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Sateriale: "Con Hera apriremo un confronto sulla qualità dei servizi e sulle tariffe"

"Acqua e gas devono restare pubblici"

12-06-2007 / Giorno per giorno

PIAZZA MUNICIPALE - Ritiene ci sia una adeguata e diffusa consapevolezza di quanto un bene d'uso comune come l'acqua sia anche un bene prezioso?
SINDACO SATERIALE - Per noi è scontato aprire il rubinetto e vedere sgorgare acqua a volontà. Sappiamo che non è così ovunque, che per alcune popolazioni davvero l'acqua è oro, ma fatichiamo a mettere in dubbio le nostre certezze, e più ancora fatichiamo a calarci in una logica di risparmio. Però in questi ultimi anni, a causa di ricorrenti emergenze e rischi autentici di siccità, stiamo incominciando a comprendere che quel bene che abbiamo sempre considerato pronto e disponibile è in realtà una risorsa da tenere cara.

PM - Perché qualche anno fa anche in Italia si è deciso di affidare l'erogazione di un bene fondamentale come l'acqua a società per azioni, quotate in borsa, esposte quindi alle influenze del mercato?
S - Perché gli adeguamenti tecnologici e la manutenzione degli impianti hanno costi elevati che una piccola azienda municipalizzata fatica a sostenere. E' più logico muoversi in una dimensione di rete, consorziando fra loro aziende pubbliche che possano condividere costi e risorse e gestire budget abbastanza robusti da garantire gli investimenti. Ma non è che si sia privatizzata l'acqua. Le aziende pubbliche dell'acqua sono state quotate in borsa per reperire risorse private, pur restando pubbliche.

PM - Non ritiene forte il rischio che rispetto al core business aziendale l'acqua possa a un certo punto diventare un affare marginale e che di conseguenza il servizio possa essere trascurato?
S - Non credo, tanto più se i soci pubblici delle aziende, cioè i Comuni, avranno a cuore la risorsa idrica. Quindi, prima di tutto è essenziale che il controllo, cioè la maggioranza del pacchetto azionario, delle società che gestiscono l'erogazione di servizi fondamentali come l'acqua o il gas resti saldamente in mani pubbliche. Questo non esclude la partecipazione di privati alle imprese. Poi ribadisco che la proprietà delle reti, che è cosa diversa dalla gestione del servizio, deve rimanere ai Comuni o comunque alle istituzioni pubbliche.

PM - Ma è sufficiente mantenere la distinzione fra la gestione del servizio e la proprietà delle reti per garantire il cittadino?
S - Il rapporto con le società concessionarie è regolato da precise convenzioni che stabiliscono i termini di funzionamento del servizio. Qualora gli impegni fossero disattesi o comunque il servizio non fosse gestito in maniera soddisfacente il contratto può essere revocato.

PM - E i problemi di tariffazione? E la manutenzione degli impianti? Come può l'utente tutelare i propri diritti?
S - Questo è un problema serio. La mia ricetta è applicare agli assetti societari delle aziende di servizio il cosiddetto 'modello duale'. Bisogna cioè affiancare agli organismi di gestione organismi di controllo, composti anche dai rappresentanti di associazioni di cittadini. In questo modo i fruitori dei servizi potrebbero intervenire nella fase delle scelte, contribuendo a determinare le strategie aziendali.

PM - Giudica incoraggiante l'esperienza di questi primi anni di gestione da parte di Hera?
S - Nel complesso mi pare che il livello dei servizio gestiti sia soddisfacente e che Hera non lesini negli investimenti. Anche sul terreno delle campagne di sensibilizzazione l'azienda è attenta e presente. Rilevo però che ci sono stati alcuni aumenti tariffari che vanno nella direzione opposta a quella attesa. Siamo entrati come soci in una grande azienda con l'aspettativa che per gli utenti ci siano vantaggi anche in termini di costi. Quindi ritengo che il tiro vada riaggiustato.

PM - E come?
S - Agendo in due direzioni. Primo: assieme agli altri sindaci di Hera aprire un confronto sulle tariffe. Poi, creare con Hera Sot Ferrara un tavolo per il miglioramento qualitativo dei servizi, a partire da quello idrico, ma non solo.

PM - Ci fa un esempio?
S - Se ne possono fare molti, dall'aumento della raccolta differenziata dei rifiuti alla sperimentazione del "porta a porta" fino al fatto, più banale ma importante, della pulizia delle strade e della necessità che i camion che ritirano i rifiuti non debbano bloccare il traffico.

PM - Pensa, in definitiva, che l'esternalizzazione dei servizi sia una strada da sviluppare ulteriormente? E in quali direzioni?
S - Ripeto: noi abbiamo rafforzato le aziende dei servizi pubblici che già c'erano, non abbiamo in mente l'esternalizzazione come filosofia generale. Costituiremo una nuova società del verde perché pensiamo che la città ne abbia bisogno. Ma anche questo era un servizio ormai da tempo ceduto ad Hera. Per il futuro lavoreremo per consolidare le aziende che già ci sono e per progettare nuove fusioni di Hera holding con altre aziende pubbliche.