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Venerdì 27 giugno l'inaugurazione della mostra dell'artista ferrarese

Le 'Trasmutazioni liriche' di Fabbriano ospiti a Casa dell'Ariosto

25-06-2008 / Giorno per giorno

Dopo prestigiose mostre in Italia e soprattutto all'estero e dopo un decennio di assenza dalla sua città natale, Fabbriano ritorna ad esporre a Ferrara presentando a Casa dell'Ariosto dal 27 giugno al 24 agosto una selezione della sua ultima e inedita produzione pittorica. La mostra "Trasmutazioni liriche - Opere di Fabbriano", che sarà inaugurata venerdì 27 giugno alle 19, è promossa dall'assessorato alle Politiche e alle Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, dalla circoscrizione Giardino Arianuova Doro e dai musei Civici d'Arte Antica e organizzata in collaborazione con l'Associazione culturale XXVII e con il patrocinio dell'Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna.
"Riproponiamo dopo tanti anni e con vero piacere - ha annunciato questa mattina l'assessore Massimo Maisto presentando la rassegna nella sede dell'assessorato alla Cultura in via Dè Romei, alla presenza di Ivano Fabbriano e degli organizzatori - una personale davvero significativa di un importante artista della nostra città. Un'iniziativa che comprende, oltre ad un'originale esposizione, il ricco lavoro di ricerca critica confluito in un ampio catalogo. La rassegna dedicata a Fabbriano - ha proseguito Maisto - è poi perfettamente in linea con le scelte operate da Casa dell'Ariosto, che negli ultimi tempi ha ospitato i nostri migliori artisti locali. Uno spazio che, grazie anche all'attenta selezione della direzione dei Musei d'Arte Antica e al supporto della circoscrizione Giardino Arianuova Doro, è ormai un riferimento importante, frequentato dall'intera città".
"Artista colto e sensibile - ha ricordato il direttore dei Musei d'Arte Antica Angelo Andreotti - Fabbriano è ormai personaggio di riferimento per tutta la cultura ferrarese. La mostra che si apre venerdì si propone con un carattere di grande omogeneità scaturita al termine di una selezione obbligata nell'offerta davvero copiosa dell'artista".
"Nonostante i molti riconoscimenti ottenuti - ha affermato la curatrice della mostra e attenta critica Elisabetta Pozzetti - Fabbriano è rimasto fedele al suo carattere schivo. L'allestimento ferrarese accoglie le sue ultime e inedite produzioni, opere mai veramente concluse perché spesso riprese e rivisitate in un costante divenire fisico, alchemico ed espressivo, secondo un carattere ormai peculiare di questo artista. In molte di esse poi - ha aggiunto - traspare come Fabbriano porti sempre nel mondo la sua città, la luce del cotto, dei suoi spazi, rivissuti talora con grande nostalgia".
"Era più che mai doveroso da parte della nostra comunità - ha concluso il presidente della circoscrizione Giardino Arianuova Doro Girolamo Calò - ospitare finalmente questo artista. Casa dell'Ariosto potrebbe essere la prima tappa dell'esposizione delle sue opere, un primo passaggio prima di un'opportunità più ampia all'interno delle nostre sale mostre." Un auspicio che è quasi una promessa.

"Trasmutazioni liriche - Opere di Fabbriano" - dal 27 giugno al 24 agosto - Casa dell'Ariosto - Orario di visita: feriali dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; festivi dalle 10 alle 13, Ingresso libero, Catalogo in vendita: testi bilingue (italiano-inglese) di A. Andreotti, M. Maisto, E. Pozzetti; fotografie di A. Givanni. Per informazioni: www.associazioneventisette.it e-mail: associazioneventisette@gmail.com

LA SCHEDA - Dopo prestigiose mostre in Italia e soprattutto all'estero, Fabbriano ritorna presentando una selezione delle opere realizzate negli ultimi tre anni. Una trentina di brani pittorici per raccontare la profondità creativa e la sensibilità inquieta di un artista "errante",costantemente alla ricerca di un approdo nuovo, di una sperimentazione inedita, di un'arte capace sempre più di emozionare. La mostra è promossa dall'Assessorato alle Politiche e alle Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, dalla Circoscrizione Giardino Arianuova Doro e dai Musei Civici d'Arte Antica ed è organizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale XXVII, che due anni fa ha curato la personale In Fieri di Fabbriano a Mantova, nello splendido Palazzo della Ragione. Il titolo dato all'esposizione ferrarese, Trasmutazioni liriche, individua lo stato del continuo divenire alchemico, del trasmutare da uno stadio pittorico all'altro, da una tensione informale che spinge la pennellata a farsi impastata, gestuale, irruenta ad una pacificata resa figurativa che indugia sulla narrazione del particolare, dell'attimo nel quale il soggetto sembra trarre pace dalla tensione del segno. L'oscillazione non è solo formale ma anche iconografica: da brani figurativi estrapolati dalla algida classicità greca piuttosto che dalla purezza neoclassica a magmatiche liquefazioni cromatiche che volgono lo sguardo all'esperienza aniconica informale. Nell'armonico fluttuare di differenti polarità segniche e semantiche permane costante una forte vocazione lirica, declinata nelle mille e più sfaccettature della vita. Fabbriano ha solcato mezzo secolo di arte sostenuto dallo stesso entusiasmo e dall'inalterata fiducia che il terreno dell'espressione artistica sia ancora degno di un'esplorazione se non pionieristica almeno sincera. Mosso fin dagli esordi da un inquieto peregrinare culturale ed esistenziale ha attraversato temperie differenti, gruppi artistici diversi ma affini al suo profondo sentire, animato da una costante coerente esigenza di accrescimento e confronto. Pur frequentando negli anni Sessanta gruppi quali l'Actionem Aktionismus - insieme ad artisti quali Günter Brus, Arnulf Rainer, Ludwig Attersee - e il Gruppo Sintesis Informale con Carlos Mensa, Rafael Canogar, Luis Feito non ha rinnegato la matrice classica di provenienza. Allo sguardo, mai pago, agli scenari internazionali ha sempre contrapposto, in sinergica dualità, un forte attaccamento alle proprie origini italiane. Alle quali ritorna con mostre di rilievo come quella del 1977, al Centro Attività Visive del palazzo dei Diamanti di Ferrara - in cui esporrà nuovamente negli anni successivi -, quella del 1978 all'Accademia dei Concordi di Rovigo e a seguire le personali a Palazzo Barberini a Roma (1984), Palazzi Pacucci a Grosseto e Guasco ad Alessandria (1985), oltre a Palazzo Lanfranchi a Pisa. Nel 1974 è inserito nell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Un decennio più tardi gli viene assegnato il prestigioso XIII Premio Joan Mirò di Barcellona e nello stesso anno espone al Centro Internazionale d'Arte Contemporanea di Parigi. In tutti questi anni sue mostre si succedono in vari centri espositivi: da Varsavia a Bucarest, a Ginevra, a Monaco, Francoforte, a Sarajevo, Belgrado, Skoplie e a Montecarlo. E ancora: Mosca, Krasnodar, Tokyo, Barcellona, Parigi, Los Angeles oltre alle rassegne a Chicago, New York e Granada. Nel 1989 gli viene consegnato il Premio Guercino d'Oro dalla città di Cento. Riceve nel 1991 la Medaglia d'Oro per l'arte da Città del Messico, tre anni dopo il Premio Italia per le Arti Visive a Firenze e il Premio Viviani a Pisa, città che gli conferisce nel 2003 il Premio Nazionale per l'Arte.

(testo fornito dalla direzione dei Musei Civici d'Arte Antica)