In una piazza gremita un grande maestro ha spiegato che cosa è l'urbanistica
"Le città sono persone e l'urbanista è il medico capace di dosare competenze e intuito"
19-04-2008 / Giorno per giorno
Leonardo Benevolo nel terzo giorno del Festival è il testimone della storia e della memoria architettonica del nostro Paese, generazioni di studiosi si sono formati attraverso la visuale di un urbanista che ha sempre saputo coniugare lo sguardo sulla città con quello sullo spazio che la circonda e la ospita. L'attenzione ai luoghi, la capacità di valorizzare l'ambiente umanizzato, la ricerca della bellezza come esercizio di quell'equilibrio che è la cifra della democrazia sono i valori ai quali, dal suo punto di vista, l'urbanistica dovrebbe ispirarsi.
"Le città sono come le persone e l'urbanista è chiamato ad essere un medico, capace di dosare nella sua anamnesi competenze scientifiche, intuito e metodo induttivo" afferma Benevolo, consapevole che, come la medicina aspira al massimo a migliorare le condizioni di un malato, così l'urbanista deve avere come orizzonte possibile non la perfezione, ma il miglioramento della funzionalità e della gestione del territorio. Le città contemporanee per Benevolo devono tornare ad essere, come erano in età medievale, luoghi di mediazione tra regole complessive, dettate dal potere, ed esigenze particolari, ovvero laboratori democratici in cui interpretare le esigenze della contemporaneità. Questo il ruolo dell'urbanistica oggi, scienza teorica i cui effetti pratici sono vicini alla vita quotidiana di noi tutti.