L'iniziativa promossa della Circoscrizione Nord Ovest e da Ferrariae Decus
Intitolata al maestro Adriano Franceschini la scuola elementare di Porotto
29-09-2007 / Giorno per giorno
Sarà d'ora in poi intitolata al maestro Adriano Franceschini (1920 - 2005) la scuola elementare comunale di Porotto, un edificio scolastico realizzato nel 1910 su progetto dell'ingegnere Giacomo Duprà. La cerimonia di intitolazione, promossa dalla Circoscrizione Nord-Ovest, si è svolta oggi nel cortile della scuola in via Ladino. Nell'occasione, per ricordare l'insigne storico ferrarese, è stata scoperta una lapide realizzata dalla Circoscrizione in collaborazione con l'associazione Ferrariae Decus, il servizio Beni Monumentali del Comune e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara. In essa si legge "Adriano Franceschini - maestro storico erudito paleografo epigrafista - liberò la storiografia locale oltre i suoi confini e l'asperse con 'il sapore del sale' degli umili".
La cerimonia di scoprimento della lapide è stata coordinata dalla presidente della circoscrizione Paola Boldrini. Dopo il taglio del nastro è proseguita con la benedizione di don Carlo Fortini e con il saluto dell'Amministrazione comunale portato dall'assessore alla Pubblica Istruzione e alla Cultura Massimo Maisto. Al termine dell'illustrazione della storia e dell'architettura dell'edificio scolastico a cura di Francesco Scafuri (vice presidente Ferrariae Decus), per brevi testimonianze sono intervenuti Alessandra Chiappini (presidente Istituzione Scuola), Giacomo Savioli (presidente Ferrariae Decus) ed Enrica Guerra (ricercatrice storica dell'Università di Ferrara). Un'esibizione canora degli alunni ha chiuso i festeggiamenti per l'intitolazione. Nell'occasione, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, sono state distribuite copie del libro "Porotto nella Storia", appositamente ristampate grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
LA SCHEDA - La scuola elementare di Porotto / Cenni storici a cura di Francesco Scafuri
Tutto cominciò agli inizi del Novecento, quando il Comune di Ferrara volle realizzare una moderna scuola a Porotto, simile ad altre già costruite o in costruzione in altre frazioni, capace di ospitare un congruo numero di scolari, che fino a quel momento erano costretti a recarsi in alcune vecchie aule ricavate all'interno di fabbricati fatiscenti della zona, dove tre maestre e tre maestri impartivano le lezioni.
Nell'adunanza consigliare del 30 maggio 1906 venne quindi approvato il progetto e il relativo stanziamento di spesa per la costruzione del nuovo edificio scolastico. Gli elaborati progettuali (datati 25 aprile 1906) portano la firma di Giacomo Duprà, ingegnere capo del Comune di Ferrara fin dal 1881 ed autore di altri edifici scolastici e non costruiti in città e nel forese in quel periodo.
Secondo quanto stabilito dall'ente, il fabbricato in questione doveva sorgere sul terreno di proprietà della signora Maria Carletti Avogadri, facente parte della vasta "Possessione Rizza", un tempo denominata "Camerina", perché era appartenuta al conte Silvestro Camerini; perciò il 5 dicembre 1908 il Comune acquistò una parte del latifondo (circa 6790 mq.), che tra l'altro si trovava in una posizione centrale, attigua alla strada più importante (via Ladino), vicina alla chiesa e alle abitazioni della frazione.
Come si evince dagli atti d'archivio, i lavori di costruzione della scuola cominciarono l'11 maggio 1909; ma il 16 novembre dello stesso anno, quindi a lavori già iniziati, l'Amministrazione Comunale decise che occorreva collocare nel nuovo fabbricato due aule in più rispetto alle sei preventivate, a causa dell'aumento degli alunni. A tal proposito l'ing. Duprà presentava a Roma una variante al progetto originario (approvata dal Ministero della Pubblica Istruzione il 3 maggio 1910), che prevedeva tra l'altro di realizzare una nuova ala nella parte posteriore dell'edificio scolastico. Quest'ultima "aggiunta", tra l'altro, doveva contenere tanto al piano terra che al piano superiore un'aula.
La scuola venne ultimata il 10 ottobre 1910 e subito aperta ai numerosissimi bambini di Porotto. Fu sistemata a verde in tempo utile anche l'ampia area scoperta attorno al nuovo fabbricato, utilizzata dagli scolari sia per la ricreazione che per le esercitazioni agricole previste nei programmi scolastici di allora.
Fin dai primi giorni le classi maschili occuparono il piano terra del nuovo fabbricato, mentre quelle femminili il primo piano. Ciascuna delle otto aule, che il Duprà aveva previsto di dimensioni piuttosto ampie, era stata concepita per ospitare sessanta alunni, un numero che a noi oggi sembra spropositato; tuttavia, occorre tener presente che il plesso scolastico doveva servire un bacino d'utenza tra i più estesi del Comune, comprendente un territorio che aveva per confini a nord le possessioni della Diamantina, ad est inglobava la località di Cassana, a sud lambiva il territorio di Coronella, mentre ad ovest giungeva fino ai primi centri abitati di Vigarano Mainarda: circa 4.800 abitanti.
Per costruire la scuola e per arredare le aule non si badò a spese, tanto che furono stanziate complessivamente circa 70.548 lire, cifra piuttosto elevata se paragonata al costo di altri simili edifici dell'epoca.
Il fabbricato di allora corrisponde con buona approssimazione allo stato attuale dell'immobile, se si escludono alcune modifiche esterne ed interne apportate soprattutto tra gli anni '50 e '90.
La facciata, dalle semplici linee geometriche, risulta caratterizzata da un frontone centrale dove campeggia lo stemma comunale, da un cornicione di coronamento a mensole in cemento, da grandi finestre rettangolari, da una fascia centrale orizzontale (anch'essa in cemento) sopra la quale campeggiava l'iscrizione "SCUOLE COMUNALI" (ora mancante), da lesene cementizie verticali che ripartiscono il prospetto, da due accessi laterali con "gradinate in marmo".
Il prospetto principale è stato nobilitato nel tempo dall'apposizione di quattro lapidi marmoree: le due più esterne ricordano alcuni caduti del 1915-18, quelle interne commemorano i caduti di Porotto e Cassana del 1940-45. A queste, ora si aggiunge la lapide dedicata al Maestro Adriano Franceschini, apposta sulla stessa facciata (a lato dell'ingresso principale) per iniziativa della Circoscrizione in collaborazione con Ferrariae Decus, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
Vorrei concludere con una considerazione: le scuole realizzate in città e nelle frazioni dall'ing. Duprà agli inizi del Novecento presentano, a mio avviso, una particolarissima dignità architettonica, tanto che molte di queste, come la scuola elementare di Porotto, quella di Quacchio, di San Martino, di Baura o di Francolino, sono considerate a buon diritto di interesse storico dalla normativa vigente sulla tutela dei beni culturali. Tali fabbricati, sia pure molto simili tra loro, oggi rappresentano per le frazioni di Ferrara dei punti di riferimento, che irrobustiscono le radici del passato di queste piccole comunità e contribuiscono a recuperarne l'identità e la storia, che il maestro Franceschini non si stancò mai di ricercare e ravvivare, al servizio della cultura e per l'emancipazione delle coscienze.