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DOMANI E SABATO DUE APPUNTAMENTI NEL CHIOSTRO DI S.MARIA IN VADO

Danza e teatro al tempo degli Estensi

31-05-2007 / Giorno per giorno

Ancora una volta il chiostro di S. Maria in Vado sarà la magnifica cornice di due spettacoli organizzati dalla Contrada di Santa Maria in Vado nell'ambito del calendario di iniziative "Ferrara Città del Rinascimento". I due appuntamenti, quello di domani, venerdì 1 giugno con le danze rinascimentali di "Viva la danzarina" e quello in programma sabato 2 giugno con "I Menaechmi 1486", opera di Pauto tradotta in volgare dagli umanisti di corte, sono stati presentati questa mattina nella residenza municipale da Maria Teresa Pinna, responsabile Unità Operativa Manifestazioni culturali del Comune e da Aldo Rizzoni della Contrada di Santa Maria in Vado. L'interessante operazione culturale allestita dal gruppo di danza "L'Unicorno" e dalla Compagnia del Vado coinvolge un folto numero di partecipanti fra danzatrici, attori e musici, già protagonisti di numerose e apprezzate iniziative di recupero e diffusione della cultura rinascimentale estense. Da sottolineare un appuntamento collegato alla messa in scena di sabato: il 29 giugno la compagnia ferrarese Straferrara riproporrà la stessa opera di Plauto tradotta in ferrarese dallo scrittore Diego Marani. L'ingresso agli spettacoli del chiostro di Santa Maria in Vado è a offerta libera.
Queste le schede curate dagli organizzatori dei due appuntamenti:

"Viva la danzarina!" 1 giugno 2007, ore 21.15 Chiostro di S. Maria in Vado
La danza nel XV secolo costituisce una delle più importanti espressioni della magnificenza della corti europee, impiegata in celebrazioni e occasioni festose per esaltare il ruolo del Principe e della sua famiglia. Nella danza si rappresentano la nobiltà e la filosofia della Corte in un gioco sottile di simbologie e significati che solo coloro che partecipavano di quel ambiente potevano comprendere appieno; gioco colto, pertanto, che rimarcava significativamente lo status e la rilevanza sociale di chi vi prendeva parte. In questo ambito, Ferrara eccelleva particolarmente, tanto che qui operarono a lungo i più celebri maestri e teorici dell'epoca: Guglielmo da Pesaro, Domenico da Piacenza, Antonio Cornazzano, autori di importanti trattati dedicati all' "Arte del Danzare".
Nell'approssimarsi del Carnevale era consuetudine del Duca Ercole I offrire un ballo alle 100 più belle damigelle di Ferrara, invitandole a Corte in una serata che era occasione di rilevante riconoscimento sociale e prestigio, ove poter fare sfoggio delle proprie migliori qualità. L'abilità nella danza e la conoscenza di quelle consuetudini erano, dunque, uno strumento fondamentale per potersi introdurre alla vita di Corte.
Per il calendario di iniziative FERRARA CITTA' DEL RINASCIMENTO, l'ensemble L'Unicorno ha ideato un programma con alcune danze del XV e XVI secolo, inserite all'interno di una trama giocosa, che possano offrire un'idea di una festa del Carnevale nella Ferrara di quel tempo. Le danze si alternano con scene recitate in un crescendo di ritmi e colpi di scena.
Danze: Chiara Stella, Villanella, So ben chi m'ha bon tempo, Petit 'riens, Barriera.
Danzatrici: Daniela Benucci, Francesca Bonora, Francesca Camisani, Caterina Ferioli, Giovanna Giubelli, Silvia Magnani, Francesca Mancino, Micaela, Mancino, Giulia Masetti, Sara Masetti, Angela Poli, Ottavia Simonazzi, Martina Squerzanti, Alice Boari, Matilde Buzzoni, Milena Danieli, Beatrice di Resta, Emma Gavagna, Cecilia Scalia, Virginia Tonioli, Margherita Benetti.
Attori: Messer Augustino Francesco Rizzoli; Messer Gasparo Roberto Pavani; Messer Zovanne de li Porzi Fabio di Pietro; Madonna Beatrice Silvia Magnani. L'ensamble musicale è curato da Carlo Braga e Franco Sartori.

"I Menaechmi - 1486" 2 giugno 2007, ore 21.15 Chiostro di S. Maria in Vado
Il 25 gennaio 1486 è una data importante per la storia del Teatro. Ercole I d'Este fa mettere in scena, nel cortile del Palazzo Ducale ferrarese (oggi Piazza Municipale), I Menaechmi, un'opera di Plauto tradotta in volgare dagli umanisti di corte. Lo spettacolo si svolge "suxo uno tribunale (un palco) novo in forma de una citade de asse con caxe (case) depinte" (Zambotti, Diario ferrarese) ed è aperto alla cittadinanza, fatto inusuale per la cultura dell'epoca e molto apprezzato dal popolo.
Questa rappresentazione e la sua scenografia, costituiranno per lungo tempo un modello di riferimento per il Teatro, non solo italiano.
In questa commedia i protagonisti sono i Menaecmi, due gemelli che si erano perduti e si ritrovano, senza saperlo, nella stessa città. Naturalmente vengono confusi e scambiati l'uno per l'altro dai diversi personaggi che incontrano nel procedere della vicenda, in un crescendo di equivoci e scambi di persona, per cui ognuno dei due gemelli si trova ad agire in una situazione che sarebbe predisposta per l'altro. Cadono nell'errore di persona tutti coloro che agiscono attorno a Menaecmo I e pertanto: la moglie incollerita e la sua astuta ancella, l'affamato parassita Spazzola, l'avida amante Erozia e il suo perplesso cuoco Cilindro, nonché il vecchio suocero e un medico stralunato fino a coinvolgere lo stesso servo di Menaecmo II, il fido Messenione, ed, infine, approdare al logico finale del riconoscimento dei due gemelli.
La Compagnia del Vado, in occasione delle iniziative di FERRARA CITTA' DEL RINASCIMENTO, si cimenta ne I Menaecmi, continuando il suo progetto di rappresentare opere del teatro italiano cinquecentesco che raramente trovano spazio nelle programmazioni teatrali, e che ha già visto la realizzazione di Casina, Miles Gloriosus, Aulularia, La Calandria, La Fantesca.
L'approccio a questi testi da parte di attori non professionisti intende proporre un'idea di quel teatro delle origini, in cui cortigiani e umanisti di corte si prestavano ad interpretare le commedie allestite dal Duca Ercole con grande impiego di risorse, che riscuotevano l'ammirazione di tutte le corti italiane.
Attori: Gioia Galeotti Prologo e Ancella; Fabio di Pietro - Spazzola; Roberto Pavani - Menecmo I, Silvia Magnani - Erozia; Luigi di Camillo - Cilindro; Francesco Rizzoli - Menecmo II; Rossella Pescerelli - Messenione; Anna Chiappini - Moglie di Menecmo I; Aldo Rizzoni - Suocero di Menecmo I; Fabrizio Battisti - Medico; Maurizio Masetti, Michele Masetti, Fabrizio Tonioli - Aguzzini.