Dal 18 febbraio in mostra l'arte visionaria di fine Ottocento
Palazzo dei Diamanti si veste di simbolismo
31-01-2007 / Giorno per giorno
Oltre cento capolavori di grandi maestri europei per ripercorrere l'intera evoluzione della sofisticata arte simbolista. Dal 18 febbraio al 20 maggio prossimi palazzo dei Diamanti offre all'ammirazione del pubblico dipinti, sculture e opere su carta provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane e straniere. Il tutto, a quasi quarant'anni di distanza dall'ultima retrospettiva dedicata nel nostro Paese a questo straordinario capitolo della storia dell'arte.
Poetico e visionario, antagonista tanto della pittura accademica quanto di quella realista e impressionista, il simbolismo prese piede in Europa, a partire dalla metà dell'Ottocento, grazie ad un nucleo di artisti che scelse di dar vita ad un'arte sofisticata, volta a "rendere visibile l'invisibile" attraverso la forza evocativa dei simboli. Da Parigi a Bruxelles, da Londra a Berlino, da Monaco a Vienna, in poco più di un ventennio il nuovo linguaggio figurativo si impose come tendenza di stile e di gusto, mirata a superare l'apparenza per indagare il senso segreto delle cose.
Organizzata da Ferrara Arte, in collaborazione con la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, e curata da Geneviève Lacambre, la mostra passa in rassegna le fasi essenziali dell'intera stagione simbolista, dalle opere dei precursori del movimento fino a quelle realizzate agli inizi del Novecento.
Ad aprire la sequenza dei capolavori sono le opere degli anticipatori della corrente, da Moreau a Puvis de Chavannes, da Böcklin a Rops, da Rossetti a Burne-Jones, che si ispirarono alla letteratura e alla musica, facendo ampio ricorso a simboli e allegorie.
Il cuore dell'esposizione è invece dedicato alla piena fioritura del movimento: con le fantastiche apparizioni di Redon, l'affascinante esotismo di Gauguin, gli eleganti arabeschi dei Nabis; e ancora gli artisti della Rosacroce, tra cui Khnopff e Delville, sacerdoti di un'arte misteriosa e fuori dal tempo, gli animatori delle esposizioni del Groupe des XX e quelli della Libre Esthétique a Bruxelles, che ospitarono anche Rodin, Klinger e Beardsley; fino alle emozionanti trascrizioni degli stati d'animo di Munch.
Protagonista della parte conclusiva della mostra è infine l'estetismo raffinato delle secessioni e in particolare di quella viennese guidata dalla carismatica figura di Klimt. Accanto a lui Hodler, Mondrian e i maestri italiani Previati, Segantini e Pellizza da Volpedo, che attestano, con le loro opere, la vitalità della poetica simbolista anche oltre la soglia del Novecento.
Orari di apertura della mostra: tutti i giorni (dal 18 febbraio al 20 maggio 2007) feriali e festivi, dalla domenica al giovedì dalle 9 alle 20, venerdì e sabato dalle 9 alle 22.
Per informazioni: call center Ferrara mostre e musei tel. 0532.244949, e-mail: diamanti@comune.fe.it, sito internet www.palazzodiamanti.it
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