Comune di Ferrara

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Verso il referendum: il punto di vista dell'Amministrazione comunale

Dieci risposte su turbogas e inceneritore

09-02-2007 / Giorno per giorno

Sabato e domenica a Ferrara si svolgerà un referendum autogestito dai comitati civici contrari alla centrale turbogas e all'ampliamento dell'inceneritore. L'Amministrazione comunale, con la formula di domande e risposte, intende ribadire il proprio punto di vista circa gli interrogativi più frequenti.

1. Perché una centrale a Ferrara, nell'area del Petrolchimico?
Perché consente di chiudere vecchi impianti più inquinanti, investendo in tecnologie moderne e più vantaggiose per l'ambiente e per l'economia.
2. Come è possibile che impianti di potenza maggiore inquinino di meno di quelli attuali?
Gli impianti sostituiti hanno più di trent'anni, e sono basati su una tecnologia che non si usa più da tempo. La nuova centrale non brucerà olio combustibile, utilizzerà bruciatori a gas a bassa produzione di inquinanti: tutti questi fattori consentiranno di inquinare molto meno. La diminuzione è misurabile in centinaia di tonnellate annue.
3. In concreto, che cosa significa?
Si stima che le centrali elettriche del petrolchimico abbiano generato, negli ultimi anni, circa 1500 tonnellate di polveri sottili all'anno. Le emissioni della nuova centrale genereranno 800/900 tonnellate all'anno delle stesse polveri.
4. In che modo si è in grado di garantire il rispetto di questa previsione?
Ai camini della centrale saranno posizionati analizzatori in continuo, validati da ARPA. I dati sono registrati e verificati in modo sistematico. Ogni "sforamento" costituisce una violazione penale e in caso di superamenti ripetuti la legge prevede la sospensione dell'attività.
5. In quanto tempo si è in grado di fermare l'impianto, nel caso in cui non siano rispettati i vincoli?
Qualora i limiti previsti dalle autorizzazioni non siano rispettati l'Amministrazione ha la facoltà di fermare immediatamente gli impianti con una ordinanza.
6. Se non si fosse scelto di ospitare questo insediamento, cosa sarebbe successo nell'area del petrolchimico?
Senza questo investimento, si sarebbe accelerato il declino di questa area industriale, con la dismissione di molte attività ancora presenti, e il progressivo degrado degli impianti.
7. In questo caso, chi si sarebbe accollato l'onere della bonifica dei suoli del petrolchimico?
In una prospettiva di progressiva dismissione del sito del petrolchimico, le operazioni di bonifica avrebbero sicuramente incontrato più ostacoli, in termini di risorse, spese e rapidità di intervento.
8. Perché è necessario triplicare l'inceneritore se si intende aumentare la raccolta differenziata?
Con l'entrata in funzione del nuovo impianto di via Diana, la complessiva capacità di smaltimento di Hera aumenta da 80.000 a 142.000 tonnellate all'anno per fare fronte alle necessità imposte dal piano provinciale dei rifiuti. Bisogna considerare, infatti, che nel solo comune di Ferrara si producono annualmente 98.000 tonnellate di scarti, che non possono certo essere smaltite in discarica. Nel frattempo, però, sono già stati chiusi l'inceneritore di via Conchetta, da 30.000 tonnellate, nell'area del parco urbano "Bassani", e quello del petrolchimico, da 24.000 tonnellate. Inoltre si lavora al potenziamento della raccolta differenziata, che a Ferrara già raggiunge i più alti livelli regionali.
9. Nel momento in cui fossero disponibili tecnologie migliorative per l'ambiente, sarebbe possibile adottarle in impianti appena realizzati?
Le autorizzazioni degli impianti sono soggette a revisione periodica: la legge impone all'ente che autorizza di individuare le migliori tecnologie presenti e di renderle obbligatorie per gli impianti stessi. Questo procedimento (Autorizzazione Integrata Ambientale) è già in corso presso la Provincia per l'impianto di HERA, e si sta avviando presso il Ministero dell'Ambiente per la centrale.
10. Che possibilità ci sono per i cittadini di verificare i dati delle emissioni prodotte, per poter verificare i minor inquinanti emessi?
Una volta trasmessi ad ARPA, i dati sono pubblici. E' prevista la divulgazione periodica dei dati, a cura di Comune e Provincia.