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martedì, 13 maggio 2025.

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E' necessario che l'urbanistica intervenga a mitigare le disparità

La Sassen: violenza e disuguaglianza quando la città non dialoga

20-04-2008 / Giorno per giorno

La globalità di cui parla si riscontra prima di tutto nel lessico che usa: un italiano pensato in inglese con termini spagnoli. Saskia Sassen non è solo una teorica ma anche una portatrice lei stessa del concetto di globalità. "Vi presento una persona capace di dissentire da sé stessa", ha detto Marco D'Eramo, giornalista del Manifesto introducendola e mettendone in evidenza l'onestà intellettuale. Ieri la Sassen ha catalizzato l'attenzione di circa mille persone in Piazza del Municipio a Ferrara nell'incontro "La città nell'economia globale", organizzato dal Cittaterritorio Festival.
Molti gli addetti ai lavori, studenti e architetti, che hanno seguito con interesse e partecipazione le incursioni della sociologa in materia di urbanistica.
Il concetto di città va reinterpretato, "stiamo assistendo ad un disassemblaggio dell'urbanità" ha affermato la Sassen, "ogni città ne contiene tante altre, e se non si riesce a mantenere la comunicazione tra tutte, si genera violenza e disuguaglianza". Ma ci sono anche degli esempi positivi di interazione che la Sassen ha documentato, come il caso di un ghetto di Chicago dove i musulmani di colore hanno stretto rapporti con gli emigrati palestinesi dai quali ricevono insegnamenti religiosi, dando in cambio lezioni di rap. "Ci sono città, come probabilmente Ferrara, che sono state capaci di trasformare la violenza ed i conflitti nel civico", questa deve essere la sfida degli amministratori, ma anche di chi progetta gli spazi.

foto Giuseppe Ungaro