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Esposte in municipio le opere di sette studenti del Dosso Dossi

Lineamenti della Ferrara di ieri nei ritratti dei suoi sindaci

26-01-2007 / Giorno per giorno

Hanno retto il governo della città nel secondo dopoguerra, entrando di diritto fra i nomi eccellenti della storia ferrarese più recente. Da oggi le loro figure campeggiano anche tra i volti inseriti nella galleria dei ritratti di palazzo municipale, grazie alle raffigurazioni realizzate da sette giovani allievi dell'istituto d'arte Dosso Dossi. Sono i sindaci che hanno guidato il Comune di Ferrara fra il 1946 e il 1983, da Giovanni Buzzoni a Werther Curti, da Luisa Balboni a Spero Ghedini, da Giuseppe Ferrari a Radames Costa, a Claudio Vecchi.
Frutto di un'operazione lanciata dal Comune per avvicinare fra loro generazioni di ferraresi anagraficamente distanti, le opere sono state esposte al pubblico nella mattinata di oggi, alla presenza delle autorità comunali, dei familiari degli ex sindaci, nonché degli studenti autori delle raffigurazioni, accompagnati dai loro insegnanti. A fare gli onori di casa l'attuale primo cittadino, promotore dell'iniziativa, Gaetano Sateriale, che nell'osservare i ritratti assieme agli invitati ha ricordato il valore dell'opera degli amministratori che lo hanno preceduto, "persone che hanno dato parte della loro vita per il bene della città".
La cornice scelta per i pastelli, realizzati sulla base di immagini fotografiche d'archivio, è il corridoio che unisce la sala dell'albo pretorio al salone d'Onore, nel quale si trova esposta una più antica raccolta di tele con i volti di sindaci di epoca precedente. "Ci siamo resi conto - ha dichiarato Sateriale - della necessità di proseguire la serie delle raffigurazioni e abbiamo pensato di affidare il compito di vergare i nuovi ritratti agli allievi dell'istituto d'arte cittadino. A loro, oltre ai nostri ringraziamenti, vanno anche i complimenti per l'ottimo lavoro compiuto". "Abbiamo voluto scommette sulla giovanissima età dei nostri studenti, appena quindicenni - hanno spiegato gli insegnanti incaricati del progetto didattico - e l'esito della scommessa è stato indubbiamente soddisfacente, considerata anche la scarsa qualità di alcune delle foto d'archivio da cui i ragazzi hanno tratto spunto". Molti gli apprezzamenti rivolti alle opere anche dai familiari dei sindaci ritratti.
Ai giovanissimi autori delle raffigurazioni (Chiara Benini, Dounia Bouchefra, Francesca Iurilli, Giulia Campanella, Alex Bonaveri, Alice Martinucci e Chen Yan Yung) il sindaco Sateriale ha poi consegnato un omaggio dell'Amministrazione, in segno di ringraziamento.
Restano per il momento esclusi dalla galleria i sindaci che mantengono tuttora cariche istituzionali.

(Nella foto l'ex sindaco Radames Costa fotografato assieme all'autrice del suo ritratto, che appare sullo sfondo)

I sindaci di Ferrara in carica dal 1946 al 1983:

Giovanni Buzzoni (sindaco dal 1946 al 1948), Werther Curti (1948-1950), Luisa Balboni (1950-1958), Spero Ghedini (1958-1964), Giuseppe Ferrari (1964-1970), Radames Costa (1970-1980) e Claudio Vecchi (1980-1983)

Nato a Ferrara nel 1916, Giovanni Buzzoni si schierò fin da giovane tra le fila del partito comunista, professandosi convinto antifascista negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale. Perseguitato politico, riuscì a fuggire dal treno con cui stava per essere deportato in Germania.
Fu rappresentante del Pci in seno al Cnl clandestino. Dopo la Liberazione ricoprì la carica di vice sindaco di Ferrara e dal '46 al '48 quella di sindaco.

D'origine ferrarese, nato nel 1916, Werther Curti prese i primi contatti col movimento clandestino nel 1941, subendo un arresto a causa della sua partecipazione all'organizzazione di uno sciopero nel 1944. Durante il periodo di clandestinità operò con Spero Ghedini, Otello Putinati e Malaguti.
Dopo la Liberazione, ricevette dal Cnl l'incarico di dirigere l'assessorato all'Annona del Comune di Ferrara, poi per meriti acquisiti fu nominato vice sindaco, divenendo sindaco, per un'indisposizione di Buzzoni, fino al 1950.

Luisa Gallotti Balboni, nacque a Parma nel 1913. Di radicata convinzione antifascista, ebbe stretti contatti con esponenti della Resistenza.
Dopo la Liberazione fu eletta consigliere comunale del Comune di Ferrara e nel 1948 entrò a far parte della Giunta con l'incarico di assessore alla Pubblica istruzione e arte, carica che ricoprì fino alla nomina a sindaco nel marzo 1950, prima donna ad essere chiamata ad amministrare una città capoluogo di provincia. Rimase in carica fino al 1958, quando venne candidata al Senato per il collegio di Portomaggiore. Eletta, entrò a far parte della commissione Finanze e tesoro e nella veste di senatrice continuò a lavorare per la sua città di adozione. Morì nel 1979.

Nato a Bondeno nel 1911, Spero Ghedini aderì al Pci fin dal 1935. Nel '38 divenne dirigente del partito e del movimento antifascista locale e venne, per queste ragioni, arrestato e condannato a otto anni di carcere, scontandone sei. Nel '44 fu chiamato a far parte della Federazione Comunista bolognese e divenne responsabile politico provinciale, partecipando attivamente alla lotta armata. Nel '56, dopo aver ricoperto varie funzioni sindacali, venne nominato assessore del Comune di Ferrara e assunse la carica di sindaco dal '58 al '64.

D'origine ferrarese, classe 1920, Giuseppe Ferrari fu accanito oppositore del regime fascista e scontò, per questo suo impegno, un periodo di dura prigionia. Scarcerato nel '43, mantenne fede al proprio orientamento politico e divenne sindaco di Ferrara nel '64, svolgendo tale funzione fino al '70.

Figlio del partigiano Ugo Costa, ucciso pochi giorni prima della Liberazione tra Cassana e Porotto, Radames Costa nacque a Ferrara nel 1930. Fu prima dirigente sindacale della Cgil e poi dirigente di spicco della segreteria della Federazione provinciale del Pci. Dal '67 al '70 ricoprì la carica di presidente della Provincia di Ferrara e poi quella di sindaco, per due legislature, fino al 1980, esercitando in seguito le funzioni di consigliere e di assessore della Regione Emilia Romagna. Dal 1996 al 2006 è stato presidente dell'Anpi provinciale.

Claudio Vecchi, nato a Ferrara nel 1929, fu tra i protagonisti della lotta per la Liberazione e prima di divenire sindaco, ricoprì vari incarichi in ambito locale. Fu prima dirigente dei Giovani comunisti ferraresi, poi segretario della Federbraccianti, quindi responsabile della Camera del Lavoro e ancora segretario regionale della Cgil.
Primo cittadino dall'80 all'83, lasciò la carica per approdare al Senato dove rimase per due legislature, mantenendo sempre forte il legame con la sua città.

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