono parti essenziali dell'organizzazione statale, con essi le scelte non vanno concertate, vanno condivise se si vogliono rispettare la lettera e la sostanza della Costituzione.
Questo paese ha bisogno di molte grandi riforme., ma una non costerebbe nulla e avrebbe risultati eccellenti, si.impegni il governo per il futuro a non trattare le associazioni degli enti locali come una qualsiasi lobby da far bivaccare.nelle anticamere delle commissioni parlamentari.
Non è solo una questione di rispetto istituzionale, anche se sarebbe una ragione sufficiente, è un tema di primaria rilevanza per il successo delle politiche che il governo ha in animo di realizzare.
Non c'è intento che si ponga l'obiettivo di risanare i conti pubblici, per riprendere lo sviluppo, riformare la pubblica amministrazione, qualificare un moderno sistema di protezione e promozione sociale, non c'è politica di governo che si proponga di incidere coerentemente nel senso di un cambiamento, di una modernizzazione radicale del modo di essere del paese, che possa prescindere dal far passare queste politiche per il sistema degli enti locali.
E' un problema di efficienza dell'azione di governo, prima lo si acquisisce consapevolmente come tale e meglio è per il paese.
L'esigenza sacrosanta di rientro nel rapporto deficit/PIL entro il 2007, a seguito dai risultati disastrosi della dissennata gestione dei conti pubblici da parte del governo Berlusconi, ha imposto una manovra pesante e rigorosa che non ha potuto salvaguardare, come ci aspettavamo, il comparto delle autonomie locali.
Certo, permangono nella stesura definitiva luci ed ombre, ma oggi possiamo affermare che le luci sono più luminose e le ombre meno scure che a settembre.
Dal nostro punto di vista, della cultura autonomista, questa Finanziaria non è equiparabile a quelle che abbiamo subito negli ultimi 5 anni.
Sono fatti indubbiamente positivi e significativi passi in avanti il superamento del metodo dei tetti, autentica violazione delle più elementari forme di autogoverno delle risorse a vantaggio del metodo dei saldi, lo sblocco delle addizionali IRPEF, l'introduzione per la prima volta della possibilità di ricorrere alle tasse di scopo, la possibilità di graduare la pressione di questi tributi a seconda delle condizioni sociali, il passaggio del catasto ai Comuni.
Sono tutti segnali importanti in direzione di una maggiore possibilità di azione autonoma degli enti e ci auguriamo che siano il prologo ad una stagione di riforme nella direzione dell'autonomia finanziaria e di un vero ed organico federalismo fiscale.
A completamento del giudizio sulla Finanziaria, voglio sottolineare come questa sia fortemente segnata dal tentativo di promuovere una maggiore giustizia sociale, di fornire un sostegno alle famiglie, un finanziamento dei fondi rivolti alle politiche sociali più adeguato, un ridimensionamento del fenomeno del precariato cresciuto oltre misura negli ultimi anni. Tutto ciò unito alle risorse destinate alla competitività del sistema economico ci porta a dire che, nelle condizioni disastrate in cui il centro sinistra ha ereditato il governo del paese, la direzione di marcia intrapresa è quella giusta.
Se si fosse stati in grado di comunicarlo al Paese in modo più chiaro sarebbe stato più utile, ma ora la vera sfida è volgere lo sguardo immediatamente oltre la finanziaria, recuperando uno spirito riformatore e costituente che traguardi tutta la legislatura.
Gli obiettivi di riferimento della manovra di bilancio 2007 riguardano: la necessità di salvaguardare il livello e la qualità dei servizi rivolti ai cittadini, in particolare quelli che caratterizzano il welfare, il perseguimento degli obiettivi di mandato del sindaco e che costituiscono l'essenza del patto stipulato con i cittadini all'inizio della legislatura, il mantenimento di una capacità di investimenti pubblici che consenta di perseguire lo scopo di dotare la città di infrastrutture ed opere pubbliche necessarie allo sviluppo e non da ultimo la possibilità di operare una vera e propria manovra di redistribuzione di risorse a favore delle forze sociali più deboli della città e del mondo delle piccole imprese commerciali ed artigiane.
La necessità di realizzare gli obiettivi della manovra ha determinato le scelte fondamentali che riguardano l'aumento dell'addizionale IRPEF, bloccata da 4 anni, la diminuzione dell'aliquota ICI sulla prima casa ed il taglio della spesa storica nella gestione dei servizi e delle attività degli assessorati.
L'utilizzo della leva fiscale locale è necessitato dal venir meno di ulteriori trasferimenti da parte dello Stato e delle Regioni che, anche se non particolarmente rilevanti in relazione al 2006, scontano ormai da anni il mancato adeguamento al tasso di inflazione; a ciò va aggiunto l'aumento rilevante dei costi del servizio del debito determinato in modo particolare dall'aumento dei tassi di interesse sui mercati.del credito e l'esplosione dei costi energetici che per le caratteristiche specifiche di molte attività dell'amministrazione hanno un peso molto rilevante nella configurazione dei costi generali.
In forte controtendenza con l'aumento dei costi è la spesa per il personale che nel 2007 nominalmente di 400 mila euro rispetto al 2006, ma realmente il risparmio sarà ben oltre il milione di euro se si tiene conto che lo stanziamento previsto a bilancio incorpora i costi previsti per il rinnovo del contratto di lavoro.
Dall'inizio del 2003 il numero dei dipendenti comunali è passato da 1410 ai 1250 previsto per la fine del 2007
.Se è vero, come è vero che a fronte di ciò non si è assistito ad un corrispondente calo nella erogazione quali-quantitativa dei servizi e delle attività, allora va riconosciuto che si è operato efficacemente nella direzione del recupero di efficienza e produttività riorganizzando, là dove possibile, la macchina comunale.
Fanno parte di questo sforzo di recupero di risorse interne i processi di esternalizzazione, previsti per il 2007, della gestione dei servizi postali e delle attività riguardanti le pubbliche affissioni e la COSAP, che ci consentiranno di utilizzare per processi di mobilità interna gli attuali addetti a questi servizi.
Così come fa parte della riorganizzazione interna e dell'uso razionale delle risorse essere passati da una spesa per affitti passivi da 1.800.000,00 euro nel 2004 ad una spesa di 1.100.000,00 nel 2006, risultati ottenuti grazie ad una gestione complessiva del patrimonio comunale particolarmente oculata.
Certo, la condizione ottimale non è ancora raggiunta e va sempre perseguita, miglioramenti sono sempre possibili, ma va riconosciuto lo sforzo, ed i risultati conseguenti ad esso, che questa Giunta sta facendo per recuperare i più ampi margini di economicità gestionali.
Così come va riconosciuto lo sforzo presente in termini di tagli alla spesa corrente, storicamente determinata, che fa capo all'erogazione dei servizi e delle attività gestite dagli assessorati.
Tagli di spesa, per 2 milioni di euro, che si aggiungono a quelli ripetutamente operati nel corso della legislatura e che, se parametrati al comparto di spesa al quale si riferiscono e relazionati al mancato adeguamento al tasso di inflazione degli ultimi tre anni, testimoniano una diminuzione di risorse di oltre il 15% in termini reali.
Anche in questo caso non mi sembrerebbe seriamente sostenibile un conseguente impoverimento percepito dalla città in termini di minori servizi o di una loro dequalificazione.
Il nucleo forte della manovra di bilancio si incentra nel combinato disposto dell'aumento dell'addizionale IRPEF, della diminuzione dell'ICI e nell'aumento della spesa sociale e per il sostegno alle attività produttive.
Vorrei intanto sottolineare il carattere, effettivo, di manovra, nel senso che l'abbandono della scellerata politica di fissazione di tetti alla spesa del ministro Tremonti ci consente di operare scelte sui due versanti di cui si compone il bilancio: l'entrata e la spesa, ci consente pertanto un'autonomia vera ed una piena assunzione di responsabilità politica nei confronti dei cittadini ferraresi.
La manovra preleva risorse, ma anche ne restituisce, lo fa in modo finalizzato con una chiara impronta sociale e rivolta alle politiche di sviluppo.
Il saldo non è neutro, ma non dovrebbe essere neutro il giudizio sulla volontà di mantenere qualità e quantità dei servizi acquisiti alla vita della città, che questa manovra realizza.
L'addizionale IRPEF passa dall'attuale 0,2 allo 0,5% realizzando un aumento di gettito stimato in 5.400.000,00 euro. La Giunta è impegnata a verificare da qui all'approvazione del bilancio la percorribilità della istituzione di una soglia di esonero per i redditi più bassi dell'applicazione dell'addizionale e del pari a valutarne gli effetti sul gettito.
L'aliquota ICI sulla prima casa si riduce dal 6,4 al 5,9%, producendo, in questo modo, un risparmio per i proprietari di 1.100.000,00 euro e il riallineamento della situazione ferrarese al contesto delle città capoluogo di provincia.
E' auspicabile che i preannunciati provvedimenti di riforma del federalismo fiscale ed il trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni consentano in un immediato futuro una tassazione più organica e soprattutto più equa di un bene come la casa di proprietà.
A questo proposito l'amministrazione opererà da subito per trovarsi preparata alla data del 1° novembre 2007, quando la gestione del catasto dovrebbe passare di mano.
Non è certo una manovra fiscale che proponiamo ai cittadini ferraresi a cuor leggero, siamo consapevoli che aumentare il costo del funzionamento dell'amministrazione a loro carico ci impone, ancor più che in passato, serietà e rigore nell'utilizzo delle risorse reperite e maggiore equità sia nell'attività di prelievo che in quella di impiego.
Non ci rasserena, ma ci conforta in parte, la consapevolezza che Ferrara, come testimoniato dai dati recentemente pubblicati dal Sole24ore, si colloca solamente al 70° posto tra i comuni capoluogo del nostro paese per livello di contribuzione fiscale e tributaria ai servizi locali, siamo quindi da questo punto di vista tra le città meno care d'Italia e la meno cara dell'Emilia Romagna.
Va inoltre rimarcato come gli effetti della manovra fiscale derivanti dall'aumento dell'IRPEF e della diminuzione dell'ICI comporteranno per le famiglie a reddito medio e basso un aggravio di pressione fiscale relativamente modesta: i servizi hanno stimato che per il 79% delle famiglie proprietarie di casa, cioè quelle che dichiarano un reddito inferiore ai 29 mila euro, l'aumento medio annuo sarà al di sotto dei 30 euro.
L'incremento della spesa sociale di 450 mila euro riguarderà in particolar modo la politica della casa a favore delle fasce sociali più svantaggiate. Abbiamo ritenuto opportuno, nel momento in cui si opera una scelta a favore dei proprietari, di intervenire in aiuto di coloro che proprietari non sono.
Verranno pertanto stanziati 150 mila euro in più per il fondo sociale per l'affitto, verranno aumentate le detrazioni ICI per le famiglie che rientrano nei parametri ISEE fissati ed in questo modo circa 400 famiglie verranno di fatto esonerate dal pagamento; 50 mila euro verranno utilizzati per sottoscrivere una convenzione con un istituto di credito per l'erogazione di mutui prima casa a lavoratori atipici; inoltre, 100 mila euro verranno destinati al fondo sociale per la TIA che, per il secondo anno consecutivo, non subirà ritocchi in aumento, e 50 mila euro andranno a finanziare un fondo per contributi ad interventi edilizi che prevedono l'utilizzo di materiale e tecnologie di risparmio energetico e sostenibilità ambientali.
Al sostegno e alla qualificazione del sistema delle piccole imprese artigianali e commerciali, in particolare del centro storico, verranno destinati 450 mila euro che andranno ad affiancarsi, amplificandone le potenzialità, alle risorse regionali previste per il piano speciale d'area.
Per ciò che riguarda la politica degli investimenti, nel 2007 si prevedono nuove realizzazioni per circa 37 milioni di euro dei quali 24 finanziati direttamente che attiveranno i relativi cofinanziamenti.
E' questo uno sforzo importante per continuare a fornire alla città opere pubbliche ed infrastrutture che ne migliorino la qualità di vita e siano fattori utili allo sviluppo economico e sociale, uno sforzo rilevante forse inferiore alle necessità percepite ma in linea con l'equilibrio delle risorse disponibili.
A questo proposito va evidenziato che, a differenza degli anni trascorsi, solamente un terzo delle risorse destinate ad investimenti arriveranno da nuovo indebitamento; è infatti necessario conseguire, ad iniziare dal prossimo esercizio, il duplice obiettivo della stabilizzazione dello stock.del debito e del riequilibrio nella composizione dello stesso, tra mutui accesi a tasso fisso e tasso variabile.
Il rilevante stock raggiunto e la prevalenza di condizioni di tasso variabile in un momento di rialzi impone un governo rigoroso di questo comparto del bilancio comunale.
L'obiettivo è quello di terminare la legislatura lasciando in eredità alla prossima il medesimo livello di indebitamento del 2004.
E' questo un risultato certamente realizzabile grazie alla gestione del debito ed all'estinzione di vecchi mutui attuata nella prima parte della legislatura, 4 milioni anche nel 2006, ed all'utilizzo più efficace e qualificato delle politiche di valorizzazione e dismissione del patrimonio comunale.
Fa parte di questo indirizzo di governo la ricerca di partners pubblici e privati, a partire dall'Agenzia del demanio statale, che ci possono consentire quelle sinergie di valorizzazioni finanziarie in grado di consentirci di trarre, al meglio, dal patrimonio comunale, le risorse necessarie alle politiche di intervento dell'ente.
Tra le realizzazioni di spicco che si prevedono per il 2007 voglio solo ricordare il primo stralcio della bretella di Porotto, la riqualificazione di Via darsena e di Via Bentivoglio, la realizzazione degli alloggi prevista nel contratto di quartiere del Barco, i 2 milioni di manutenzione straordinaria della rete stradale, altrettanti per l'edilizia scolastica, il primo stralcio della riqualificazione del Giardino delle Duchesse, la nuova pavimentazione di Via Bersaglieri del Po, la realizzazione degli interventi per l'emergenza freddo e non da ultimo il mantenimento dello stesso livello di risorse per gli interventi da realizzare direttamente da parte delle circoscrizioni.
Colleghi consiglieri,
il 2007 è per molti aspetti un anno cruciale per il bilancio che complessivamente si potrà fare alla fine della legislatura.
E' nel prossimo anno che si concentreranno alcune delle scelte e delle azioni amministrative maggiormente rilevanti per il raggiungimento degli obiettivi di mandato.
Per il dettaglio rimando alla relazione previsionale e programmatica che da conto complessivamente della ricchezza della elaborazione progettuale definita dalla Giunta e dai dirigenti dell'amministrazione.
Ciò che ci preme sottolineare è che con il 2007 inizia una fase della legislatura che avrà effetti rilevanti sul futuro della città ben oltre l'orizzonte temporale del 2009.
L'adozione del PSC, l'elaborazione del piano strategico, il riassetto nel governo delle aziende pubbliche locali, il varo della istituzione per i servizi educativi e scolastici, la costituzione dell'agenzia territoriale per l'integrazione socio sanitaria delineano l'apertura di una fase, direi quasi costituente, per la Ferrara degli anni a venire.
Una fase che la classe politica tutta intera, maggioranza ed opposizione, dovrebbe impegnarsi ad interpretare al meglio, rivolgendo i propri sforzi e la propria responsabilità all'interesse comune."