Creata una sezione speciale per il centro studi che aprirà a Ferrara in ottobre
Su CronacaComune comunicati stampa e articoli su Ermitage Italia
09-06-2007 / Giorno per giorno

Ad Ermitage Italia, che da ottobre sarà operativo nella sua sede di Ferrara, è riservata una nuova sezione di CronacaComune. All'indirizzo www.cronacacomune.it/index.phtml?id=2068 sono disponibili comunicati e rassegne stampa. In quella nazionale sono presenti firme di prestigio del giornalismo italiano che nello scorse settimane si sono occupate del tema. Qui riportiamo integralmente l'intervento del direttore del museo Ermitage di San Pietroburgo ospitato lo scorso 20 maggio dal Sole 24 ore.
L'Ermitage a Ferrara
A ottobre, nel Castello Estense, aprirà la filiale del museo russo in Italia. «Sarà un centro di mostre e di ricerca scientifica: qui scriveremo i cataloghi delle nostre collezioni» «Abbiamo scelto la città emiliana perché da anni coltiva con cura il suo patrimonio e perché è sede di una Università»
di Michail Piotrovskij*
da: "Il Sole 24 Ore" del 20/05/2007 p. 45
Da molto tempo l'Ermitage apre centri e filiali all'estero: l'avanzamento culturale è una parte importante della politica del nostro museo. Oggi però, di fronte all'esigenza di un'interazione tra i Paesi su diversi livelli e non solo per la fornitura di materie prime, l'attività del museo è venuta a coincidere con la politica economica estera della Russia.
Per la prima volta la firma di un documento nel campo della collaborazione culturale - la creazione del centro Ermitage-Italia a Ferrara - è avvenuta alla presenza delle massime autorità dei due governi.
Poco tempo prima della firma ufficiale, a Bari, del protocollo d'intesa che deve portare alla sua costituzione (in occasione del vertice bilaterale italo-russo), si è tenuto a Roma un forum in cui sono stati discussi problemi di interazione culturale. Nel mio intervento, in quell'occasione, ho fatto una sorta di parallelo tra l'attività museale e l'economia. Ciò che sta attuando l'Ermitage, che crea proprie "sedi" in diverse parti del mondo, non può essere confrontato con il commercio del petrolio o addirittura con la costruzione di stazioni di servizio. Questa attività si trova a un livello più alto: con il nostro patrimonio storico-artistico e l'apporto del pensiero russo, riusciamo a creare con i nostri interlocutori esteri un prodotto comune. Nel nostro caso si tratta di un prodotto culturale, mostre, ricerche, lezioni, in breve la dimostrazione dei risultati da noi raggiunti e della nostra storia. Si tratta della categoria più alta di collaborazione, nella quale le risorse non si consumano.
In questo contesto si inserisce l'apertura di Ermitage Italia a Ferrara. Che rappresenta un'assoluta novità. Noi abbiamo delle "filiali" fuori dei confini di San Pietroburgo: a Kazan, a Las-Vegas, a Londra, ad Amsterdam. Sono tutte diverse: a Londra il centro collabora con l'Istituto Courtauld per lo studio della storia dell'arte. Insieme organizziamo programmi ed esposizioni, e potremmo definire questa collaborazione "accademica". Ad Amsterdam lavoriamo insieme al centro espositivo De Nieuwe Kerk. A Las-Vegas, insieme al Museo Guggenheim, produciamo mostre per un vasto pubblico. A Kazan è attivo il "mini-Ermitage" in cui ci sono mostre, circoli ricreativi per bambini e lezioni.
In Italia il centro avrà una sua originalità. Sono previste non più di una-due mostre all'anno. Esporremo certamente la pittura ferrarese della nostra collezione, che adesso può essere visitata nella sala delle Dodici Colonne del Nuovo Ermitage, e organizzeremo altri eventi espositivi. Ma nel complesso stiamo creando un centro di ricerca scientifica. Il suo compito principale sarà la pubblicazione dei cataloghi delle collezioni italiane dell'Ermitage, la catalogazione delle stesse, i convegni di studio, i confronti sul restauro. Se ne occuperanno i nostri collaboratori in rapporto agli studiosi italiani e attraverso il centro si potranno tenere i contatti con le università, i musei, le biblioteche di tutta Italia. I collaboratori dell'Ermitage, e in seguito anche quelli di altri musei della Russia, riceveranno la possibilità di lavorare e soggiornare in Italia, per studiare, confrontarsi e interagire con le realtà italiane. Pubblicheremo edizioni scientifiche, terremo conferenze sulle relazioni russo-italiane.
L'Ermitage sbarca in Italia con le proprie idee, il proprio pensiero e i propri materiali. I colleghi italiani metteranno le loro idee, il loro pensiero e il sostegno economico, per dar vita appunto a un prodotto comune.
Voglio far notare che le proposte di creare dei centri dell'Ermitage, simili a quelli già funzionanti, ci giungono da tutto il mondo. Tutti i centri sono apparsi in seguito a insistenti richieste. Anche in Italia avevamo avuto proposte da città diverse e abbiamo dovuto scegliere. Tra i concorrenti c'erano Venezia, Mantova, Verona e Ferrara. Le grandi città come Roma e Venezia sono state scartate subito: lì, il centro non costituirebbe un evento. Abbiamo scelto Ferrara perché è sede dell'università e poco lontano si trova anche l'università di Bologna. Inoltre, la città emiliana si occupa con sollecitudine del proprio patrimonio, cerca di attirare i turisti, fa il possibile per sviluppare l'attività culturale. Da poco è stato restaurato il Castello Estense, di cui l'Ermitage possiede una scultura.
In un recente seminario a Roma si è parlato della reciproca comprensione tra i nostri Paesi, di quanto bene riusciamo a capirci. Uno dei partecipanti al seminario, il famoso slavista Vittorio Strada ha parlato con amarezza del fatto che in Italia sta sbiandendo l'interesse verso la Russia. In epoca sovietica si trattava di un interesse per l' "esotismo" russo; più tardi, gli italiani si sono interessati alla nuova tappa della storia del nostro Paese. Oggi stanno smettendo di studiare la lingua russa, l'interesse per la nostra cultura e letteratura è passato in secondo piano. C'è bisogno di un nuovo impulso.
Le iniziative di oggi sono molto diverse dalle iniziative statali degli anni passati. Noi creiamo in Italia un'istituzione culturale forte, che già soltanto con il proprio brand dà informazioni sul nostro Paese. Mostreremo quali splendide esposizioni possiamo fare, che bei libri pubblicare, che brillanti lezioni siamo in grado di offrire. È spiacevole essere intelligenti e ricchi, e non interessare nessuno.
Ragionando sul fatto che la cultura e l'economia si sviluppano parallelamente, è importante capire che la politica e l'economia si svilupperanno in modo normale soltanto se diventeranno parte della cultura. E non è meno importante che la cultura vada di pari passo con la religione. Penso che la visita del Presidente Putin in Italia, insieme all'importante effetto economico che comporta, diventerà storica soltanto se servirà alla riconciliazione della Chiesa ortodossa e cattolica. Durante la visita in Italia, Putin ha incontrato Papa Benedetto XVI. È sottinteso che il Presidente ha conversato con il Pontefice avendo ricevuto la benedizione del nostro Patriarca. Non è un segreto che tra le nostre Chiese sono venuti a crearsi rapporti tesi che generano una serie di problemi per il mondo cristiano. A Bari, Putin ha visitato la chiesa di San Nicola, dopodichè è stata accordata la restituzione di una parte della proprietà alla Chiesa ortodossa russa. San Nicola, patrono della Russia e santo cattolico, è uno dei punti di convergenza. Questa chiesa è antica, contiene tantissimi elementi decorativi bizantini e romani che a guardarli ci si sente più vicini a casa propria. Mi vengono in mente i tempi in cui le nostre culture non si erano ancora separate. C'è stato un momento nella storia in cui erano unite dalle comuni radici bizantine.
Nel caso in cui sarà continuata la comune linea culturale-religiosa, si risolverà uno dei più pesanti conflitti tra le Chiese. E quando la religione e la cultura sono insieme anche i popoli si ravvicinano.
La sincronia nell'attività delle istituzioni della cultura, delle forze economiche e degli istituti religiosi è per ora soltanto all'esame, ma appare già evidente che si sta delineando un unico ritmo. Fino a poco tempo fa ci occupavamo dell'estrazione del petrolio e del gas, adesso si parla di costruire insieme ai partner stranieri aerei, ferrovie e si parla di interazione bancaria. Un lavoro comune e non l'utilizzo di risorse a scopo di lucro. La cultura si è messa per prima su questa strada.
*Direttore generale del museo Ermitage
di San Pietroburgo