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Sessanta anni di storia dell'Artigianato ferrarese ad oggi

Presentato oggi in municipio il libro "CNA persone e valori"

11-10-2007 / Giorno per giorno

E' un punto di vista speciale, quello proposto dal libro "Cna Persone e valori", presentato dall'Associazione artigiana oggi, giovedì 11 ottobre, nella sala dell'Arengo del Municipio di Ferrara. Sessanta anni di storia di una organizzazione "che ha saputo fare del cambiamento e della integrazione con il territorio una costante e il motore stesso della propria crescita", ha affermato il direttore provinciale Corradino Merli, in apertura dell'incontro.
Tante le storie che si intrecciano in questo percorso collettivo: quella delle generazioni che si sono succedute nel tempo, a partire da quella dei fondatori, la storia delle imprese che sono cresciute negli anni, trasformando la propria stessa realtà economica e sociale. Una esperienza originale di rappresentanza degli interessi e di esercizio della democrazia, cui hanno dato vita "tantissime persone che - ha sottolineato il presidente Cna, Paolo Govoni - con i loro valori e sacrifici, hanno contribuito in misura importante alla crescita della nostra provincia".
Radicamento e coesione sociale sono i fattori fondanti della identità associativa, ha osservato uno degli autori, il ricercatore Stefano Capatti del Cds, mentre Morena Cavallini della Cna, che ha collaborato alla stesura del libro, ha messo in evidenza la passione creativa e il senso della propria dignità di tanti piccoli imprenditori della nostra provincia. Chiara Bertelli, per parte sua, ha commentato la scelta del Cds di collaborare con Cna, nello sforzo di lasciare traccia del proprio percorso, ma anche di individuare le problematiche della fase attuale.
Un libro, in sostanza, dal quale è possibile trarre molti spunti. Il sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale, intervenuto alla presentazione della ricerca, che sarà tra l'altro distribuita anche nelle scuole, ne ha fornito alcuni: ad esempio, la forte interazione tra la realtà del lavoro, complessivamente intesa, e la costruzione materiale della città nelle diverse epoche; il grande valore del fare, tipico di artigiani e imprenditori, i rapporti non sempre facili tra questi ceti e il potere costituito. Quanto all'oggi, la volontà della Cna di essere protagonista diretta delle scelte di sviluppo del territorio trova - secondo le dichiarazioni effettuate in questa occasione dal sindaco - un interlocutore istituzionale del tutto disponibile a individuare terreni più avanzati di dialogo.
Infine, la Cna ha ringraziato per l'importante contributo alla realizzazione del libro, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e tutti coloro che hanno collaborato in diversa misura a questa opera, il cui progetto grafico e impaginazione sono stati curati da Mario Zanirato.

(Comunicato a cura dell'Ufficio Comunicazione CNA)

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Alcuni titoli dall'indice tematico - cronologico del libro

Capitolo Primo
In principio era l'artigiano. Dalle origini al Novecento

Capitolo Secondo
Nascita dell'Artigianato Provinciale Ferrarese (APF).
Dalle origini ai primi anni Sessanta: politica rivendicativa e crescita associativa
Nascita e crescita dell'Artigianato Provinciale Ferrarese (APF)
L'economia ferrarese degli anni '50 e l'artigianato

Capitolo Terzo
Gli anni Sessanta e Settanta.
Il ruolo attivo dell'artigianato nell'economia ferrarese
Come si sono formati gli artigiani degli anni '60
Crescita e sviluppo organizzativo
Artigianato: insediamenti e radicamento territoriale
La nascita dei villaggi artigianali

Capitolo Quarto
La CNA Associazione Provinciale di Ferrara dal 1977 al 1985
Artigianato, economia e politiche locali
L'Associazione ferrarese tra gli anni '70 e gli anni '80
Verso la nuova stagione degli anni '80

Capitolo Quinto
Crescita e trasformazione dell'Associazione dal 1986 al 1991
L'artigianato e l'economia ferrarese
Innovazione, nuovi servizi, nuove politiche
Confintesa

Capitolo Sesto
Autonomia e capacità di innovazione
Nuovi temi e strategie della rappresentanza
La riorganizzazione del Sistema CNA
CNA protagonista del Sistema territoriale
Trentacinque anni in Associazione

Capitolo Settimo
Leggere il presente, guardare al futuro
Le innovazioni di questi ultimi anni

Capitolo Ottavo
I valori dell'artigianato di oggi. Interventi

LA CNA E' NATA COSI'
"Il primo nucleo di imprenditori, intenzionati a dare vita ad una associazione autonoma dell'artigianato ferrarese, si riunisce già all'indomani della Liberazione, attorno al settembre del 1945, presso il Palazzo del Panfilio di viale Cavour. L'APF (Artigianato Provinciale Ferrarese) aderisce alla CNA, Confederazione Nazionale dell'Artigianato, e si definisce come "organizzazione sindacale democratica dei piccoli operatori economici della provincia", i cui valori fondativi sono la democrazia e l'antifascismo, la partecipazione attiva della base associata e l'autonomia dagli schieramenti politici, nell'alveo di quel nascente associazionismo democratico, che caratterizza l'immediato dopoguerra e la nascita della Repubblica".
"Il gruppo dei fondatori è costituito da artigiani operanti per lo più nei servizi e nei mestieri di tradizione (barbieri e acconciatori, meccanici riparatori di biciclette e auto, sarti, calzolai, ecc.), in rappresentanza di un mondo imprenditoriale espressione di una economia, quella della Ricostruzione, fortemente compromessa dalla guerra, ma anche caratterizzata da una grande volontà di rinascita civile. I fautori della nascente organizzazione autonoma dell'artigianato ferrarese si chiamano Archilinio Aleotti, Fausto Andraghetti, Mazza, Ferdinando Galeotti, Oddone Sandri, Giuseppe Gamberoni, Leone Caravita e Filippo Fogli: quest'ultimo diverrà il primo presidente provinciale formalmente eletto dell'Associazione".

I TESTIMONI
Fausto Andraghetti, fondatore
"Dopo la guerra, per riprendere il mio lavoro di maniscalco avevo bisogno di carbone. Ne avevo un po', ma ce ne voleva tanto, quindi andavo a Ferrara, ogni tanto, alla Camera di Commercio, che rilasciava i buoni per l'acquisto del carbone). Lì cominciai a prendere i contatti giusti, conobbi una persona che faceva il mercante di carbone da cui mi feci mandare da una certa organizzazione degli artigiani, che costituiva un primo nucleo associativo della categoria".
"Un giorno in treno incontrai un altro artigiano di Portoverrara, un certo Venturoli, ed insieme decidemmo di andare presso il nuovo sindacato. La sede era al Panfilio e lì c'era un signore che si chiamava Giulio Badiali. Conobbi anche Aldo Bologna, che si occupava delle tasse: era molto bravo, si era fatto da solo. Poi, Filippo Fogli, che con il fratello faceva il meccanico per biciclette in via Palestro. Nel primo nucleo della CNA ricordo il grande attivismo di Fogli e di altri tre, quattro artigiani di Ferrara, di Argenta, di Portomaggiore. Gli associati erano perlopiù imbianchini, muratori e soprattutto meccanici di biciclette, più avanti si aggiunsero quelli per auto". "Nel 1946 la sede al Panfilio, in viale Cavour, era costituita da una camerina in due. Il problema degli artigiani risiedeva nel fatto che è sempre stata una categoria che nessuno aveva mai organizzato veramente. Si trattava, per prima cosa, di informarli adeguatamente sui loro diritti e doveri".

Luciano Bisi, fondatore
"Sul finire della guerra, noi artigiani eravamo abbandonati, non avevamo modo di fare un reclamo per una cosa o per l'altra. E poi contro chi? Non c'era nessuna organizzazione che ci poteva assecondare, oppure proteggerci o rappresentarci nei reclami. Allora è saltata fuori l'idea di fare un sindacato".
"Quando è nato il sindacato, tanti artigiani avevano desiderio di essere associati in un'organizzazione che potesse difendere i loro interessi. Noi li abbiamo accolti tutti. Allora c'era interesse che ci fosse un sindacato forte, con molta gente, per poter portare avanti i propri interessi, come si fa adesso nella CNA".

Ivano Corticelli, presidente dal 1956 al 1965
"C'era tra noi un clima molto amichevole, andavamo fuori a tenere delle riunioni e a cercare nuove adesioni. Alla sera partivamo tutti assieme, in quattro o cinque per macchina. Lungo la strada, ognuno si fermava in un paese diverso, si facevano le riunioni, poi l'ultimo, quello che si era fermato nel paese più lontano, tornava indietro a raccogliere gli altri e si tornava casa".

Werther Giovannini, segretario dal 1959 al 1978
"Quando entrai in CNA eravamo in quattro a libro paga: Galeotti, Bologna e io, poi c'era il fattorino. Quando lasciai l'incarico di segretario c'erano 108 funzionari, senza contare gli organi collaterali. Da 3.500 associati salì a 5.300 iscritti: fu il mio più grande orgoglio".
"Si predisponeva un piano di intervento e ci si recava nelle diverse località. Andavamo a fare le denunce dell'IGE e della Vanoni a casa di qualche artigiano della zona, nelle case del popolo e nei bar. La dichiarazione dei redditi ci impegnava da gennaio a marzo e senza orari, anche perché eravamo in pochi".

Medardo Camorani, presidente dal 1969 al 1978
"in quegli anni, Giovannini e io andavamo ad incontrare gli artigiani nelle diverse località della provincia. Gli imprenditori ci presentavano i loro problemi e difficoltà, mentre noi, per parte nostra, cercavamo di illustrare le posizioni e le politiche della CNA, i servizi e le attività a sostegno delle imprese artigiane. subito dopo, subentrava il consulente dell'Associazione che ci accompagnava per l'occasione, il cui compito era di fornire le informazioni tecniche più dettagliate"

Gianni Cantarini, segretario dal 1978 al 1985
"Nella seconda metà di quegli anni '70 nasce la Confederazione dell'Artigianato, in quanto organizzazione nazionale, più o meno simile a quella che conosciamo oggi. Gli artigiani più anziani hanno forse avuto delle difficoltà a comprendere le ragioni di questa trasformazione. Però, al di là del nome, la nascita di un organismo confederale e il superamento di molte differenziazioni, anche storiche, delle organizzazioni territoriali, favorirono una coscienza più nazionale, più unitaria del movimento nel settore artigiano. E questo ha avuto degli incredibili effetti positivi di ammodernamento dell'organizzazione".

Romano Pasello, segretario dal 1985 al 1994
"La consapevolezza del proprio ruolo primario nell'Associazione fu, per molti nostri dirigenti artigiani, il risultato di un processo di evoluzione che toccava la loro stessa identità di imprenditori. La CNA, che numerosi associati erano abituati a giudicare prima di tutto per i servizi e le prestazioni che erogava, ad un certo punto divenne indispensabile per far valere le loro ragioni di imprenditori, attraverso le politiche associative e il confronto con le istituzioni"

Rosella Ottone, presidente dal 1989 al 1994
"Quando iniziai, venne a fare il sopralluogo per l'iscrizione all'Albo Fausto Andraghetti, allora presidente della CNA di Argenta, che, successivamente mi chiese di aderire all'Associazione e di impegnarmi nell'attività sindacale di rappresentanza. Direi che fui impegnata praticamente da subito. Entrai nel Direttivo della sezione CNA di Argenta e poco ne divenni presidente".

Stefano Ferrari, presidente dal 1994 al 2001
"Negli anni in cui ricoprii l'incarico di presidente ci fu uno sforzo importante del gruppo dirigente dell'Associazione di supportare le scelte di cambiamento, rafforzando i fattori di efficienza e qualità del Sistema associativo nel suo complesso. E, quindi, l'introduzione di criteri di conduzione manageriale della struttura, il controllo costante dei costi di gestione, la creazione di nuove società e articolazioni del Sistema, come CNA Ferrara Servizi e Informatica, ed altro ancora".

Paolo Govoni, attuale presidente
"La peculiarità della nostra Associazione è, più che mai, quella di annoverare tra le proprie associate un ampio spettro di imprese, riuscendo a rappresentarne la complessità di interessi e i valori, proponendosi come momento di incontro, di ascolto e di sintesi di tutte le istanze. Indubbiamente, questo dato non può che costituire il risultato di uno sforzo rilevante realizzato dal Sistema CNA, soprattutto negli anni più recenti, per essere all'altezza delle nuove sfide competitive, scommettendo sull'innovazione, anche attraverso impegnativi investimenti in tecnologie e risorse umane, per dare alle imprese le risposte di cui hanno bisogno nella fase attuale".

Corradino Merli, attuale direttore
"Quando assunsi questo incarico, l'Associazione era nel pieno di un processo di transizione. Una volta adottate le scelte strategiche di fondo, ora si doveva trovare il modo di realizzarle. Di fronte alle profonde innovazioni innescate a quell'epoca, erano diffusi nell'organizzazione stati d'animo di incertezza e anche di disorientamento. Gli interventi sugli assetti strutturali modificavano necessariamente i ruoli delle persone. Era indispensabile disegnare il percorso strategico che doveva portare la CNA ad essere sempre più un sistema associativo in grado di aiutare le imprese a competere e, insieme, a ricoprire un ruolo importante nella concertazione e nelle scelte per lo sviluppo locale. L'obiettivo di un nuovo e più autorevole protagonismo della CNA nella società e nell'economia ferrarese è stato raggiunto a prezzo di un duro lavoro e, soprattutto, di un notevole sforzo di crescita e di adeguamento".

(Comunicato a cura dell'Ufficio Comunicazione CNA)