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Relazione annuale: Cona, Psc, reindustrializzazione dell'area petrolchimica e lavoro giovanile fra le priorità

Il decalogo del sindaco punta al traguardo del 2009

05-07-2007 / Giorno per giorno

Consolidamento del sistema sociosanitario, approvazione del Piano strutturale, realizzazione del Programma d'area per il centro storico, recupero del palazzo degli specchi e dell'area dell'ex Mof, progettazione del Museo dell'Ebraismo e della Shoah, varo dei nuovi Piani partecipati di quartiere, politiche culturali (con l'apertura di Ermitage Italia, il dispiegamento delle manifestazioni dell'Anno degli Estensi e l'introduzione del marchio "Ferrara, città del Rinascimento"), bonifica e reindustrializzazione dell'area petrolchimica, sviluppo del sistema di gestione dei servizi pubblici e politiche ambientali per la tutela dell'acqua e lo smaltimento dei rifiuti, creazione di occasioni di lavoro per i giovani: sono le dieci priorità indicate dal sindaco Gaetano Sateriale nella sua relazione annuale.

I lavori sono stati introdotti dal presidente del Consiglio comunale, Romeo Savini, e conclusi dagli interventi del sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale Alfredo Bertelli (che ha segnalato i limiti del policentrismo regionale e richiamato l'esigenza di fare rete e ha inoltre assicurato il massimo impegno della Regione affinché siano rispettati i tempi di completamento dell'ospedale di Cona) e dell'assessore regionale alla Cultura Alberto Ronchi (che ha segnalato la qualità dell'offerta ferrarese in ambito artistico e culturale e la rilevanza degli investimenti per la valorizzazione dei beni culturali).

In apertura il sindaco si è soffermato sui costi della politica, riservando al tema la riflessione preliminare. "Negli ultimi otto anni abbiamo ridotto di circa 200 dipendenti l'organico del Comune e di più di 20 unità il numero dei dirigenti", ha affermato Sateriale, aggiungendo: "Abbiamo ridotto il numero di membri dei consigli di amministrazione delle aziende e siamo intervenuti nel tagliare le spese di rappresentanza generali del 40% e le spese di rappresentanza del Gabinetto del Sindaco del 43%. Senza aspettare che nessuno ci ponesse il tema. Adesso dobbiamo capire cos'altro è possibile fare. La mia idea è che un Consiglio di Amministrazione possa essere composto da un massimo di 3 amministratori, là dove non è sufficiente l'amministratore unico, che vadano erogate indennità proporzionate ma non superiori a quelle del sindaco e degli assessori (stabilite per legge) e legate alla dimensione reale dell'azienda e alle giornate effettive di impegno.
Il sistema del decentramento si può difendere e potenziare, pur riducendo il numero dei consiglieri in maniera commisurata al numero dei cittadini rappresentati e portando a cinque le Circoscrizioni. Ritengo opportuno anche non moltiplicare all'infinito la creazione delle Agenzie (d'ambito territoriale o settoriale che siano). Perché ciò aumenta i costi e l'entropia del sistema di governo".
Nella premessa al suo intervento Sateriale ha anche segnalato come "negli ultimi 30 anni Ferrara sia molto migliorata nella sua immagine e nella sostanza. Ed è persino più bella. Malgrado le buone iniziative realizzate, manca però ancora una squadra coesa, che lavori alla realizzazione di un unico progetto condiviso e mostri la volontà di operare insieme in maniera non occasionale".

Il sindaco ha poi proceduto ad una argomentata illustrazione delle dieci priorità di mandato.

Cona va completata entro il febbraio 2009
1) La priorità numero uno, quel che viene davvero prima di tutto è il sistema sociosanitario e ospedaliero del nostro territorio. Un recente Consiglio comunale straordinario ha chiarito che a Ferrara non vi è nessuna emergenza sanitaria e che è sbagliato diffondere questa immagine. Tuttavia è necessario intervenire in maniera più efficace con informazione, prevenzione e cure e garantire l'apertura dell'ospedale di Cona nei tempi previsti dal bando di gara e cioè entro il febbraio 2009. Ogni ulteriore dilazione vedrebbe la mia personale opposizione e, voglio credere, anche quella della città.
Toccherà poi alle istituzioni mantenere gli impegni per la realizzazione delle principali infrastrutture di mobilità necessarie per raggiungere Cona con la costruzione della metropolitana di superficie che vorremmo estendere fino a Pontelagoscuro e se possibile (dato il raddoppio del ponte sul Po) fino a Occhiobello-Santa Maria Maddalena, in modo da ridurre la pendolarità automobilistica verso il nostro centro urbano.

Approvare presto il Psc per avere regole certe
2) La seconda priorità per la città è costituita dall'approvazione del nuovo Piano Strutturale Comunale perché lo sviluppo della città (abitativo, economico, industriale, commerciale, turistico, universitario) ha bisogno di nuove regole certe e non di una infinita stagione di varianti a un piano regolatore scaduto da tempo. Se dovesse prevalere un certo atteggiamento (posso dire "tradizionale"?) per cui il piano su cui stiamo lavorando da anni con l'Università di Venezia viene considerato solo un insieme di discorsi generali di nessun peso e alla fine quel che conta è solo "quanti metri cubi posso costruire sulla mia area" , la composizione tra interessi privati e criteri pubblici di pianificazione sarebbe molto faticosa, forse impossibile.

Decine di milioni con il Programma d'area del centro storico
3) Strettamente collegata a questa impostazione è l'approvazione del Programma d'area del centro storico della città dal parte della Regione, un'occasione di cooperazione tra soggetti privati e pubblici per accrescere la qualità e l'appeal del nostro magnifico centro storico (patrimonio Unesco). Il Programma è noto nelle sue articolazioni: introdurrà nuovi parcheggi, nuove aree mercatali in luogo di piazze piene di auto, nuova illuminazione e nuovo look per le attività terziarie. Il Programma d'area porterà sul centro storico molte decine di milioni di euro tra investimenti pubblici (regionali e locali) e privati.

Aprire i cantieri per il recupero di Palazzo degli Specchi, ex Mof, ex Amga
4) Sta per essere completato l'iter procedurale per la costituzione di una Società di trasformazione urbana del Comune che ha per obbiettivo il recupero e restauro del palazzo degli specchi. Si tratta di un'operazione complessa che coinvolgerà anche l'area dell'ex Mof, dove verranno costruiti anche uffici comunali, e dell'ex Amga e costituirà occasione di riqualificazione di importanti comparti dell'immediato oltre mura. Qui l' obbiettivo è di aprire il cantiere del palazzo degli specchi prima della fine del 2008.

Il Museo nazionale dell'Ebraismo e della Shoah, una grande occasione per la città
5) Nelle ex carceri cittadine avrà sede il Museo nazionale dell'Ebraismo e della Shoah. Anche questa è un'occasione importante per la città. Non solo perché aumenta il proprio patrimonio museale con questo prestigioso progetto, ma perché la sua realizzazione potrà essere occasione per ridisegnare un intero comparto cittadino.
I tempi di realizzazione di questo progetto dipendono essenzialmente dal ministero dei Beni e delle Attività culturali. Abbiamo però condiviso l'obiettivo di far coincidere l'apertura del museo con i festeggiamenti per i 150 dello Stato Italiano che si celebreranno nel 2011.
Con l'Agenzia del Demanio abbiamo stipulato un accordo dal quale potrà finalmente sortire anche la trasformazione del comparto delle caserme di via Cisterna del Follo e un introito per le casse del Comune.

Riqualificare le periferie
6) Credo sia nostro dovere migliorare le caratteristiche delle periferie cittadine che abbisognano di manutenzione e miglioramenti. Nel 2008 metteremo a punto la seconda tornata dei Piani partecipati di quartiere attraverso i quali saranno individuate le priorità di intervento.

"Ferrara città del Rinascimento", un marchio per Ferrara
7) A Roma, assieme alla Provincia e alla Regione, abbiamo presentato l'Anno degli Estensi e il centro Ermitage Italia alla presenza del ministro Rutelli. Basterebbe ricordare che l'accordo tra Ferrara ed Ermitage è stato firmato a Bari davanti ai Presidenti Putin e Prodi, che la presentazione italiana è stata fatta assieme al ministro Rutelli, che la mostra sulla pittura ferrarese del 400 sarà aperta a settembre dal Presidente della Camera Bertinotti e che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano verrà in ottobre a inaugurare il centro Ermitage Italia per capire che non siamo di fronte alle tradizionali, seppur qualificate, attività culturali della città di Ferrara. Si apre una nuova stagione per la nostra città. Abbiamo lavorato in questi mesi per raggiungere una dimensione più alta della nostra politica culturale e del turismo ad essa collegato. Abbiamo anche creato un marchio, "Fr", "Ferrara: città del rinascimento". Sarà l'etichetta con cui presentare non solo l'Anno degli Estensi ma le iniziative degli anni futuri. Quel marchio caratterizzerà, d'ora in poi, il tratto culturale della città. In questo modo la città di Ferrara diventa il "prodotto" in grado di trainare le iniziative: vorremmo si venisse a Ferrara sicuri di avere qualcosa di bello da vedere e qualche evento culturale importante cui assistere.

La centrale a turbogas resta spenta sino alla firma del ministero
8) Per quanto riguarda la bonifica e reindustrializzazione dell'area petrolchimica, che prevede come noto la costruzione della nuova centrale a gas naturale da 800 mw, alcune puntualizzazioni.
Era necessario un nuovo Accordo di Programma e ora quel testo, che contiene orientamenti di sviluppo e tutela ambientale, ma anche piani di investimento precisi da parte di ciascuna delle aziende presenti, è condiviso e pronto per essere firmato. Avevamo auspicato un accordo bonario con Eni per la riduzione ulteriore delle emissioni atmosferiche di Nox rispetto al vincolo della Via del 2002 e anche quell'accordo è pronto per essere firmato.
In attesa delle decisioni dei due ministeri, riteniamo che la centrale non possa e non debba nemmeno procedere alla fase sperimentale di avviamento delle turbine. Del resto, i vertici Eni e quelli del Ministero sono stati formalmente avvisati di questa nostra posizione. Non vogliamo mettere fretta a nessuno ma nessuno pensi di metterci fretta perché quel che dovevamo fare noi l'abbiamo già fatto.
Nel frattempo invece auspichiamo che l'intenzione di insediamento da parte di un'azienda che intende produrre wafer di silicio e pannelli solari possa essere realizzata mediante gli accordi necessari con le Aziende e il Consorzio del Petrolchimico.
La scelta della reindustrializzazione e dell'attrazione di nuovi investimenti industriali è l'unica risposta strategica alle crisi aziendali che ripetutamente si aprono in provincia.
Difenderemo una per una le aziende del territorio, cercheremo nuove soluzioni per ciascuna di esse, ma la vera risposta alle crisi la si ha se Ferrara riesce ad agganciare il processo di sviluppo in corso irrobustendo la sua dotazione industriale.

Aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti, non sottoporre l'acqua alle leggi di mercato
9) Partecipazione alla creazione di Hera, una delle più grandi multiutilities del paese, la creazione della nostra holding Ferrara Servizi srl che con un Amministratore unico controlla le partecipate locali del Comune.
Mi limito a toccare due temi centrali per il futuro dei cittadini e del loro rapporto con le Aziende. Il tema dei rifiuti e quello dell'acqua.
Aumentare la quota di raccolta differenziata, aumentare la capacità di riciclaggio e bruciare la quota residua, senza aprire nuove discariche: senza importare e senza esportare rifiuti. A noi sembra una scelta ragionevole e civile.
L'acqua è una risorsa scarsa e strategica, non deve diventare un bene sottoposto alle leggi del mercato. Noi difendiamo l'idea che il ciclo della potabilizzazione e distribuzione dell'acqua sia gestito da un'azienda a controllo pubblico, come è il caso di Hera.
Detto questo, riteniamo auspicabile avviare una campagna di sensibilizzazione della popolazione sul risparmio dell'acqua della rete e su un suo consumo più proprio.
Su questi due punti, acqua e rifiuti, intendiamo nel prossimo autunno aprire un confronto tra proprietà e azienda.

Garantire opportunità di lavoro e spazi di espressione ai giovani
10) Ultima delle priorità perché non ancora precisamente definita nei suoi contenuti, ma senz'altro tra le prime in quanto a importanza è la creazione di occasioni di lavoro per i giovani, nelle aziende private e nelle istituzioni pubbliche. Lo abbiamo fatto con i Cpe e con buoni risultati all'inizio della precedente legislatura, poi la scarsità di risorse dei nostri bilanci ci ha fatto tornare sulle più tradizionali forme di precariato. Crediamo che sia un importante servizio che possiamo dare ai giovani che escono dall'Università e cercano lavoro.
Crediamo al progetto di fare di Ferrara una città universitaria e su questo stiamo collaborando sia alla costituzione dei diversi Poli della didattica e della ricerca (compreso quello medico di Cona), sia a garantire che il centro della nostra città e i suoi palazzi storici, continuino ad essere una sorta di campus universitario aperto e dalle caratteristiche straordinarie.
Per restare al mondo giovanile, ricorderei che inizieremo a lavorare nei prossimi giorni per la creazione di uno spazio dedicato alla creatività giovanile nella zona del baluardo del Montagnone. Qui stabiliremo attraverso una opportuna convenzione sia le finalità che le regole di gestione di quello spazio da parte delle associazioni giovanili interessate. Se non fosse troppo ambizioso ci piacerebbe chiamarla la "Cittadella della musica", aperta ai cittadini di tutte le età.

Sicurezza: bisogna contrastare efficacemente il crescente disagio
Un'ultima considerazione sul tema della sicurezza, che è una delle priorità con cui questa Amministrazione si è misurata, da sempre. Non possiamo dire che esista un'emergenza tuttavia c'è un disagio crescente in certe aree dove, malgrado gli interventi effettuati dal Comune e dalle forze dell'ordine. Penso ancora all'area del Grattacielo, a via Krasnodar e a Via Baluardi. Dovremo impegnarci di più specie in queste aree. Le politiche dell'accoglienza, dell' integrazione, della pienezza dei diritti (con la casa, l'assistenza e il lavoro) funzionano solo se sostenute dal consenso dei cittadini. Ma perché questo consenso ci sia è necessario che la repressione della violazione delle leggi sia evidente, continua e duratura. Altrimenti rischiano di fallire anche i migliori propositi e le migliori politiche di accoglienza e integrazione.

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