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Intesa a quattro per il recupero del complesso di via Giuoco del Pallone

Casa Minerbi: un restauro votato a perpetuare il dialogo fra antico e moderno

25-06-2007 / Giorno per giorno

Quattro firme per dare il via al recupero di uno dei tesori del patrimonio ferrarese. Autentico scrigno di capolavori antichi e moderni, tra preziosi affreschi trecenteschi e architetture anni '50, casa Minerbi-Dal Sale si prepara a liberarsi dalle tracce del tempo e a vivere una nuova stagione culturale. Il tutto grazie a un complesso intervento di recupero e valorizzazione che ne metterà gli spazi a disposizione della città e in particolare come sede dell'Istituto di studi rinascimentali. Promotori dell'impresa sono quattro soggetti pubblici, sottoscrittori di uno specifico protocollo d'intesa: l'Amministrazione comunale di Ferrara, la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna (del Ministero per i Beni e le attività culturali), l'Istituto per i Beni artistici e culturali dell'Emilia Romagna e la Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Ravenna.
Tutti accomunati, come confermato stamani in conferenza stampa dai rispettivi portavoce, dalla volontà di improntare il recupero dell'edificio alla valorizzazione della sua doppia anima, antica e moderna al tempo stesso. "Una doppia anima - ha puntualizzato il Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna Maddalena Ragni - che deve la sua origine sia al fatto che il complesso è composto da corpi diversi, passati nei secoli attraverso varie proprietà, sia alla presenza al suo interno dell'impronta dell'architetto Piero Bottoni, che progettò l'intervento di restauro commissionato da Giuseppe Minerbi a cavallo tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso".
Altro obiettivo comune ai quattro sottoscrittori dell'accordo è quello di garantire un valore d'uso alla restaurata dimora, per "tornare a farne - secondo le parole del sindaco Gaetano Sateriale - una casa viva, abitata e frequentata dal pubblico, che potrà ammirarne gli splendidi interni. La sua destinazione a sede dell'Istituto di studi rinascimentali, e della relativa biblioteca da aprire alla consultazione, - ha precisato ancora il sindaco - è stata pensata anche in funzione del contesto in cui casa Minerbi si trova inserita, ossia il polo bibliotecario di via Giuoco del Pallone, che comprende la biblioteca Ariostea, anch'essa reduce da una serie di restauri, e il nuovo Archivio storico comunale".
Grande soddisfazione per la firma dell'intesa è stata espressa anche dall'assessore regionale alla Cultura Alberto Ronchi, che, ringraziando l'Istituto per i Beni culturali attraverso cui la Regione parteciperà alla realizzazione dell'intervento, ha precisato che esso rappresenta "uno dei progetti prioritari per questa legislatura, in ambito culturale". Altrettanto soddisfatto anche il presidente dello stesso Istituto per i Beni culturali Ezio Raimondi, che ha sottolineato "la validità di un'intesa che nasce dalla comune volontà di recuperare un passato che torna ad essere vivo nel presente. Con questo intervento - ha dichiarato ancora Rainomdi - si recupera un capitolo prezioso di quel libro fatto di pietre che è la storia di una città"
L'opera di recupero, secondo quanto previsto del protocollo d'intesa, sarà gestita da un ufficio di coordinamento composto da tecnici dei quattro soggetti firmatari e diretto dal Ministero attraverso la Direzione regionale. Il Comune di Ferrara svolgerà invece la funzione di responsabile del procedimento e di stazione appaltante unica, occupandosi dell'affidamento degli incarichi per la progettazione, per la formazione dell'ufficio direzione lavori e per l'attività di collaudo.
L'avvio dei lavori è previsto per il prossimo ottobre e il loro completamento richiederà almeno due anni, ma l'esecuzione per stralci funzionali successivi potrebbe consentire la fruibilità di parte delle opere già prima dell'ultimazione dell'intero progetto. Anche le spese saranno divise tra i partner dell'impresa: 300mila euro saranno messi a disposizione dal Comune, altrettanti dalla Direzione regionale e 305mila dalla Regione. Un primo risultato dell'intesa sarà tuttavia presentato al pubblico già in occasione della Settimana della cultura 2008 con la presentazione della pubblicazione sul progetto di conoscenza del complesso di Casa Minerbi, già finanziato dal Ministero con 30mila euro.

LA SCHEDA a cura del servizio comunale Beni monumentali
Casa Minerbi - Dal Sale è un complesso architettonico che si contraddistingue per l'affascinante dialogo fra antico e moderno, immediatamente percepibile negli ambienti interni: infatti, si possono ammirare cicli pittorici trecenteschi collegati a spazialità contemporanee realizzate dal 1957 al 1963 dall'architetto milanese Piero Bottoni.
Recentemente la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia Romagna, la Soprintendenza per i Beni architettonici di Ravenna, la Regione Emilia Romagna - Istituto beni artistici, culturali e naturali e l'Amministrazione comunale di Ferrara hanno sottoscritto un protocollo d'intesa finalizzato all'attuazione di un progetto di restauro e valorizzazione per la riapertura e la fruizione pubblica del complesso. Al termine dei lavori di restauro si destinerà Casa Minerbi - Dal Sale a nuova sede dell'Istituto di Studi rinascimentali, che integrerà il polo culturale costituito dalle vicine sedi della biblioteca Ariostea e dell'Archivio storico comunale.
Il complesso ospiterà, oltre al patrimonio librario dell'Istituto di Studi rinascimentali e del Comune, anche sale di consultazione e sale espositive, ma soprattutto consentirà alla collettività la fruizione di un complesso architettonico così singolare.
Le attività che si svolgeranno all'interno dell'immobile dovranno convivere con gli spazi e gli arredi disegnati da Piero Bottoni, alcuni ancora all'interno dell'abitazione.

Il complesso architettonico noto come Casa Minerbi è composto da un gruppo di corpi di fabbrica, collegati fra loro nel corso dei secoli, che nel Trecento appartenevano all'illustre famiglia Del Sale (o Dal Sale), la cui presenza è attestata a Ferrara dal 1205 al 1587. L'isolato al cui interno sorge l'edificio, sia pure di origine altomedievale, si delineò nel corso del XIV secolo, anche grazie alla costruzione, per volontà di Alberto V d'Este, del vicino Palazzo Paradiso (1391), antica sede dell'Università, il cui ingresso principale si apriva un tempo su via Giuoco del Pallone. Lungo questa antichissima strada, dalla quale si accede anche a Casa Minerbi, gli studenti erano soliti giocare a palla, da qui il nome.
L'edificio in questione deve la sua fama soprattutto agli affreschi che nobilitano i due ambienti più prestigiosi dell'intero complesso, che si trovano nel fabbricato più interno (Casa Minerbi-Del Sale); si tratta del salone dei Vizi e delle Virtù e della sala degli Stemmi, entrambi attribuiti al cosiddetto "Maestro di Casa Minerbi", databili tra il 1360 ed il 1370. In particolare, gli affreschi dalla complessa simbologia dei vizi e delle virtù sono stati definiti, insieme a quelli del convento benedettino di Sant'Antonio in Polesine, come il nucleo più importante della pittura trecentesca ferrarese.
L'attuale denominazione della suggestiva dimora ha origine dopo il 1870, quando la famiglia Minerbi acquistò diverse proprietà con ingresso in via Giuoco del Pallone. Uno dei personaggi più importanti, che diede nuovo splendore allo storico edificio, fu Giuseppe Minerbi, colto e appassionato conoscitore d'arte, il quale, divenuto proprietario del fabbricato con ingresso ai numeri civici 15-17 e del salone dei Vizi e delle Virtù, tra il 1953 ed il 1961 affrontò il restauro della propria abitazione e del salone affrescato. Il progetto complessivo per la realizzazione di tale intervento fu affidato a Piero Bottoni, noto architetto milanese impegnato in quegli anni a Ferrara anche in altre importanti ristrutturazioni, mentre il restauro dei celebri affreschi fu eseguito nel 1955 da Arturo Raffaldini ed Ottorino Nonfarmale, appena in tempo per evitare che i segni del degrado potessero cancellare per sempre un simile capolavoro.
L'adiacente parte di fabbricato (comprendente l'altro ambiente affrescato), acquisita da Giulio Minerbi nel 1957, non fu mai restaurata; negli ultimi decenni versava in uno stato di abbandono, pur conservando un notevole interesse artistico ed architettonico, pertanto nel 1995 fu acquisita dal Demanio dallo Stato, che attraverso l'azione di tutela della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna, ha promosso i primi restauri di pronto intervento conservativo. Quasi contemporaneamente il Comune di Ferrara acquisiva nel proprio patrimonio la porzione appartenuta a Giuseppe Minerbi. E' necessario precisare che la suddivisione delle attuali proprietà disegna la ripartizione architettonica e stilistica, infatti la proprietà comunale è caratterizzata dalle spazialità contemporanee realizzate dall'intervento di Piero Bottoni e la parte del Demanio dello Stato è completamente riferibile all'originario impianto trecentesco con il pregevole apparato decorativo affrescato.