Comune di Ferrara

lunedì, 05 maggio 2025.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Restauro celebrativo per il monumento a Garibaldi

La presentazione alla città oggi, nel bicentenario della nascita dell'eroe

Restauro celebrativo per il monumento a Garibaldi

04-07-2007 / Giorno per giorno

A cento anni dalla sua realizzazione e a duecento dalla nascita dell'eroe a cui è dedicato, il monumento ferrarese a Giuseppe Garibaldi ritrova il suo aspetto originario. Reduce da un'accurata opera di restauro, finanziata dalla Ferrariae Decus e realizzata a cura del servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara, il manufatto dello scultore Tullo Golfarelli è stato presentato stamani alla città nella sua rinnovata veste. La cerimonia, alla presenza delle autorità cittadine, è stata accompagnata da un discorso commemorativo e da un'esecuzione musicale della banda Musi e si è svolta nell'ambito del programma di celebrazioni per il bicentenario della nascita di Garibaldi, organizzato dal Comitato provinciale presieduto dalla Prefettura di Ferrara.
"Abbiamo voluto celebrare la ricorrenza del bicentenario - ha dichiarato il presidente della Ferrariae Decus Giacomo Savioli - con un atto concreto, in linea con l'obiettivo prioritario della nostra associazione, ossia il recupero e la valorizzazione delle opere e dei beni del patrimonio storico e artistico ferrarese. Con questo intervento abbiamo inteso restituire dignità a un monumento da tempo vittima del degrado e speriamo che la nostra impresa contribuisca a diffondere la conoscenza di un personaggio che ha determinato la storia del suo tempo".
Alla Ferrariae Decus è giunto il ringraziamento del vice sindaco di Ferrara Rita Tagliati "per aver proposto e sostenuto economicamente l'opera di restauro, iniziativa tra le più significative tra quelle dedicate quest'anno a Garibaldi, in tutto il territorio provinciale".
Autori dell'intervento sono, per la sezione bronzea, Giovanni e Lorenzo Morigi e, per la sezione lapidea la ditta Grras di Gian Oberto Gallieri, che come dichiarato dalla responsabile del servizio Beni Monumentali Clara Coppini "hanno operato con grande maestria per rimuovere i segni di degrado e corrosione causati dagli agenti atmosferici, eseguendo una serie di accurate operazioni di pulitura e consolidamento, completate da trattamenti protettivi".
Le cerimonie odierne si sono concluse nella sala del Consiglio del castello estense con la posa della scultura raffigurante l'eroe dei due mondi, realizzata nel 1883 da Luigi Legnani.

LA SCHEDA: Il monumento a Giuseppe Garibaldi - Cenni storici
A cura di Francesco Scafuri (Servizio Beni Monumentali, Comune di Ferrara)

Il mito di Garibaldi
Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 - Isola di Caprera, 2 giugno 1882) fu senza dubbio l'eroe più popolare nell'Italia a cavaliere tra il XIX ed il XX secolo. Generale, condottiero e patriota italiano, uomo simbolo dell'Unità d'Italia, è considerato una delle figure fondamentali del nostro Risorgimento ed è conosciuto con l'appellativo di "eroe dei due mondi", in quanto protagonista di imprese militari sia in Sud America che in Europa.
Sin dalla fine dell'Ottocento e nel corso dei decenni successivi, per iniziativa di piccoli e grandi Comuni, nonché di gruppi spontanei di cittadini, furono realizzati innumerevoli monumenti dedicati al Nizzardo: secondo alcuni studi del 1982 sarebbero circa 500 sparsi in tutta la penisola.
Il mito del comandante della spedizione dei Mille ebbe anche a Ferrara un successo pressoché immediato, tanto che ancora prima della sua morte, nella città estense vennero realizzati alcuni busti marmorei che lo raffiguravano.
Le vicende relative al monumento a Garibaldi, situato nei giardini di viale Cavour, sono state analizzate grazie ad alcune pubblicazioni di Lucio Scardino e a una serie di documenti conservati negli archivi cittadini, dai quali si evince che l'incarico di realizzare l'opera fu conferito nel 1906 allo scultore Tullo Golfarelli (Cesena 1852 - Bologna 1928), il quale il 2 ottobre dello stesso anno ne presentò il bozzetto.
Golfarelli aveva già in precedenza eseguito opere dedicate a Garibaldi a Cesena e Cesenatico, mentre a Ferrara nella biblioteca Ariostea si può tuttora ammirare il suo busto di Giosuè Carducci (1906-7).
Fu pattuito all'epoca che il Golfarelli dovesse realizzare la costruzione dell'opera nei giardini pubblici di viale Cavour entro il mese di maggio 1907 per il costo di 8mila lire, ad esclusione delle fondazioni, per l'esecuzione delle quali venne incaricata una ditta specializzata.

La realizzazione del monumento e la travagliata inaugurazione
I lavori di costruzione del monumento iniziarono l'8 marzo 1907.
Le opere di fondazione, affidate all'impresa di Giuseppe Zaccarini con la consulenza dell'ing. Enrico Scanavini, si conclusero il 2 aprile del 1907.
L'intero monumento fu ultimato alla fine di maggio dello stesso anno e successivamente collaudato dalla Commissione d'Arte (costituita in precedenza) e dagli ingegneri capi della Provincia e del Comune, Giovanni Boicelli e Giacomo Duprà.
L'inaugurazione del manufatto, prevista prima per il 4 luglio, poi per il 7 luglio 1907, in realtà non ebbe luogo a causa di vari impedimenti e di un violento sciopero agrario, sviluppatosi nella maggior parte della provincia di Ferrara. Si propose, quindi, un ulteriore slittamento delle celebrazioni garibaldine al 20 settembre successivo.
In attesa di quella data, l'opera, definita all'epoca geniale, fu recintata da uno steccato, che la notte tra il 2 e il 3 agosto 1907 fu divelto da "un gruppo di 15 giovani professionisti capitanati dall'ing. Ciro Contini, scoprendo così il monumento" e realizzando di fatto l'inaugurazione, sia pure impropria; gli autori dell'azione teppistica dissero che erano stati mossi da un profondo fastidio nel veder occultato così a lungo il manufatto dedicato al generale Garibaldi.
Il 20 settembre 1907, in occasione della ricorrenza della breccia di Porta Pia, una corona d'alloro fu apposta alla base del monumento, alla presenza di un numerosissimo pubblico e di oltre 150 garibaldini con la storica camicia rossa, che con la fanfara in testa resero omaggio all'eroe dei due mondi. Carlo Gostoli, in qualità di Presidente del "Comitato Garibaldino", che nel frattempo si era costituito, pronunciò un discorso solenne molto applaudito, di cui rimane la testimonianza in un opuscolo distribuito ai presenti in quella occasione ed ora conservato nell'Archivio storico comunale.

Le vicende successive
Il 4 dicembre 1907 la statua in bronzo del garibaldino, posto alla base del monumento, subì un grave atto vandalico, ad opera di alcuni ignoti teppisti che, non solo strapparono la lama della spada, lasciando soltanto l'impugnatura nella mano del giovane combattente, ma ruppero anche la guaina metallica rivolta verso il basamento.
Lo scultore Golfarelli in un primo tempo si mostrò riluttante a ricostruire i particolari danneggiati, tuttavia entro il maggio 1908 riparò i danni. Certo è che il lavoro non venne eseguito in modo impeccabile, visto che proprio la guaina risultava tra le parti più degradate prima dell'attuale restauro.
Il monumento, che nel 1925 aveva rischiato di essere trasportato in piazza Sacrati, fu ancora al centro delle cronache cittadine il 25 aprile 1943, quando alcuni antifascisti verniciarono di rosso il fazzoletto del garibaldino, poi nel 1968, quando sulla statua in bronzo venne collocata una bicicletta arrugginita, e anche successivamente altri spiacevoli episodi coinvolsero il manufatto.

Il monumento oggi
Il monumento si presenta oggi in gran parte come era stato concepito originariamente.
La pietra arenaria è il materiale con il quale sono state realizzate le gradinate e il basamento, su cui poggiano la corona d'alloro bronzea e la figura del garibaldino morente, opera caratterizzata da interessanti effetti plastici, per la realizzazione della quale Golfarelli si sarebbe ispirato ad un ritratto del ferrarese Gaetano Ungarelli, morto a Milazzo nel 1860 .
Alla base dell'obelisco una lapide dedicatoria in marmo così recita: "A Giuseppe Garibaldi i ferraresi IV luglio MCMVII"
Nella parte immediatamente superiore alla targa si trova un motivo di foglie d'alloro in pietra, sul quale si erge un plinto marmoreo abbellito con un interessante bassorilievo, da cui emerge in primo piano la figura di un trombettiere che incita alla battaglia un gruppo di garibaldini.
Il busto di Giuseppe Garibaldi in marmo di Carrara, avvolto alla base da un semplice motivo vegetale, è posto alla sommità del monumento: l'espressione e i lineamenti del generale sono quelli tipici dell'iconografia dell'epoca, individuabili anche in altre opere dedicate al celebre condottiero. Ma nell'insieme l'intera opera appare ben congegnata e alcuni particolari risultano realizzati con maestria e intensità espressiva, elementi che ancora oggi, a cento anni dalla sua realizzazione, ci fanno apprezzare questo monumento, soprattutto dopo l'attuale restauro finanziato dalla Ferrariae Decus e realizzato dal Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara.