GIOVEDI' APPUNTAMENTO ALL'ARIOSTEA CURATO DALL'ASSOCIAZIONE AMICI DELLA BIBLIOTECA
Cantare l'Orlando innamorato
07-05-2007 / Giorno per giorno
L'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo sarà protagonista dell'incontro in programma giovedì 10 maggio alle 15.30, nella sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. Il pubblico potrà assaporare la lettura ad alta voce dei passi salienti dell'opera, operazione affidata alle voci recitanti di Monica Balestra, Gianantonio Martinoni, Barbara Pizzo, Romano Sgarzi. I brani saranno intercalatati dalla proiezione di immagini e arricchiti dall'esecuzione di musiche del Complesso Rinascimentale Conservatorio Frescobaldi di Ferrara (chitarra e flauti). L'iniziativa, promossa dall'Associazione Amici della Biblioteca Ariostea, nell'ambito delle manifestazioni "Ferrara città del Rinascimento", è stata presentata questa mattina da Paola Zanardi, presidente dell'associazione culturale e da Enrico Spinelli, dirigente del Servizio Biblioteche e Archivio Storico, e ha visto un prologo la settimana scorsa con un un breve convegno sul tema. "Intendiamo nell'occasione - hanno affermato gli organizzatori - riproporre un autore che nel Rinascimento ebbe una fama straordinaria".
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Matteo Maria Boiardo nato a Scandiano nel 1441, era nipote del poeta Vespasiano Strozzi; a vent'anni si trasferì a Ferrara, dove assunse incarichi di ufficio presso la corte ducale, poi, sempre su mandato degli Estensi, ricoprì altri compiti a Scandiano e a Modena, dove morì nel 1494. Alternò la sua carriera amministrativa con quella di poeta, componendo liriche (Pastoralia, Epigrammata) e il suo famoso Orlando Innamorato, rimasto incompiuto. Letto e recitato con passione presso la corte estense, poi a lungo fruito nella tradizione popolare dei "cantari e dei cantarinaldi", i famosi cantastorie che intrattenevano la gente nelle strade e nelle piazze nel XVII e XVIII secolo, il Boiardo vide declinare la sua fama a vantaggio del più famoso Ludovico Ariosto. L'Orlando Innamorato, o meglio l'Inamoramento di Orlando, come la critica letteraria oggi lo rinomina, è un testo che stupisce e ammalia il lettore moderno per il verismo della lingua e la straordinaria capacità inventiva di storie d'armi, di amori sconvolgenti, magie e incantesimi. Costruita come un serial televisivo a puntate, l'opera si articola in storie di cavalieri e di dame ambientate in luoghi sparsi in tutte le latitudini della terra, allora conosciuta, e narrate contemporaneamente. L'effetto finale è quello di assistere a un magnifico racconto favolistico, in cui la passione amorosa vince sulla guerra e la violenza. Se per antica consuetudine la destinazione ultima della poesia era la lettura ad alta voce e non tanto la fruizione individuale, la recitazione del poema boiardesco vuole essere, nelle intenzioni degli organizzatori, un atto dove la fedeltà alla lettera del messaggio si contempera con la ricerca di un coinvolgimento emotivo collettivo.