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Visita al cantiere dei lavori al Motovelodromo

Procede la realizzazione del nuovo Centro di Medicina dello Sport dell'AUSL

18-04-2008 / Giorno per giorno

In occasione del Festival Città e Territorio, in corso a Ferrara, la stampa ha visitato il cantiere di ristrutturazione del Velodromo "Fausto Coppi" di via Porta Catena a Ferrara, patrimonio immobiliare di particolare valore storico, architettonico e sociale, che ospiterà, negli 800 metri quadri ricavati negli spazi sottostanti la tribuna, il nuovo Centro di Medicina Sportiva dell'AUSL Ferrara.
Una struttura sanitaria di eccellenza, a disposizione di chi pratica attività motoria, con servizi di prevenzione, cura, educazione e riabilitazione che opererà grazie alla collaborazione tra soggetti pubblici e privati.
I giornalisti, assieme ai soddisfatti Foglietta, direttore generale AUSL, Michelini, assessore del Comune, Lenzi e Reggio, Presidente e Segretario Generale Fondazione CARIFE, guidati dai responsabili tecnici del Comune di Ferrara ing. Capozzi e Marzola e dall'impresa Emiliana Restauri, hanno constato che i lavori rispettano i tempi e che, salvo imprevisti, la consegna sarà per fine 2008.
L'importo economico dell'intervento pari 1.847.000,00 €, è stato finanziato anche con 900.000,00 € di partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara ed il contributo della Regione Emilia Romagna di 258.228,45 € ottenuto dal Comune di Ferrara per i lavori di ristrutturazione.
Attori del progetto sono, infatti, il Comune di Ferrara, l'Azienda USL e la Fondazione della Cassa di Risparmio di Ferrara, grazie all'accordo di programma firmato nel 2005 per la ristrutturazione e creazione del futuro Centro Medico Sportivo, in un patrimonio immobiliare che, per il suo valore storico, architettonico e sociale, assume il ruolo di risorsa strategica sia per il sostegno dell'economia sia per lo sviluppo dei sistemi produttivi locali.
Una scelta innovativa ed anche anticipatrice delle attuali raccomandazioni dell'Agenzia del Demanio al ricorso a moderni strumenti urbanistici in materia di riqualificazione di aree urbane per la gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.
"Il nuovo centro, -ha dichiarato Fosco FOGLIETTA, Direttore Generale AUSL- sarà funzionale alla cittadella dello sport ferrarese che gravita su strutture come il Palazzo delle Palestre, il Motovelodromo, il Campo Scuola d'Atletica, un centro sportivo privato, la Piscina Comunale, il Centro Sportivo Universitario e il Centro Studi Biomedici applicati allo sport dell'Università di Ferrara.
La sua finalità sarà quella di offrire una risposta strutturata ad una serie di esigenze sanitarie specifiche, oggi tutelate in forma non organica.
Fornirà un'assistenza specialistica d'alto livello, sui fronti della prevenzione, cura e riabilitazione, mettendosi a disposizione di diverse categorie di utenti, da atleti affiliati ad associazioni agonistiche a sportivi che svolgono attività amatoriali, da persone della terza età che intendono mantenersi in movimento a pazienti con disturbi particolari come il diabete. Il tutto con moderne attrezzature sanitarie".
Mariella MICHELINI, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Ferrara ha sottolineato come "la creazione di questa struttura, che riteniamo pronta a fine anno, s'inserisca nella riqualificazione dell'intera area del Motovelodromo e del Campo Scuola d'Atletica, con il collegamento delle diverse strutture sportive pubbliche e private di questa zona della città. Il primo passo è già stato realizzato interrando il canale di Via Porta Catena per parcheggi e percorso ciclabile".
Grande soddisfazione per l'andamento dell'opera, anche da Sergio LENZI, Presidente della Fondazione CARIFE, che ha ribadito il pieno sostegno della Fondazione per gli investimenti a favore della salute dei cittadini, confermando la volontà di "proseguire nella collaborazione con le istituzioni pubbliche cittadine che realizzano progetti di grande rilievo come il Centro di Medicina dello Sport".

NOTA SU SCENARIO SALUTE E RUOLO CENTRO DI MEDICINA DELLO SPORT
L'AUSL di Ferrara è da anni impegnata in azioni di educazione alla salute sia a livello primario, lavorando sugli stili di vita, sia secondario con campagne di screening per la prevenzione di particolari patologie.
Sin dall'inizio del 2000, i responsabili del Dipartimento di Sanità Pubblica, dagli studi epidemiologici condotti, hanno rilevato che una fetta consistente di popolazione ferrarese presentava comportamenti a rischio per la salute, con una percentuale di fumatori sopra la media nazionale e un indice di sedentarietà anch'esso superiore alla media.
Un'ipotesi per la soluzione di questi problemi venne individuata nel 2003, quando, il Dipartimento di Sanità Pubblica presentò il progetto per la realizzazione di un nuovo Centro di Medicina dello Sport.
Fra i servizi del centro, infatti, oltre all'emissione di certificati d'idoneità fisica alla pratica sportiva agonistica/amatoriale e l'attività specialistica di secondo livello
-cardiologia dello sport, traumatologia sportiva, terapia fisica e del dolore, fisiatria e riabilitazione, spicca l'attività di prevenzione con consulenza per la popolazione a rischio: "visite e consulenze per obesi, diabetici e ipertesi con programmi di attività motoria; consulenza e promozione per stili di vita sani che affronti le tematiche del fumo, alcool e doping; programmi di screening dell'attività sportiva in collaborazione con la scuola e gli enti di promozione sportiva".
Questo, anticipando una legge della Regione Emilia Romagna del 2004 che, riordinando le funzioni del Servizio di Medicina dello Sport, individua tra le sue funzioni proprio la "promozione dell'attività fisica nella popolazione generale".
In particolare, si afferma che "la promozione dell'attività fisica è ritenuta dalla Regione Emilia-Romagna strategica ai fini del miglioramento complessivo della salute dei cittadini, in considerazione delle evidenze scientifiche che dimostrano gli effetti preventivi e terapeutici dell'attività fisica e sportiva su molte delle patologie più ricorrenti, con chiare ricadute positive in termini di riduzione della morbilità e della mortalità".
La lotta alla sedentarietà è fra gli obiettivi indicati sin dal Piano Sanitario Regionale 1999-2001 e dal Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 dove si afferma l'importanza, fra gli stili di vita, dell'attività fisica e la necessità di incrementarne la pratica regolare di almeno un 10%, sulla base di studi e conoscenze scientifiche che dimostrano che l'incidenza di molte patologie è legata allo stile di vita.
Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 indica, infatti, che "l'attività fisica riveste un ruolo fondamentale nell'ambito dell'adozione di stili di vita sani e svolge un ruolo protettivo nei confronti di molte patologie".
Pertanto, una delle attività specifiche del servizio di Medicina dello Sport è
"il recupero funzionale di soggetti affetti da patologie che possono beneficiare dell'esercizio fisico attraverso l'utilizzo della "sport-terapia". Questo, ha lo scopo di prevenire le malattie cronico-degenerative e di favorire il recupero funzionale di soggetti affetti da "patologie sensibili".
Le "patologie sensibili", che possono in pratica beneficiare della "sport-terapia", intesa come attività motoria, sono principalmente:Il diabete di tipo 2, l'obesità, l'ipertensione arteriosa, le malattie cardiovascolari, l'osteoporosi, gli stati di ansia e depressivi..

(Testo a cura dell'ufficio stampa dell'AUSL)