Lo scrittore algerino Tahar Lamri sarà sabato alla Bassani e al Cafè de la Paix
Con "TondiOrizzonti" seconda tappa del viaggio nella letteratura della migrazione
22-03-2007 / Giorno per giorno
Tahar Lamri, scrittore algerino in Italia dal 1986, racconterà il suo personale pellegrinaggio geografico, linguistico e culturale sabato 24 marzo nel secondo appuntamento del calendario di "TondiOrizzonti - viaggio nella letteratura della migrazione con scrittori in lingua italiana che vengono da lontano". La giornata si svilupperà in due diversi momenti: in mattinata (alle 11) l'autore si confronterà alla biblioteca Bassani con un gruppo di allievi delle scuole superiori; il pomeriggio sarà invece dedicato a tutti i suoi lettori, che potranno incontrarlo alle 17 al Cafè de la Paix ( in piazzetta Corelli 2 a ingresso libero).
L'incontro con gli studenti sarà coordinato da Paola Cazzola mentre la conversazione pomeridiana si avvarrà della mediazione di Monica Pavani e Carla Collina. TondiOrizzonti, primo progetto di approfondimento alla lettura del Presidio del libro di Ferrara (neonata associazione culturale impegnata nella promozione della lettura e della diffusione del libro), si avvale della collaborazione della biblioteca comunale Bassani, dell'assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, del Café de la Paix e del Cies Ferrara - Vocidalsilenzio. Questo il calendario dei successivi incontri di TondiOrizzonti: sabato 28 aprile - Muin Masri, autore palestinese; sabato 19 maggio - Ubax Cristina Ali Farah, scrittrice italo-somala.
LA SCHEDA - Tahar Lamri (Algeri 1958) proviene da quella "riva meridionale del Mediterraneo" tanto feconda di grandi scrittori. Dopo aver compiuto studi in legge, lascia l'Algeria e si sposta in Libia, dove lavora come traduttore presso il Consolato di Francia. Arriva in Italia nel 1986 dopo aver vissuto in Francia e in altri paesi europei. E' traduttore e interprete, scrittore, narratore e saggista. Ha partecipato a molti seminari e convegni sulla letteratura della migrazione e sul multiculturalismo in genere e di alcuni ne è stato diretto coordinatore e promotore. Organizza e prepara attività teatrali, o meglio di narrazione, e con i suoi testi "Il pellegrinaggio della voce" e "Tuareg" gira il mondo per incontrare persone e far conoscere la sua letteratura. Nei suoi scritti sa far convivere linguaggi diversi e lontani: il ruvido dialetto della pianura padana e le voci dei cantastorie del Nord Africa, la cultura millenaria del mondo arabo e le parole di quest'Italia in divenire. A TondiOrizzonti presenta "I sessanta nomi dell'amore" (ed. Traccediverse 2007) e racconta del suo personale pellegrinaggio geografico, linguistico e culturale. Nel suo libro il vertiginoso amore di Elena e Tayeb si intreccia con i racconti che l'autore ci regala, storie che portano addosso il profumo intenso e speziato del vento nordafricano e che sono una dichiarazione d'amore nei confronti della nostra lingua, l'italiano, che Lamri ha scelto di abitare e che è diventato l'universo linguistico nel quale raccontare e raccontarsi. Il tema dell'amore viene qui declinato in molti modi: amore per gli incontri, per la vita, per il mondo e i linguaggi (le culture) che lo interpretano, amore per la condivisione, lo scambio, il nuovo.