Convegno a Ferrara giovedì 10 e venerdì 11
Un piano per affrontare i mutamenti climatici
08-05-2007 / Giorno per giorno
Qual è lo stato del clima e come evolve? Quali sono gli impatti sull'ambiente, la salute, le attività economiche? Quali politiche attuare per mitigare gli effetti di un ormai assodato riscaldamento globale? Quali iniziative assumere, a livello regionale e locale, per contribuire a rallentare o azzerare il contributo delle attività umane a questa tendenza la cambiamento climatico?
Questi interrogativi stanno alla base del convegno "Dal globale al locale" che Regione Emilia - Romagna e Arpa, con il patrocinio di Comune, Provincia, Università di Ferrara hanno organizzato per i giovedì 10 e venerdì 11 maggio, nell'aula magna della facoltà di Ingegneria dell'Università di Ferrara.
"Siamo molto attenti agli effetti che i mutamenti climatici producono sull'ambiente e sulla salute umana", ha dichiarato il presidente di Arpa Emilia-Romagna, Alessandro Bratti, insistendo sulla necessità di operare in un'ottica di rete integrata fra le istituzioni. "I problemi che dobbiamo affrontare sono problemi di oggi e non di domani - ha aggiunto il sindaco Gaetano Sateriale - e vogliamo misurare il grado di coerenza fra le politiche praticate e gli obiettivi che dobbiamo raggiungere. Al convegno si esprimeranno non scienziati amici con i quali sono state concordate le cose da dire, ma i migliori esperti, ai quali chiediamo un contributo di conoscenza. Terremo conto delle loro indicazioni anche se questo significasse dover modificare le nostre scelte".
Relatori al convegno saranno, appunto, importanti studiosi, responsabili di enti e strutture deputati al controllo e all'intervento ambientale, oltre che amministratori e politici regionali e nazionali. Tra essi l'assessore regionale all'Ambiente Lino Zanichelli, l'onorevole Ermete Realacci e il senatore Edo Ronchi, che concluderanno i lavori nella mattinata di venerdì 11.
L'articolazione del convegno segue quella del recente rapporto del panel internazionale di studiosi raccolti nell'Ippc (Interngovernmental Panel on Climate Change). Le diverse parti del rapporto globale (e del convegno) analizzano lo stato del clima, gli impatti che la situazione modificata induce su ambiente e salute, le possibili vie per mitigare e adattare ambiente e società alle condizioni che si profilano, cercando contemporaneamente di diminuire o eliminare le cause del cambiamento dovute ad attività umane. "Sul fatto che l'ambiente cambierà profondamente gli esperti sono tutti concordi - ha riferito l'assessore all'Ambiente della Provincia, Sergio Golinelli - Dobbiamo mitigare le conseguenze di questo mutamento, ma anche valutare le possibilità di adattamento". Un contributo può venire dall'Università, di cui il professor Francesco Dondi ha ricordato "il ruolo di avanguardia e l'eccellenza nella ricerca integrata".
Il secondo giorno del convegno ferrarese sarà dedicato ad alcune concrete realizzazioni o ai progetti attivati in Emilia-Romagna.
LA SCHEDA
Lo stato del clima
"Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile. L'innalzamento delle temperature medie globali dalla metà del XX secolo è molto probabilmente dovuto per la maggior parte all'aumento osservato della concentrazione di gas a effetto serra causata dall'attività umana". Queste affermazioni importanti sono contenute nel Quarto rapporto sul cambiamento climatico presentato il 2 febbraio scorso a Parigi, risultato del lavoro volontario di circa 600 scienziati di 40 Paesi, revisionato da oltre 600 esperti, nell'ambito dell'Ipcc. Il riscaldamento globale ha avuto negli ultimi 50 anni un aumento inusuale nei 1300 anni precedenti.
Il peso relativo di queste cause umane, gli effetti futuri della CO2 già emessa, gli scenari possibili nel futuro sono al centro dell'odierna riflessione degli scienziati, che coinvolge da vicino i decisori politici riguardo le misure da attivare. Questi alcuni dati ormai certi:
-l'aumento totale della temperatura superficiale atmosferica dal 1850-1899 al 2001-2005 è di 0.76 [da 0.57 a 0.95]°C
-la temperatura media degli oceani è aumentata fino ad almeno 3000 m di profondità
-i ghiacciai montani e la copertura nevosa sono mediamente diminuiti in entrambi gli emisferi
-la perdita di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide ha molto probabilmente contribuito all'innalzamento del livello marino fra il 1993 e il 2003
-il livello medio globale dei mari è cresciuto mediamente di 1.8 mm per anno dal 1961 al 2003, ma più velocemente dal 1993 al 2003 (circa 3.1 mm per anno). La crescita totale per il XX secolo è stata stimata pari a 0.17 m
-la temperatura media dell'Artico è cresciuta quasi del doppio di quella globale negli ultimi 100 anni
Gli impatti
In Europa e in Italia gli effetti sono evidenti sia sull'ambiente sia sulla salute, a partire dall'aumento degli "eventi estremi" (inondazioni, cicloni, ecc. che si verificano sempre più frequentemente anche nelle zone temperate) e dall'estendersi delle zone aride al centro sud, con la conseguente riduzione di colture tradizionali, per esempio cerealicole.
Anche l'andamento delle temperature presenta fenomeni di "estremizzazione": l'innalzamento progressivo delle medie annuali (circa 1 grado per secolo nelle diverse regioni climatiche italiane) coincide infatti con un più elevato aumento delle massime temperature nei periodi estivi rispetto alla maggiore stazionarietà delle minime.
Gli effetti sulla salute sono anch'essi studiati e saranno presentati e discussi al convegno: l'ondata di calore dell'estate 2003 coincise con un aumento del 14% dei decessi di persone oltre i 65 anni, in una situazione europea in cui vennero calcolati circa 35.000 morti a causa del calore. In Italia, e in particolare in Emilia-Romagna, si vanno sviluppando sistemi di sorveglianza sulle ondate di calore e sull'aumento dell'ozono troposferico, dannoso per le vie respiratorie, mentre si rafforza la sorveglianza per impedire il diffondersi o il ripresentarsi di malattie legate anche a fattori climatici (come la malaria). Le misure di prevenzione, dunque, sempre più si collocano in una logica di politiche di adattamento ai mutamenti che si stanno verificando
L'adattamento
Secondo i rapporti dell'Ippc, anche l'adozione delle più severe misure per contenere le emissioni di gas serra non potrà impedire, nei prossimi decenni, l'aumento delle temperature medie e i mutamenti climatici evidenziatisi negli ultimi anni. Perciò si vanno studiando in molti paesi misure per contenerne gli effetti negativi, sia sotto il profilo della difesa ambientale sia per quanto riguarda le attività economiche e agricole. Per esempio, il cambiamento climatico avrà un significativo impatto sul ciclo e sulla gestione dell'acqua, e necessita di una complessa attività di pianificazione idrica. L'adattamento richiede un continuo confronto con i rischi e le incertezze che fenomeni come questo comportano. Nel caso dell'acqua, occorre intervenire per ridurre la vulnerabilità del territorio a fronte dell'incremento degli eventi "estremi". Vanno rafforzati la tutela e il recupero della naturale capacità degli ecosistemi di mitigare gli effetti, e ridotto il gap esistente tra disponibilità e domanda d'acqua. Anche i sistemi energetici, oltre a essere concausa dei mutamenti climatici, ne seguiranno gli effetti, sia dal lato del consumo (condizionamento invernale ed estivo), sia dal lato della produzione (in primo luogo sulla disponibilità d'acqua per le centrali idroelettriche e per il raffreddamento nelle centrali termoelettriche).
SCHEDA / 2 - IL MONITORAGGIO CLIMATICO DI ARPA
Cambiamenti climatici: il ruolo di Arpa Emilia-Romagna
I cambiamenti climatici sono un importante settore di attività dell'Agenzia, che in particolare svolge attività nei seguenti campi:
· Monitoraggio climatico e proiezioni climatiche
· Stima delle emissioni di gas serra
· Impatto sull'agricoltura
· Impatto sulla salute
· Pianificazione energetica
· Comunicazione ed educazione
· Ricerca e sviluppo
Per quanto riguarda il monitoraggio climatico, presso il Servizio IdroMeteorologico (Sim), Struttura tematica di Arpa, viene gestito un ampio archivio di dati climatici storici e attuali, sulla base del quale vengono analizzate le tendenze e i cambiamenti in atto. Queste informazioni confluiscono nel capitolo Clima dell'Annuario Arpa dei dati ambientali e sono inoltre necessari per la redazione dei Rapporti sullo Stato dell'Ambiente della Regione. Arpa-Sim contribuisce anche alla definizione degli indicatori climatici nazionali utilizzati nel sistema Scia (Apat). Inoltre è in corso una collaborazione con le altre Arpa del Nord Italia per la costituzione di una Base Dati Climatica per il nord Italia.
Inoltre Sim è impegnato nella valutazione delle proiezioni climatiche a scala europea e nazionale prodotte da altri enti e sviluppa tecniche di regionalizzazione delle proiezioni climatiche globali alla scala del Nord Italia, del bacino del Po e della Regione Emilia-Romagna sino alla scala della singola località.
Nel settore delle emissioni di gas serra, Ingegneria Ambientale - altra Struttura tematica dell'Agenzia - provvede ai conteggi delle emissioni di CO2 relativi al Piano Energetico Regionale, ai conteggi delle emissioni dei gas serra per la contabilità ambientale (in attuazione del progetto comunitario RAMEA) e supporta Apat per l'aggiornamento del catasto delle fonti di emissione dei gas serra.
Nel settore agricolo, particolarmente sensibile alla variabilità del clima e ai suoi mutamenti, presso il Sim (Area agrometeorologia e territorio) vengono invece prodotti regolarmente bollettini agrometeorologici e bollettini della siccità; è inoltre attiva presso la base meteorologica "Giorgio Fea" di San Pietro Capofiume una stazione fissa di misura dell'umidità del terreno, e vengono svolte simulazioni modellistiche del contenuto idrico dei suoli e dello stress idrico delle colture. Inoltre presso il Sim vengono realizzate previsioni dello sviluppo e della crescita delle colture, recentemente anche con l'applicazione sperimentale di previsioni stagionali. Su tutti questi temi Arpa collabora con il Ministero delle politiche agricole e con la Regione (assessorati agricoltura e ambiente).
Anche la salute umana subisce le conseguenze dei cambiamenti climatici. In questo campo la Struttura tematica di Epidemiologia Ambientale, la Sezione di Bologna e Sim si occupano del disagio bioclimatico, con la previsione delle ondate di calore e studiano misure di prevenzione dei loro effetti (in collaborazione con gli enti locali e le Ausl). Recentemente Sim ha svolto studi di prospettiva per il miglioramento urbanistico e il contrasto del fenomeno dell'isola di calore urbano in condizioni di progressivo riscaldamento, nell'ambito del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) di Modena.
Venendo alle questioni del contenimento delle emissioni e al rispetto del Protocollo di Kyoto, di particolare rilievo appare il settore della pianificazione energetica nella quale Ingegneria Ambientale ha svolto funzioni di collaborazione e supporto per la redazione del Piano Energetico Regionale, ha proposto ulteriori azioni in campo energetico/ambientale (Gis energia, miniKyoto, ecc.), di supporto al risparmio energetico negli edifici pubblici, e per la mappatura territoriale delle risorse energetiche rinnovabili (un lavoro iniziato quest'anno da Sim con la Provincia di Piacenza).
Arpa considera di importanza strategica la comunicazione e l'educazione ambientale: per quanto riguarda i cambiamenti climatici ha predisposto ampi materiali informativi sul proprio sito (ww.arpa.emr.it); inoltre organizza e partecipa regolarmente a conferenze e seminari sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale per scuole, università, musei, enti pubblici e privati in generale, iniziative culturali ecc. In occasione del Convegno ferrarese è stato pubblicato un numero monografico del bimestrale Arpa Rivista, interamente dedicato al tema dei cambiamenti climatici, disponibile su richiesta e, prossimamente, pubblicato anche sul sito Internet dell'Agenzia. Di particolare interesse nel settore dell'educazione ambientale il progetto Pedal, che promuove la mobilità sostenibile casa-scuola, realizzato con il coordinamento della Regione e che coinvolge due scuole medie inferiori di Modena e Reggio, con il forte supporto del Cnr-Isac e della Federazione italiana amici della bicicletta.
Modelli di previsione regionale
Essenziale per un'agenzia di forte competenza tecnico scientifica è il settore della ricerca e sviluppo, nel quale, per rimanere allo stretto ambito climatico, Arpa partecipa attivamente a progetti internazionali nel settore delle previsioni stagionali e climatiche (progetto Ensembles, 6° programma quadro r&s Ue), a studi sull'impatto del clima sull'agricoltura e suo adattamento (progg. Climagri e Climagri2, Mipaf) e sulla siccità e desertificazione (progetti Interreg Sedemed e Sedemed2). In particolare i progetti Stardex e Ensembles, ai quali Arpa partecipa, intendono elaborare modelli per valutare i mutamenti climatici su base regionale, definendo così diversi scenari possibili all'interno di determinati range di variazione. Recenti risultati preliminari ottenuti dal SIM nell'ambito di tali progetti mostrano degli scenari per il 2100 di notevole aumento delle temperature, rispetto al clima attuale, in particolare per i valori massimi estivi, che si ipotizza possano anche essere dell'ordine o superiori a +5°C.
L'indice TempER per misurare il riscaldamento nella regione
La misura accurata e aggiornata del riscaldamento in corso in Emilia-Romagna è affidata ad un nuovo indice termico, elaborato da Arpa, denominato TempER. Nel sito dell'Agenzia è presente da quest'anno il bollettino con il valore aggiornato dell'indice, che riassume l'anomalia termica regionale rispetto al periodo climatico di riferimento, convenzionalmente riferito al trentennio 1961-1990.
L'anno 2006, dopo un primo trimestre piuttosto freddo, ha mostrato una sostanziale tendenza al riscaldamento, portando l'indice dal valore iniziale di 0,417 centigradi a quello finale di 0,441 °C, registrato al 31 dicembre. Dopo i primi quattro mesi del 2007 dobbiamo purtroppo rilevare che l'indice è cresciuto molto in fretta a causa dell'inverno eccezionalmente caldo, raggiungendo il valore di 0,480 °C. Il tasso di crescita attuale è elevatissimo, quasi un centesimo di grado al mese, equivalente a circa 8 °C al secolo. Il tasso di crescita medio dal 1991 invece ci condurrebbe a un aumento termico di 0,88 °C al 2020.
Il riscaldamento comunque non è uniforme su tutto il territorio regionale, ci sono zone dove procede molto velocemente - per esempio il medio Appennino modenese, dove l'indice raggiunge già oggi valori di un grado - e almeno una piccola zona dove addirittura si registra un lieve raffreddamento (alto Appennino parmense occidentale).
L'indice TempER viene determinato utilizzando tutti i dati termici misurati in centinaia di stazioni della rete idrometeorologica regionale. I dati vengono confrontati con quelli del passato e il valore dell'indice rappresenta lo scarto esistente tra le temperature medie misurate dal 1991 a oggi rispetto a quelle del trentennio 1961-1990.
L'ultimo bollettino è disponibile sul sito Arpa dai primi di maggio, alla voce siccità (www.arpa.emr.it/ia_siccita/Osservatorio.htm).
SCHEDA / 3 - LE AZIONI INTRAPRESE DAL COMUNE DI FERRARA
Investire oggi nella lotta ai cambiamenti climatici ci ripagherà in futuro: sebbene le politiche di riduzione delle emissioni abbiano un costo, questa spesa oltre a rappresentare un'assicurazione sulla vita, sono un investimento per favorire il passaggio ad uno sviluppo economico a basso tenore di carbonio che aprirà la strada a stimolanti opportunità. La possibilità di evitare i rischi e gli impatti peggiori dei cambiamenti climatici ha possibilità di successo ad una condizione: devono essere portati avanti con tempestività interventi coordinati a livello internazionale, nazionale e locale.
A livello internazionale, la Conferenza sul clima di Nairobi ha fatto registrare dei progressi per quanto riguarda le discussioni sul futuro della politica climatica internazionale, l'adattamento ai cambiamenti climatici e l'assistenza finanziaria in favore dei Paesi in via di sviluppo. A livello nazionale, si parte dalla consapevolezza che i Paesi del Sud Europa - tra cui l'Italia - in assenza di politiche di mitigazione saranno i più danneggiati dal riscaldamento del pianeta. Il Ministro Pecoraro Scanio ha ritenuto opportuno indire la Conferenza nazionale sul clima - 2007, per rispondere all'esigenza di approfondirle la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
A livello locale è necessario focalizzare l'attenzione su alcune tipologie di impatto cui il nostro territorio si è dimostrato particolarmente vulnerabile. In particolare, l'Amministrazione Comunale è impegnata, innanzitutto, nel percorso di registrazione Emas:la scelta di procedere verso l'implementazione di un Sistema di Gestione ambientale, ha l'obiettivo di qualificare l'operato del Comune sia dal punto di vista dell'efficienza ambientale e gestionale interno alla struttura sia, indirettamente, del territorio amministrato.
La stretta connessione tra riduzione consumi energetici e riduzioni delle emissioni climalteranti è chiara, in un Paese come l'Italia, dove ancora troppo alta è la dipendenza dai combustibili fossili per la produzione di energia. Per questo l'Amministrazione, sta procedendo nella promozione dell'uso razionale di energia nelle abitazioni: a partire dal Regolamento edilizio approvato lo scorso anno, che ha introdotto elementi innovativi in termini di riduzione dei consumi energetici nelle abitazioni di nuova costruzione.
Alla luce delle novità introdotte nella finanziaria 2007, per incentivare l'utilizzo delle detrazioni fiscali previste è prevista le pubblicazione, da parte del Comune di Ferrara, di un bando per la concessione di contributi per coloro che installano impianti solari termici e che, contemporaneamente, avranno dimostrato di utilizzare anche i gli incentivi previsti dal Ministero. Questo è il primo passo per la realizzazione di un programma dettagliato sul Risparmio Energetico e sulle Energie Rinnovabili per il nostro Comune, che ha come obiettivi sia la riduzione delle emissioni causate dagli impianti di riscaldamento-condizionamento sia il miglioramento dell'efficienza energetica perseguito, tramite lo sviluppo delle energie rinnovabili.