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Giovedì 20 marzo alla sala Estense spettacolo a favore dell'Ama

"Dal dancing al night club": musica per solidarietà

17-03-2008 / Giorno per giorno

Sarà tutto all'insegna del jazz e della solidarietà lo spettacolo che giovedì 20 marzo, a partire dalle 21,30, intratterrà il pubblico della sala Estense, con l'intento di raccogliere fondi da destinare all'Ama - Associazione malati Alzheimer di Ferrara. La serata musicale dal titolo "Dal dancing al night club (C'era una volta... la Porta d'Oro)" è nata da un'idea di Ellade Bandini, con la regia e la direzione musicale affidate a Roberto Manuzzi.
L'evento, che gode del patrocinio del Comune di Ferrara e della collaborazione di BH Audio Services, vedrà la partecipazione degli allievi del corso di jazz del Conservatorio di Ferrara e di Federico Pellegrini.
Il costo del biglietto d'ingresso è di 10 euro e il ricavato sarà interamente devoluto all'Ama. I biglietti sono già a disposizione in prevendita il lunedì, il mercoledì, il venerdì dalle 10 alle 12 nella sede dell'Ama, in via Ripagrande, 5 a Ferrara, tel. 0532 - 792097.

LE SCHEDE (a cura degli organizzatori)

Ellade Bandini è 'nato' e cresciuto musicalmente nelle sale da ballo, come l'indimenticabile Porta d'Oro di Ferrara, gestita da Ugo Orsatti - è qui che incontra per la prima volta il contrabbassista Ares Tavolazzi - e nei night club di tutta Italia fin dall'età di sedici anni: una palestra incredibilmente autentica - come lui stesso tiene a sottolineare - che lo ha messo a diretto contatto col pubblico e con la musica.
Poco più che ventenne incontra Vince Tempera, mitico direttore d'orchestra ed arrangiatore e da allora ha inizio per Bandini un lungo lavoro in sala di registrazione ancora vivo a tutt'oggi, con centinaia di incisioni al suo attivo.
Batterista e percussionista eclettico, ha suonato con interpreti del calibro di Mina, Angelo Branduardi, Fabrizio De André, Paolo Conte, Francesco Guccini, per non citarne che alcuni.
Grande amante del jazz ha collaborato con musicisti italiani e stranieri quali Gianni Basso, Lee Konitz, George Benson.
Dagli Avengers ai The Pleasure Machine fino all'attuale Drummeria, vari sono stati i complessi che lo hanno visto tra i protagonisti: ancora oggi con l'ultima si esibisce in importanti e spettacolari concerti live basati su assolo di gruppo, usando i tamburi come denso mezzo espressivo. Tiene seminari ed è docente per il corso di laurea di musica jazz presso il conservatorio cittadino.
Qualcuno lo ha definito semplicemente "... la storia della batteria nella musica leggera italiana e non solo".

Roberto Manuzzi, nativo di Roma, è polistrumentista - anche se il suo strumento d'elezione è il sax soprano - compositore ed arrangiatore, diplomato presso il Conservatorio di Bologna.
Comincia la carriera musicale a 18 anni come tastierista ne "Il Terzo Occhio", gruppo di jazz-rock da lui fondato. Iniziando a frequentare il corso di sassofono presso il Conservatorio di Bologna, fin dagli anni '80 ha contatti e collaborazioni con artisti d'importanza nazionale, sia nel campo del jazz sia della musica leggera e classica. Tra le sue collaborazioni spicca quella con Guccini, nel cui gruppo milita fin dal 1986 al fianco di Ares Tavolazzi, Juan Carlos "Flaco" Biondini, Vince Tempera, Antonio Marangolo ed Ellade Bandini.
Svolge anche un'intensa attività didattica basata sull'utilizzo delle tecniche multimediali.
Ha inciso lp e cd, sia a suo nome, sia in veste di strumentista o arrangiatore. Ha composto numerose musiche e colonne sonore per balletti, documentari, video e spettacoli teatrali. Ha fondato vari gruppi di jazz "tradizionale" e di musica contemporary-new age, tra cui la "Sax society" gruppo di cinque sassofoni più ritmica, dedicato quasi esclusivamente alle musiche di Duke Ellington ed un proprio trio-quartetto in cui esegue proprie composizioni di sua mano.
Ha costituito un duo assieme al pianista Ludovico Bignardi (in repertorio musiche di Debussy, Ravel, Gershwin); insegna tuttora nelle scuole di musica di Ferrara e Prato.