Convegno al Ridotto sul Piano Strategico
Una città che punta sui giovani
20-12-2006 / Giorno per giorno
"Le sfide che attendono la nostra città sono tante e impegnative: il ricambio generazionale, gli equilibri socio-demografici, la crescita economica". Questi i punti di maggiore interesse segnalati dal sindaco Gaetano Sateriale nel corso del suo intervento al convegno sul Piano Strategico che si è svolto questa mattina al Ridotto del Teatro Comunale. "Il Piano Strategico - ha rimarcato - avrà il compito di sostenere i nostri sforzi per vincere queste sfide fornendo indicazioni essenziali per utilizzare al meglio le risorse a disposizione". L'iniziativa, patrocinata dalla "Rete delle città strategiche" e da Cantieri, e organizzata in collaborazione con Sipro Ferrara, ha approfondito lo strumento, il Piano strategico, al quale l'Amministrazione Comunale si affida per progettare la Ferrara del futuro. "Oggi gettiamo le basi di una conoscenza condivisa che ci deve condurre, nel corso del 2007, a tradurre in visione strategica un confronto approfondito fra tutti i protagonisti del territorio" - ha affermato il vice sindaco Rita Tagliati aprendo i lavori. L'incontro, al quale hanno partecipato numerosi studiosi ed esperti del settore ha dettagliatamente illustrato le modalità con le quali il Comune di Ferrara intende dare forma al Piano Strategico cittadino. Un dibattito approfondito che ha analizzato debolezze e punti di forza della città per definire i contorni di uno strumento che si prefigge di ridurre a sintesi le varie progettualità del territorio.
Il sindaco, nel suo intervento di chiusura, ha confermato la volontà dell'amministrazione di accrescere, con equilibrio, il ruolo dell'Università. Ponendo particolare attenzione a non superare quella soglia quantitativa oltre la quale si innescano disagi e problemi di vario tipo. Ha, infine, sottolineato l'esigenza di coordinare i Piani Strategici locali con il livello regionale e di investire sulla più grande risorsa a disposizione della comunità: i giovani. "Occorre lavorare per ricostruire il rapporto con i giovani rinnovando le forme della politica, perché solo facendo ricorso alle loro potenzialità potremo pensare di vincere le grandi prove che il futuro ci riserverà".