INTERNAZIONALE, ULTIMO ATTO
Giornalisti e lettori si interrogano sulle guerre e sul futuro
07-10-2007 / Giorno per giorno
UNA FESTA PER LA CITTA'. FIUMI DI PERSONE IN UNA FERRARA AL CENTRO DEL MONDO
Tanti, tantissimi: un fiume in piena che ha portato una ventata di allegria e un clima di festa in città. Sono state almeno seimila le persone che si sono riversate oggi al Cinema Apollo, nei vicoli del cuore storico di Ferrara, presso la Biblioteca Ariostea o nella Sala Estense, ma anche presso la Mel Bookstore, per ascoltare, vedere in volto, sentire in diretta la voce e la testimonianze dei giornalisti dal mondo in trasferta nella Città degli Este.
Impossibile contenere tutti: neppure lo spostamento degli incontri più gettonati, dalla Sale Estense alla sala Apollo1 e in contemporanea sugli schermi della sala Apollo 2 _ decisi alla luce del successo di pubblico del primo giorno è stato sufficiente per permettere a tutti quelli che avevano voluto partecipare all'evento di sedersi in sala. E allora eccoli là a discutere nella piazzetta antistane ad attendere il prossimo appuntamento, parlando dell'andamento delle elezioni in Pakistan o della mai risolta questione palestinese, avendo in testa ancora le parole partecipate di Amira Hass che il giorno prima aveva catalizzato l'attenzione di una platea attentissima.
Un pubblico per lo più giovane, giunto da tante regioni diverse: lettori fedeli di Internazionale, ma anche persone curiose, desiderose di capire, di sentire, di interrogarsi e di guardare a mondi che, pur sempre più vicini, appaiono ancora indicifrabili.
Ovviamente i giornalisti ospiti hanno nel frattempo approfittato per visitare la città, che la maggior parte di loro non conosceva; e tra incredulità e meraviglia ecco alcune delle frasi da ricordare:
Questa città è bellissima. - rivolgendosi alla redazione di Internazionale - ma come l'avete scoperta? ARUNDHATI ROY
Immagino che in questo albergo non ci sia la copertura wireless, penso però che non si possano avere assieme la connessione e un panorama così DAVID RIEFF
Davvero a Ferrara non c' è starbucks e neppure in Italia ? Vorrei baciarvi tutti ! LAILA LALAMI
Altro che parlare domani di Prodi e di Berlusconi, dopo questo assaggio parlerò solo della salama JENNIFER GREGO
07 Oct 2007
IL MONDO VISTO A FUMETTI, CON LA SPONTANEITA' DI GIPI
Grande spazio anche al mondo dei fumetti nel Festival di Internazionale a Ferrara. L'apprezzato disegnatore Gipi, al secolo Gian Alfonso Pacinotti, è stato accolto da oltre 200 persone sabato presso la libreria Mel Bookstore e intervistato dal direttore del settimanale Giovanni De Mauro. Durante l'incontro ha preferito proiettare tre dei suoi cinquanta documentari piuttosto che eseguire i suoi disegni dal vivo. "Mi vergogno!", ha spiegato con grande umiltà, aggiungendo "ho solo la terza media e vengo dalla strada, quello che faccio è più un'esigenza che il frutto di un'elaborazione intellettuale". Oggetto dei suoi video sono le "bischerate" con i suoi vecchi amici, quando torna a visitarli a Firenze. Per il resto del tempo vive a Parigi con la sua compagna, illustratrice. "Non leggo fumetti e non ho una cultura in materia, ma sono per me il modo più diretto per raccontare storie". Un modo che gli affezionati di Internazionale e i curiosi accorsi hanno dimostrato di apprezzare al pari degli articoli delle più stimate firme internazionali.
06 Oct 2007
FRANCESCO ZIZOLA, STAR A FERRARA
AUTOGRAFI E FOTO DI RITO AL FESTIVAL DI INTERNAZIONALE PER L'UNICO FOTOGRAFO ITALIANO VINCITORE DEL WORLD PRESS PHOTO
Non solo giornalisti ma anche fotoreporter tra gli ospiti del Festival di Internazionale. Folla da star, con tanto di autografi e foto di rito, per Francesco Zizola, autore degli scatti esposti in questi giorni in Piazza Municipale. A colloquio con il direttore di Internazionale, Giovanni De Mauro, Zizola si è detto favorevole al digitale "che rafforza la velocità di questo linguaggio". Per lui il problema reale è quello della manipolazione: troppo sottile il confine tra ritocco e fotomontaggio. L'unica soluzione è affidarsi all' "etica del fotogiornalista", per evitare che il soggetto o lo scenario ritratti vengano modificati. Senza dimenticare il fascino di questa pratica "che utilizza un elemento naturale, la luce, per produrre un'immagine", Zizola non ha mancato di denunciare che il controllo dell'uscita delle immagini è dominato da poche e potenti agenzie. Per questo ha creato, assieme ad altri otto fotografi indipendenti, un gruppo che si occupa di progetti di indagine sociale oltre che di coperture di guerra e di frangenti di crisi. E che parallelamente ha anche attivato una fondazione no profit per finanziare opere di comunicazione su contesti non seguiti dai media tradizionali. Le informazioni su questo progetto si trovano sul sito
06 Oct 2007
DALLA "GUERRA GLOBALE AL TERRORISMO" ALLA "LUNGA GUERRA":
AD INTERNAZIONALE A FERRARA MARIO CALABRESI INTERROGA DAVID RIEFF
Puntuale nel decriptare la mappa dell'universo politico mondiale, con gli occhi di un autentico professionista delle relazioni internazionali, David Rieff - giornalista made in USA che firma servizi per conto di prestigiose testate statunitensi e europee - ha animato l'apertura dei lavori pomeridiani del secondo giorno di Internazionale a Ferrara in una chiacchierata con Mario Calabresi, corrispondente da New York di Repubblica.
L'occhio del giornalista americano si è impegnato dunque in un'attenta analisi dei cambiamenti mondiali dei nostri tempi: "L'attuale Governo americano ha ancora tempo e ampio spazio di manovra - spiega Rieff - e potrebbe anche accadere che si inizi una guerra con l'Iran. Ma di fatto i risultati senza vittorie in Iraq segnano la fine di un pensiero politico, di quella che era chiamata 'guerra globale al terrorismo' e che ora viene denominata 'lunga guerra', che avrebbe dovuto portare soluzioni democratiche attraverso gli interventi militari per dare stabilità al Medioriente: una fantasia che si è rivelata irrealizzabile". L'umanitarismo finisce così, soffocato dal conflitto portato avanti in nome dei 'valori' più che degli interessi nazionalistici: una 'fantasia' - la definisce Rieff - che è nata con Blair e credo sia morta in Iraq. L'autore di Sulla punta del fucile - Sogni democratici e intervento armato racconta il fallimento di una politica dei diritti umani difesi a colpi di fucile. "In Europa le nazioni hanno rinunciato a un
pezzetto in nome di qualcosa di più grande, l'ambizioso progetto di mettere insieme una sovranità collettiva migliore: ma questa idea europea non sarebbe applicabile in Birmania come in America" spiega. Le Nazioni Unite del resto non speravano in qualcosa di diverso quando 40 anni fa hanno proposto un progetto di sovranità mondiale e condivisa. "Un'altra fantasia nel nome dei valori, sradicata dalla storia e dagli interessi: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non ha neppure redatto un documento condiviso per condannare la questione Birmana: la Cina ha troppi interessi coinvolti - incalza Rieff - ed è un protettore troppo potente. Perché credere che il nostro tempo sia migliore delle epoche passate? Perché rispetto alla storia la giustizia dovrebbe essere possibile proprio oggi? I greci come l'italiano Guicciardini nel Rinascimento fiorentino teorizzavano l'alternarsi di epoche più e meno fortunate". Forse un po' cinico, ma di certo realistico, ammette lo stesso giornalista: "Non è possibile un governo mondiale, né fermare mai i genocidi. Ignorarli non è dignitoso, ma l'idealismo non può però staccarsi dai resoconti realistici di ciò che accade, non si possono evitare i compromessi con i
mostri". E suggerisce, prendendo ancora ad esempio la Birmania, linee dure ma che astute per indebolire l'influenza cinese nelle decisioni delle Nazioni Unite: "Boicottiamo i giochi olimpici e colpiremo Pechino".
E per quanto riguarda la quantità di pubblico presente (circa un migliaio di persone), Rieff si è espresso con un inconfondibile "Unbelievable!".
(foto di Filippo Massellani)
Links: