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L'impegno al centro del progetto di cooperazione internazionale "Dialoghi fra territori" in Romania

La formazione dei giovani può combattere emarginazione e povertà

10-07-2007 / Giorno per giorno

La formazione può contribuire a combattere le cause che generano il circolo vizioso della povertà, l'emarginazione e l'incidenza delle 'malattie sociali' come analfabetismo, abbandono scolastico e disoccupazione.
Nasce da questa consapevolezza il lavoro messo a rete da ong di volontariato internazionale e istituzioni locali nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale "Dialoghi fra territori", avviato nel 2004 in seguito a un bando della Regione Emilia Romagna e ormai completato. Gli operatori delle associazioni Ibo, Gvc, Vab e Agesci che hanno lavorato in stretta collaborazione e con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Province di Bologna e Ferrara e Comune di Ferrara, hanno fatto oggi - in Municipio alla presenza degli assessori Alessandra Chiappini e Sergio Golinelli - un primo bilancio dei due anni di lavoro svolto in diverse località della Romania.
Il progetto, che ha consentito di amalgamare fra loro le associazioni, in precedenza impegnate singolarmente nelle diverse località, è stato in particolare indirizzato a sostegno dei giovanissimi, orfani o ragazzi con problematiche familiari e comunità rom. Due gli indirizzi seguiti dal progetto proposti all'insegna di "Formare per educare" e "Per fare un albero ci vuole un chicco".
E' stata coordinata in particolare dall'associazione Gvc (bolognese, ong riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Unione europea che in Romania promuove in particolare case famiglia per i minori abbandonati) la riorganizzazione dei servizi sociali rumeni, con un impegno rivolto alla formazione dei minori abbandonati nella contea di Giurgiu in seguito alla deistituzionalizzazione. Sono stati proposti percorsi formativi con il coinvolgimento delle realtà locali che si occupano di infanzia abbandonata e di diritti dei minori, percorsi culminati in un seminario finale e una missione di studio in Emilia Romagna.
Su "Per fare un albero ci vuole un chicco" hanno lavorato invece i gruppi di volontari di Agesci, che a Panciu e Jasi hanno offerto opportunità formative in un panificio (poi evoluto in pasticceria) a un gruppo di 50 ragazzi orfani e con problemi di disabilità. Attualmente alcuni di loro sono già inseriti nel mondo lavorativo. Parallelamente è stato attivato un corso di formazione in pranoterapia e facilitata l'introduzione di ragazzi, per attività di animazione, a sostegno di bambini malati di cancro all'interno dell'ospedale.
L'associazione IBO Italia in Romania ha cominciato nel 1998 con la ristrutturazione dell'orfanotrofio "Casa de Copii" di Panciu e delle case delle famiglie rom più povere. Dal 2001 collabora con l'associazione rumena "Rom Pentru Rom" di Panciu, formata da giovani che si sono uniti per promuovere i diritti dei minori e la lotta alla discriminazione attraverso attività a favore dei bambini e delle persone più svantaggiate, rom ma anche non rom.
Con il contributo della Provincia e del Comune di Ferrara ha acquistato una casa destinata all'accoglienza delle ragazze in uscita dagli istituti e in seguito un'altra struttura destinata a centro di formazione e aggregazione giovanile per bambini e giovani appartenenti alle fasce più svantaggiate della popolazione e aperto all'intera comunità. Oltre ad essere luogo di formazione di falegnameria e informatica, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per i bambini di Panciu, grazie alle attività del laboratorio teatrale e musicale. Grazie all'aiuto di un allenatore locale e delle Istituzioni è stata aperta inoltre una scuola di calcio gratuita.
"Questo progetto è stato per noi un'opportunità - ha ricordato oggi l'assessore Alessandra Chiappini - che abbiamo provato a interpretare al meglio, attivando uno scambio dove abbiamo cercato di farci testimoni di buone pratiche. Un'esperienza di solidarietà vantaggiosa per tutti che ci ha confermato come sulle persone sia possibile investire e che siamo disponibili e interessati a continuare."
"Anche se l'ingresso della Romania nell'Unione europea consente ora di accedere a strumenti diversi - ha ribadito l'assessore provinciale Sergio Golinelli - resta la nostra disponibilità, come Amministrazione, a continuare a mantenere e ad allargare questa rete di collaborazione. Va poi ricordato che lo scopo di creare rapporti stabili fra le due comunità è stata sicuramente raggiunto, ponendo tra l'altro le basi per un dialogo duraturo".