CONSIGLIO DELLE COMUNITA' STRANIERE
Presa di posizione sul permesso di soggiorno
16-02-2007 / Giorno per giorno
Il Consiglio delle Comunità Straniere di Ferrara, recentemente costituito, dopo aver ascoltato nella seduta del 7 febbraio scorso le relazioni dei rappresentanti di Questura, Poste Italiane e CSII sul tema del meccanismo di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, ha elaborato nella successivo incontro di ieri, giovedì 15 febbraio, un documento che è stato approvato all'unanimità dai componenti. Ne riportiamo di seguito il testo integrale.
Nuova procedura del permesso di soggiorno: disagi a caro prezzo
"..chiedere 70 euro per un permesso di soggiorno che non arriva mai è una vera rapina" Giuliano Amato, Ministro dell'Interno 30/1/2007.
L'11 dicembre in tutto il territorio nazionale è entrata in vigore la nuova procedura di rinnovo del permesso di soggiorno, frutto dell'accordo tra il precedente governo e le Poste Italiane; il giorno successivo, a Ferrara, si è tenuto l'insediamento del primo consiglio delle comunità straniere, che ha deciso di trattare l'argomento immediatamente alla prima seduta.
Questa nuova procedura, presentata al Paese come una semplificazione burocratica presenta per noi solo più disagi e risulta ancora poco chiara e soprattutto dispendiosa.
Quello che salta subito all'occhio è infatti la spesa economica che grava sui richiedenti immigrati, costituita dai costi del servizio di Poste, dalle marche da bollo e dai versamenti previsti per la stampa del permesso. Un cittadino straniero deve spendere per ogni domanda 27,50 euro come "prepagato" per la stampa del permesso elettronico (verranno restituiti in caso di rigetto della richiesta?!?), 30,00 euro per la raccomandata (perché ad un italiano costa solo 5,60 euro?) e 14.62 euro per la marca da bollo
per un totale di 72,12 euro, contro i precedenti 14,62!
Se si considera poi che nei casi di permesso di soggiorno di breve durata la medesima procedura andrà ripetuta più volte durante l'anno e per tutti i componenti di ogni famiglia, si capisce bene a quale sacrificio economico si è sottoposti; possibile che una famiglia di quattro persone, tra le quali solo una riesce a lavorare, debba farsi carico di una spesa di circa 280,00 euro ogni volta?
Non parliamo poi delle ore di lavoro che i richiedenti immigrati perderanno nel corso di questa lunga prassi e che ovviamente mai si vedranno retribuite!
Ci chiediamo inoltre se le Poste Italiane, dopo aver preso 30,00 euro da ogni singolo cittadino straniero, non potrebbero magari mettergli a disposizione un mediatore culturale capace di dargli indicazioni sensate e comprensibili. La maggior parte delle persone non ha la benché minima idea di cosa sia un patronato, né tanto meno di dove si trovi! Almeno aggiungere al Kit un semplice foglio con i luoghi incaricati alla compilazione gratuita, che fortunatamente a Ferrara, per iniziativa dei Patronati e del Comune stesso, stanno diventando sempre più numerosi.
Ulteriori problemi sono inoltre derivati dalla complessità dei moduli: buona parte delle domande inoltrate con il sistema postale è incompleta o irregolare; a volte succede che vengano a mancare documenti non riportati nella richiesta ma necessari, altre volte capita che il sistema di lettura ottica crei seccature (d'altronde questo sistema aveva già creato enormi problemi con i kit utilizzati per il Decreto Flussi 2006, poiché non esiste un sistema di lettura ottica che legga qualsiasi grafia su qualsiasi modulo).
Insomma la nuova normativa sta causando, per ora, solo ritardi nel rilascio dei titoli di soggiorno e complicazioni.
Ma non è finita, le documentazioni verranno spedite alle Questure e nuovamente esaminate; successivamente, tramite raccomandata, verrà comunicata al cittadino immigrato la data del primo incontro in Questura, durante il quale dovrà consegnare quattro fotografie e farsi prendere le impronte digitali (un immigrato è forse un criminale già in partenza?!?); ed ottenere un ulteriore appuntamento per ritirare finalmente il permesso di soggiorno elettronico.
Attualmente si stima che il tempo per la stampa del nuovo permesso di soggiorno elettronico, munito di dispositivi anticontraffazione e con chip che memorizza le impronte digitali non sarà inferiore ai 60 giorni.
Quindi, nel momento in cui la pratica è conclusa e viene decretato il rilascio del permesso o della carta di soggiorno da parte della questura, si devono aggiungere almeno altri 60 giorni di attesa; si capisce bene che questa non è certo una semplificazione, considerando che per legge il permesso dovrebbe essere consegnato entro 20 giorni!
È chiara ed evidente la nostra opposizione al protocollo: si pagano tanti soldi e si fanno più code di prima; consideriamo però che essere passati dalla amministrazione della Polizia (a cui compete ancora la parte più importante della procedura) a quella normale delle Poste è un passo avanti, ma non basta: noi pensiamo che tali competenze amministrative debbano passare in mano ai Comuni e che si debba investire dal punto di vista culturale e finanziario su questo problema. Noi la nostra parte l'abbiamo già versata!