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Nel bilancio sociale del Comune il quadro degli interventi compiuti tra 2004 e 2007

Welfare: dal Comune risposte mirate per esigenze in evoluzione

24-07-2008 / Giorno per giorno

Invecchiamento della popolazione, aumento dell'immigrazione, evoluzione delle necessità delle famiglie: le dinamiche demografiche e sociali degli ultimi anni hanno posto gli amministratori locali di fronte a nuove sfide. Per affrontarle con l'intento di offrire a tutti i cittadini risposte articolate e appropriate, il Comune di Ferrara ha dato vita a una molteplicità di azioni nei vari ambiti del welfare, secondo un modello che prevede interventi adeguati alle diversità dei bisogni e a promozione della tutela e della solidarietà sociale.
Una sintesi dei progetti realizzati in questo campo nel periodo fra il 2004 e il 2007 è contenuta nel bilancio sociale presentato in questi giorni dall'Amministrazione, con dati e informazioni sui numerosi settori di intervento: dalle politiche educative e familiari a quelle abitative e di assistenza sociale e sanitaria, dalle attività di accoglienza e integrazione a quelle per la sicurezza sociale, dagli interventi a favore dei giovani a quelli nel campo del benessere e dello sport.
Denominatore comune di ognuna di queste politiche, secondo quanto emerge, è la centralità della persona e del suo diritto a sviluppare nel modo migliore le proprie attitudini individuali all'interno della vita sociale, senza preclusioni e discriminazioni. In questa ottica l'impegno dell'Amministrazione comunale ha puntato a favorire le relazioni e le attività che coinvolgono tutte le stagioni della vita, con interventi mirati alle diverse sfere dell'infanzia, dei giovani, degli adulti e degli anziani, ponendo particolare attenzione alle fasce più deboli, a rischio di povertà ed emarginazione sociale.
Tramite le sue molteplici articolazioni, l'ente ha operato per garantire una lettura attenta dei bisogni e per promuovere risposte adeguate secondo il principio della sussidiarietà, non solo attraverso la gestione diretta dei servizi, ma anche tramite la valorizzazione delle esperienze presenti nel territorio. Pur in una situazione finanziaria generalmente non favorevole, l'investimento economico negli anni non è stato ridimensionato, sia sul versante dei servizi consolidati sia su quello delle proposte innovative. E a fianco dell'azione pubblica si è registrata la sostanziale tenuta del tessuto sociale ferrarese: la rete di solidarietà costituita da famiglie, associazioni, gruppi è riuscita ancora a dare risposte significative a gran parte dei bisogni primari delle persone.

Con l'Istituzione nuovo slancio alle politiche educative e familiari
Le politiche educative e familiari, già saldamente strutturate, hanno ricevuto nuovo impulso e dinamicità gestionale dalla creazione, nel 2007, dell'Istituzione dei servizi educativi scolastici e per le famiglie, costituita proprio con l'intento di migliorare l'efficienza e l'efficacia degli interventi in questi ambiti.
Nel tentativo di risolvere i problemi legati alle liste d'attesa per l'ingresso nelle scuole d'infanzia l'Amministrazione ha puntato sull'apertura di nuove sedi e sull'avvio di attività integrative ai servizi scolastici tradizionali. Nel periodo 2004/2007, le spese di gestione delle strutture sono state sostenute con risorse comunali in misura superiore all'80% per i nidi e intorno al 75% per le materne, mentre le rette pagate dagli iscritti hanno continuato a contribuire solo parzialmente.
In tema di sostegno alle famiglie, da diversi anni l'Amministrazione offre, accanto ai contributi regionali e statali per i nuclei con bambini, altri progetti di supporto finanziario e assistenziale per specifiche problematiche, come la conciliazione fra lavoro e impegni genitoriali, riuscendo a soddisfare un numero di domande di sussidio che nel 2007 ha sfiorato le 450.
I tre centri comunali per bambini e genitori riuniscono ogni anno oltre 400 famiglie iscritte, ampliando e diversificando costantemente le proprie proposte per le varie fasce d'età. E diverse, in questi anni, sono state anche le esperienze innovative di mutuo aiuto per famiglie in difficoltà, sostenute dall'Amministrazione in stretta collaborazione con le realtà del terzo settore.

Alloggi e contributi alle famiglie meno abbienti
Sul versante delle politiche abitative i dati confermano l'elevata percentuale di proprietari di abitazioni presenti nel territorio comunale (73%6 contro il 69,5% nazionale), grazie anche alla scelta di delimitare diverse aree Peep sulle quali hanno potuto costruire la propria casa, a costi accessibili, più di 2.200 famiglie.
Per i nuclei a basso reddito l'Amministrazione interviene con una serie di azioni ormai consolidate, come l'assegnazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica (183 quelli assegnati nel 2007), l'erogazione all'Acer di contributi per ripianare parte delle morosità (per un importo attorno ai 20mila euro all'anno) e l'applicazione a circa 3.400 assegnatari Erp di un canone più contenuto rispetto al valore di mercato.
Alle famiglie con basso reddito che non usufruiscono di alloggi Erp e vivono in affitto il servizio Abitazioni del Comune eroga invece contributi sui canoni di locazione, attraverso il Fondo Sociale per l'affitto. Nel 2007 ne ha beneficiato il 4,4% del totale delle famiglie in affitto, per un contributo complessivo di 240mila euro.
Inoltre, sia agli assegnatari Erp sia a coloro che vivono in affitto da privati e percepiscono redditi non elevati, il servizio Abitazioni eroga contributi per la manutenzione e l'adeguamento degli impianti di riscaldamento (2.500 euro all'anno) ed esenta dal pagamento della Tia attraverso il versamento ad Hera degli importi delle fatture, per un impegno annuo complessivo di 85mila euro. Di circa 180mila euro all'anno è invece il contributo dell'Amministrazione alle famiglie sfrattate.
Mentre tra i programmi di edilizia pubblica in cantiere vi sono la creazione di 76 alloggi a Barco, finanziati con fondi dei Contratti di Quartiere II, e quella di 35 alloggi a proprietà indivisa nella zona di via G.Bianchi.

Contro l'emarginazione, accoglienza e avviamento al lavoro
In tema di integrazione e accoglienza, diversi sono i percorsi adottati dai servizi comunali in collaborazione con l'associazionismo e il volontariato sociale per far fronte ai vari problemi che coinvolgono la popolazione con difficoltà economiche o a rischio emarginazione.
Una soluzione alle situazioni di emergenza è rappresentata dai sussidi economici che ammontano complessivamente di 160mila euro all'anno e che nel corso del 2007 sono stati erogati a oltre 1.100 persone, fra cui tossicodipendenti, extracomunitari e invalidi del lavoro.
Dal giugno 2007 è stata istituita l'unità operativa Governance dell'accoglienza, con la funzione principale di coordinare gli interventi di accoglienza abitativa gestiti perlopiù in collaborazione e convenzione con soggetti del terzo settore. Due i tipi di sistemazione previsti: le strutture convenzionate per la prima accoglienza, con 74 posti disponibili, gestiti dalle associazioni La Casona e Viale K, dal Centro Donne Giustizia e dalla cooperativa Camelot; e gli appartamenti gestiti in parte dalle associazioni (oltre alle precedenti anche la Comunità Papa Giovanni XXIII), in parte dal Comune (due fabbricati ex Acer per famiglie richiedenti asilo politico e donne in difficoltà), per circa 170 persone assistite ogni anno.
Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi rivolti a persone con disabilità o in condizioni di marginalità sociale, negli ultimi mesi sono stati avviati 72 stages, con 24 inserimenti a tempo determinato, 6 dei quali divenuti assunzioni. Per le ragazze vittime di sfruttamento sessuale è invece da tempo attivo il progetto "Oltre la strada" che offre accoglienza in un appartamento con 8 posti letto, per una spesa annua da parte del Comune di 115mila euro. Ulteriore intervento di sostegno sociale è quello previsto dal progetto "Uscire dalla violenza", che ospita, in una casa rifugio con 7 posti, donne e bambini in fuga da forme di violenza. Nel complesso il progetto ha interessato 96 donne (55 straniere e 41 italiane) per una spesa di 93mila euro.

Assistenza a domicilio per le necessità quotidiane
La rete dei servizi sociali punta a rispondere in maniera significativa ai problemi delle varie fasce d'età sia con interventi economici sia con prestazioni mirate. Negli ultimi mesi sono stati in particolare avviati nuovi servizi "a bassa soglia", per far fronte ai problemi legati alla vita quotidiana (trasporti, spesa, attività motoria, socializzazione), integrando gli interventi già consolidati con l'attività pubblica e privata di assistenza a domicilio. Quest'ultima coinvolge oltre 250 anziani, il 45% dei quali vivono soli e il 54% sono non autosufficienti. Trecentotrenta cittadini in età avanzata ricevono i pasti a casa, mentre le famiglie di anziani che ricevono l'assegno di cura specifico sono passate dalle 497 del 2006 alle 739 del 2007.
Oltre 300 sono poi gli utenti del telesoccorso, che prevede attività di telecompagnia, telesorveglianza e teleassistenza, e altrettanti sono gli ultrasettantacinquenni che fanno uso del servizio di trasporto, ampliato soprattutto dal giugno 2007 con l'avvio del progetto "Giuseppina".
Anche in tema di disabilità obiettivi fondamentali dell'Amministrazione restano quelli di prevenire l'istituzionalizzazione in strutture residenziali, soprattutto nel passaggio dei minori verso l'età adulta, e di garantire un'adeguata tutela anche quando la famiglia viene meno o non è più in grado di reggere il carico assistenziale. Per questo il Comune offre sostegno, con progetti di formazione e supporto, ai cosiddetti "caregivers" (spesso i famigliari stessi che assumono l'impegno della cura quotidiana).
Oltre 400 sono i disabili adulti seguiti dal Servizio sociale, 340 dei quali assistiti a domicilio con prestazioni finalizzate a consentire la permanenza nel nucleo familiare. Una trentina sono gli utenti che usufruiscono dei pasti a domicilio e altrettanti quelli che utilizzano il servizio di trasporto offerto dal Centro Servizi alla Persona per l'accompagnamento ad attività lavorative e scolastiche o a visite mediche e terapie. Lo scorso anno con il progetto "Muoversi" ha preso il via una nuova attività di trasporto gestita da associazioni di volontariato che, nel solo ultimo trimestre del 2007, ha registrato un totale di 2449 trasporti con una media di 204 alla settimana.
Una settantina sono invece gli ospiti con disabilità dei centri residenziali e altrettanti quelli delle strutture semi-residenziali. In entrambe le realtà gli ospiti sono coinvolti in attività riabilitative ed educative di vario genere.

Sicurezza sociale: fra prevenzione e repressione
Condotte attraverso il lavoro della polizia municipale, le politiche per la sicurezza sociale puntano a garantire il corretto equilibrio fra prevenzione e repressione, per consentire la miglior convivenza possibile nel territorio. Dai dati dell'attività del Corpo, emerge, accanto alla complessa attività di presidio delle strade, un'altrettanto articolata attività di controllo degli esercizi pubblici e in tema di tutela ambientale ed edilizia.
Ampio e strutturato è anche l'impegno dei vigili di quartiere che da oltre 7 anni presidiano il territorio del Comune. Delle 3.800 segnalazioni da loro raccolte in questi anni l'83% ha ottenuto una soluzione positiva e tra i temi sottoposti alla loro attenzione il primato è andato alla manutenzione delle strade, al verde pubblico e alla segnaletica. Mentre la sfera del disagio sociale e della piccola criminalità è apparsa solo nel 3,1% delle segnalazioni pervenute, a conferma che la percezione di insicurezza supera i dati realmente osservabili.
Sempre in tema di sicurezza, nelle aree interessate da situazioni a rischio, l'Amministrazione ha operato con interventi di prevenzione e mediazione, impiegando, nel triennio 2005-2007, due mediatori di comunità e due volontari in servizio civile per 30 ore settimanali. Mentre per il contrasto del bullismo Comune e Promeco hanno avviato negli ultimi anni numerosi interventi all'interno degli ambienti scolastici, passando dai sette percorsi specifici del 2004 ai 18 del 2007.

Sport sinonimo di benessere
Sport come prevenzione e come attività motoria indirizzata a uno stile di vita più sano. Ma anche come occasione di aggregazione sociale, promossa da realtà associative storicamente radicate nel territorio. Sono queste le accezioni del termine a cui l'Amministrazione guarda con maggiore attenzione, mettendo a disposizione della rete degli enti e delle associazioni cittadine i propri impianti (127 tra palestre, piscine e altre strutture) e il proprio sostegno finanziario (circa 100mila euro nel 2007).

Universo giovani: lotta al disagio e spazio alle opportunità
Il mondo degli adolescenti e dei ragazzi è stato in questi anni al centro di una costante attività di indagine, confronto e prevenzione, da parte dei servizi comunali, sui temi delle dipendenze e delle difficoltà relazionali, oltre che di specifici interventi sul bullismo, la sessualità e l'abbandono scolastico, condotti in collaborazione con le istituzioni didattiche.
Ma grande attenzione è stata dedicata dall'Amministrazione anche alla promozione del protagonismo dei giovani, incrementando l'offerta di occasioni e strutture per un'adeguata valorizzazione delle loro potenzialità e favorendo l'informazione sulle diverse opportunità a loro disposizione. Un ruolo da protagonista, in quest'ultimo ambito, è stato svolto dal Centro Informagiovani che nel 2007 ha superato quota un milione e 300mila contatti, tra utenza frontale, telefonica e via internet.
Altre attività informative consolidate sono quelle svolte per l'orientamento di gruppo con scuole superiori e centri di formazione, che nel 2007 hanno coinvolto 450 giovani, e quelle del Servizio Ferrara Lavoro, con la banca dati attiva dal 2001, per favorire l'incontro tra domanda e offerta di impiego nel territorio ferrarese. Mentre sulle nuove forme di lavoro è attivo l'Informatipico, servizio di orientamento gratuito che nel 2007 è stato contattato da oltre 60 giovani.
In costante crescita è poi l'esperienza del sito Occhiaperti.net, dedicato ai ragazzi e curato da una redazione giovane. Il numero degli accessi è passato dai 100mila del 2004 ai 750mila del 2007. E in aumento sono anche le presenze nei centri di aggregazione giovanile, che hanno tra l'altro registrato il raddoppio dei contatti in due anni per Area Giovani (da 8.400 nel 2005 a 16.700 nel 2007) e L'Urlo (da 7.900 nel 2005 a 14.500 nel 2007).

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