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Molteplici i campi di intervento attivati e al vaglio un nuovo Patto per la sicurezza

Dichiarazione dell'assessore Raffaele Atti in merito alle politiche di sicurezza e solidarietà

22-08-2007 / Giorno per giorno

" Ferrara città solidale e sicura" non è uno slogan ideologico di chi ha degli indugi verso le necessarie azioni di repressione, ma l'espressione di un preciso modello di intervento che l'Amministrazione comunale ha perseguito con coerenza negli ultimi cinque anni.
Il presupposto è che le azioni di repressione, contenimento e dissuasione operate dalle forze dell'ordine sono indispensabili ma da sole non bastano per dissipare il senso di insicurezza, se non sono accompagnate da una serie di azioni integrate e coordinate sul fronte della socialità.
La duplice connotazione "solidarietà e sicurezza" si traduce in un impegno "in solido" con le altre agenzie del territorio e dello Stato che si occupano di sicurezza e promozione del vivere civile su problemi concreti, per elaborare e realizzare interventi coerenti e produttivi.
I campi di intervento fin qui attivati sono molteplici anche grazie ai contributi regionali che sono ottenuti: progetti di riqualificazione urbana (ad es. via San Giacomo, piazzale delle Palestre); installazione di impianti di video sorveglianza; unità mobile per la solidarietà e la sicurezza sul territorio, con due operatori impegnati nelle aree calde del grattacielo e di viale Krasnodar; attività di mediazione dei conflitti da luglio trasferita agli uffici del grattacielo e ufficio di mediazione sociale, sempre al grattacielo; percorso formativo integrato destinato ad operatori socio sanitari e di polizia (Polizia Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri) finalizzato a sviluppare una prassi di confronto e concertazione operativa nella gestione dei fenomeni di disordine urbano, problematiche sociali ed emergenze legate alla sicurezza delle nostre città. E ancora: campagne di sensibilizzazione, come quella per la prevenzione delle truffe a danno in particolar modo dei cittadini anziani, e iniziative di sostegno alle vittime dei reati.
In parallelo e coerentemente con questa concezione integrata dei temi della sicurezza è stata avviata l'opera di potenziamento (numerico e strumentale), di qualificazione e riorientamento del Corpo di Polizia Municipale: le linee regionali di indirizzo sono state sistematicamente e integralmente fatte proprie e spesso anticipate, come nel caso del sistema operativo Vigile di Quartiere, che costituisce da qualche anno una delle esperienze più articolate e riconosciute tra quelle presenti in regione e in generale nel Centro Nord del Paese. Inoltre, entro l'anno l'organico sarà ulteriormente incrementato per raggiungere quota 160 operatori con qualifica di Polizia Municipale.
La consapevolezza del nostro impegno non occasionale non ci ha portato a concludere che non si poteva fare di più. Le polemiche di questi giorni apparse sulla stampa in questo senso appaiono quindi strumentali.
Davanti alla recrudescenza di fenomeni di illegalità e alla continua evoluzione dei fenomeni di disordine urbano, abbiamo avvertito l'esigenza di promuovere un più stringente confronto presso il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza con l'obiettivo di definire un ulteriore programma di azioni coordinate e integrate che possano confluire in un nuovo "patto per la sicurezza". Alla positiva accoglienza della proposta avanzata dal sindaco nella riunione del 24 luglio scorso ha fatto seguito l'istituzione di un tavolo tecnico. Le proposte saranno sottoposte a valutazioni in ordine a efficacia e fattibilità e a verifiche di consenso con le forme di consultazione dei cittadini e degli organi istituzionali a cui questa Amministrazione è consueta, fino ad una specifica seduta del Consiglio comunale che già poche settimane fa ha, peraltro, espresso il proprio voto unanime su un ordine del giorno in tema di sicurezza urbana.