Indagine sulle condizioni economiche: il 10% degli abbienti percepisce un quarto dei redditi totali
A Ferrara il 3,1% di famiglie indigenti
14-12-2007 / Giorno per giorno

Il 5,6% delle famiglie ferraresi vive con un reddito inferiore alla soglia di povertà relativa, il 3,1% si trova in condizioni di effettiva indigenza. E' quanto emerge da un'indagine curata dal servizio Statistica del Comune e realizzata da Caterina Malucelli. La ricerca si basa sulla risposta a questionari proposti nel dicembre 2006 a un migliaio di famiglie, presenta un margine di errore inferiore al 3,1%, e si riferisce a condizioni economiche, abitative, stili di vita e di consumo.
"Questi riferimenti sono fondamentali per programmare con cognizione gli interventi da attuare", ha affermato l'assessore alle Politiche sociosanitarie, Maria Giovanna Cuccuru.
Sulla base dei redditi familiari dichiarati nelle interviste, il 5,6% delle famiglie si colloca al di sotto del valore di 976,65 euro mensili (reddito medio pro-capite ferrarese che indica la soglia di povertà relativa). In termini assoluti si tratta di 3.481 famiglie nell'intero comune. Tale livello percentuale segue una sostanziale linea di stabilità dal 1994, quando si attestava al 5,2%.
Quanto alla percentuale del 3,1 di famiglie ferraresi "sicuramente povere", il dato - in significativo aumento (nel 2003 era del 2,4%) - risulta in controtendenza rispetto al trend nazionale. In questo caso il problema riguarda 4.381 individui.
Se si analizza poi la percezione di povertà soggettiva, sono addirittura il 76,6% del totale le famiglie ferraresi secondo le quali il proprio reddito mensile percepito è inferiore a quello minimo desiderato per vivere senza lussi ma senza privarsi del necessario (indicato in 1.290 euro per i nuclei di un solo componente).
E' interessante rilevare che il 66% afferma che la situazione economica è peggiorata rispetto al passato e che il 49% degli intervistati crede che nel futuro la propria condizione non si modificherà.
"In realtà il reddito medio procapite fra il 1994 e il 2006 - ha fatto notare l'assessore al Bilancio Roberto Polastri - è aumentato da 577 a 976 euro, collocandosi ben al di sopra dei picchi di inflazione, ma la percezione della povertà soggettiva, basata su valutazioni individuali correlate alle aspettative di ciascuno, ha una forte influenza culturale ed è condizionata da modelli di consumo che, inducendo continuamente nuovi bisogni, generano un diffuso senso di frustrazione".
Secondo gli intervistati, però, la situazione crea anche difficoltà economiche di ordine pratico nella gestione quotidiana, in relazione all'acquisto di generi alimentari, alle spese per la casa (affitto, mutuo, condominio), al pagamento delle bollette, alle spese mediche e a quelle per l'istruzione dei figli, all'esigenza di estinguere debiti o accedere a crediti. E crea disagi nell'acquisto di beni di conforto: un adeguato riscaldamento, una vacanza di 7 giorni all'anno, l'acquisto di mobili nuovi, un pasto ogni due giorni a base di carne, pesce o pollo, la possibilità di invitare amici a pranzo almeno una volta al mese.
Infine un dato su cui riflettere: il 10% delle famiglie più ricche detiene il 23,3% della somma di tutti i redditi, il 10% di quelle più povere ne percepisce il 3,1%.
LE SCHEDE (a cura dell'unità operativa Statistica del Comune di Ferrara)
Arrivare a fine mese
Secondo l'Indagine campionaria triennale sulle condizioni di vita a Ferrara, più della metà delle famiglie intervistate nel 2006 dichiara di spendere l'intero reddito familiare nel corso dell'anno, senza riuscire a risparmiarne una parte (58,5%). Rispetto al 1994 i risparmiatori sono diminuiti (erano il 47% contro l'attuale 41,5%) e sono pressoché costanti dal 1997.
Alla domanda diretta sulla capacità con l'attuale reddito familiare di arrivare alla fine del mese, si osserva nel 2006 un peggioramento del tenore di vita dal 2000, mentre si era registrato un miglioramento negli anni precedenti.
Il 42,5% delle famiglie arriva facilmente alla fine del mese (solo il 2,9% molto facilmente), mentre il 47% incontra qualche difficoltà. Le famiglie con gravi difficoltà sono il 10,5% e alcune di esse devono contrarre debiti per fronteggiarle (1,9%).
Vivere in affitto
Il 73,6% delle famiglie ferraresi è proprietaria dell'abitazione in cui vive. Questa percentuale è in crescita rispetto al 1994 (69,6%), al 1997 (70,8%), al 2000 (73,4%) e stabile rispetto al 2006 (76,2%). Il 25,4% delle famiglie in proprietà sta pagando un mutuo (erano il 18,9% nel 2003).
Al contrario il 18,3% dei ferraresi abita in affitto (il rimanente 8,1% vive in una abitazione posseduta ad uso gratuito od altro titolo). L'importo pagato dagli affittuari è mediamente di euro 354,73 al mese. Il 4,4% delle famiglie in affitto percepisce dagli Enti pubblici dei contributi economici per l'abitazione.