I progressi del progetto "Dall'accoglienza all'autonomia"
Istituzioni pubbliche e terzo settore uniscono le forze a sostegno dei più svantaggiati
08-10-2007 / Giorno per giorno
Novantanove posti in dodici strutture gestite da associazioni e cooperative del territorio. Queste le ultime cifre del progetto comunale "Dall'accoglienza all'autonomia" che, grazie a una solida alleanza e a uno stretto coordinamento tra istituzioni pubbliche e terzo settore si occupa, in ambito cittadino, dell'ospitalità e dell'inserimento sociale e lavorativo delle persone in difficoltà.
A guidare e programmare l'intero sistema è l'unità operativa comunale Governance dell'accoglienza, istituita di recente all'interno dell'assessorato alla Sanità, politiche sociali e immigrazione. "L'ufficio di Governance - ha spiegato stamani in conferenza stampa il referente Carlo de Los Rios - è nato con l'obiettivo di migliorare, in termini quantitativi e qualitativi, il servizio di prima accoglienza nel nostro territorio, coordinando le risorse già attive. Ad esso fanno infatti riferimento, oltre al servizio Abitazioni del Comune, al Servizio sociale e alle aziende Usl e Ospedaliera, anche le associazioni e cooperative locali che gestiscono le strutture di accoglienza convenzionate con l'Amministrazione comunale, ossia Viale K, la Casona, Camelot, il Centro donne giustizia e Nadiya". Impegnate da tempo nell'assistenza a diverse tipologie di persone svantaggiate, dagli immigrati alle donne vittime di violenza, dai minori in difficoltà ai richiedenti asilo, le associazioni fanno costante riferimento all'ufficio di Governance, fornendo regolarmente i dati sulle presenze nelle strutture e progettando in maniera coordinata i percorsi e gli interventi di presa in carico dei vari casi.
"In concomitanza con il recente aumento dell'immigrazione nel nostro territorio - ha puntualizzato l'assessore alla Sanità Maria Giovanna Cuccuru - si è verificato un preoccupante incremento delle famiglie povere, oggi salite a quota 3.481, ossia il 5,6% del totale. Di fronte a questa emergenza, la scelta dell'Amministrazione comunale è stata quella di avviare una stretta collaborazione con il terzo settore, da sempre particolarmente qualificato, per organizzare la prima accoglienza e attivare programmi di inserimento al lavoro. L'azione coordinata ci ha così permesso - ha proseguito l'assessore - di aumentare, nel corso del 2007, i posti convenzionati a disposizione nelle strutture, di differenziare le diverse tipologie di accoglienza e di intraprendere con l'ufficio di Governance un'attività sistematica di programmazione, coordinamento e monitoraggio di tutti gli interventi". La somma messa a disposizione, per l'anno in corso, dal Comune per il sostegno alle associazioni convenzionate è di 311mila euro, a cui vanno a sommarsi i 255mila euro impegnati dal Servizio sociale per la gestione delle proprie due strutture.
"Alle azioni di prima accoglienza - ha aggiunto il dirigente del servizio comunale Interventi sociali Roberto Cassoli - ha fatto seguito l'avvio di diversi percorsi di autonomia attraverso il lavoro. Quarantacinque sono state le persone protagoniste di inserimenti occupazionali in aziende del territorio, tramite stage e borse lavoro, e cinque di esse hanno poi ottenuto un contratto a tempo indeterminato".