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Si avvia la fase di confronto. Il nuovo ingresso si affaccerà sulle mura di San Paolo

Il cda del museo della Shoah in visita all'ex carcere di via Piangipane

06-03-2008 / Giorno per giorno

Preceduta da una visita all'ex carcere di via Piangipane si è svolta oggi la prima riunione ferrarese del consiglio di amministrazione del Museo nazionale dell'Ebraismo italiano e della Shoah. Del cda della Fondazione, presieduta da Riccardo Calimani, fanno parte Cesare De Seta, Bruno De Santis, Renzo Gattegna, Gad Lerner, Saul Meghnagi, Antonio Paolucci, Paolo Ravenna, Michele Sacerdoti.
Proprio l'edificio di via Piangipane, ultimato nel 1912 e dismesso nel 1992, ospiterà il museo, la cui gestione è affidata alla Fondazione costituita tra il ministero per i Beni e le Attività culturali, il Comune di Ferrara, il Centro di documentazione ebraica contemporanea e l'Unione delle comunità ebraiche italiane.
L'apertura è prevista nel 2011, in concomitanza con i festeggiamenti per i 150 anni dell'unificazione d'Italia. Il museo, secondo quanto previsto dalla legge istitutiva, ha il compito di far conoscere la storia, il pensiero e la cultura dell'ebraismo italiano e una sua sezione dovrà essere dedicata alle testimonianze delle persecuzioni razziali e della Shoah in Italia. E' prevista inoltre l'organizzazione di attività didattiche, manifestazioni, incontri nazionali e internazionali, convegni e mostre.
Le risorse finanziarie a disposizione della Fondazione ammontano a 15 milioni di euro per la realizzazione del museo e un milione annuo per le spese di funzionamento.
I consiglieri di amministrazione, accompagnati dal sindaco della città Gaetano Sateriale e dal presidente della Provincia Pier Giorgio Dall'Acqua, hanno oggi potuto prendere diretta visione della struttura nella quale il museo troverà spazio. "Immaginiamo che l'ingresso possa essere creato sul fronte sud - ha spiegato il sindaco - quello che si affaccia sulle mura di Rampari di San Paolo. In questo modo agevoleremo l'accesso dei visitatori. Con la Sovrintendenza regionale stiamo definendo il regime vincolistico", che certamente riguarderà la facciata storica su via Piangipane e una parte del nucleo centrale della casa circondariale, caratterizzato dai ballatoi, per poi procedere con la progettazione.
Nel frattempo sono stati avviati e in parte realizzati i primi lavori di messa in sicurezza previsti per l'ex casa circondariale, che ha un'estensione complessiva di quasi 13mila metri quadri coperti. Le opere edili, anticipate da interventi di disinfestazione e bonifica, hanno eliminato le possibili situazioni di pericolo, attraverso consolidamenti o demolizioni di parti in muratura e solai. Sarà inoltre completata la chiusura di porte, finestre e altri varchi per impedire l'occupazione abusiva dei locali e ostacolare l'ingresso di piccioni e altri animali.