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All'auditorium della biblioteca Bassani venerdì 22 agosto

Tango protagonista, tra musica e letture

20-08-2008 / Giorno per giorno

Si intitola "Soledad" la lettura concerto tutta dedicata alle sonorità e alle suggestioni del tango, che verrà proposta al pubblico ferrarese venerdì 22 agosto alle 21.15 nell'auditorium della biblioteca Bassani a Barco (piazza Emilia 1). La serata organizzata dall'associazione culturale Macondo di Ferrara, con il patrocinio della Circoscrizione Nord e la collaborazione dell'associazione culturale Salamandra, rientra nel programma di Estate a Ferrara 2008. La voce recitante sarà quella di Barbara Pizzo, mentre al pianoforte si esibirà Elisa Franco. L'iniziativa è a ingresso gratuito.

LA SCHEDA a cura dell'Associazione Macondo

Soledad è uno spettacolo sull'assenza del sentimento fuori da noi, sulla terra desolata dell'anima in cui il tempo si annulla e ritorna identico, in un andirivieni senza necessità, reso formalmente alla rottura della sintassi tanto della parola, quanto del suono.
Pur nella diversità delle forme e, in fin dei conti, delle sonorità in cui si risolve, pur nella differente idea che ognuno ha della cosa, il tango tende indubbiamente ad evocare sensazioni e prospettive simili in chi vi pone un'attenzione più emotiva che razionale. Si può dire, in sostanza, che il fondo di sentimento toccato è di fatto abbastanza uniforme, pur nella crescente difficoltà e preziosità dei suoni dispiegati. E tuttavia, non sembra che tale prospettiva sia sufficiente a dare conto di tutte le variazioni artistiche di cui questo ballo, che oramai è divenuto un luogo del pensiero, è portatore.
Tentare una spiegazione di questa dimensione doppia, popolare nelle origini e molto raffinata infine, è un'operazione piuttosto complessa che richiede probabilmente un supplemento di riflessione che uno spettacolo può offrire forse solo in parte, e comunque in altri modi rispetto all'analisi.
Ciò che si propone è soprattutto una suggestione che si motiva sulla base del rovesciamento di alcuni dati, non animata però da un fine provocatorio.
Il primo motivo che si intende sottoporre al fruitore è il concetto di solitudine che emerge già col titolo della pièce, in apparente contrasto col fatto che il tango è anzitutto un ballo di coppia. In realtà, si è pensato alla proposta di intendere quella danza come un dialogo tra due corpi, e non alla loro fusione in unico sentimento: un dialogo che tuttavia oggi si rivela interrotto e autoreferenziale in maniera allarmante se contestualizzato in seno a una società che, da un punto di vista, è sicuramente molto disponibile a permettere reti di comunicazione orizzontalmente allargate, ma che contemporaneamente tende alla frammentarietà del discorso e quindi anche alla sua decadenza come forma di conoscenza.
Di qui, dunque, deriva la scelta del tessuto sonoro continuamente interrotto e rarefatto nella solitudine del pianoforte, che continuamente tenta unioni di note, ma che ogni volta si risolve in una impasse cui la voce e la parola non sanno dare conforto.
Se il ballo è soprattutto maschile, o, almeno condotto dalla volontà dell'uomo, nella performance proposta si è invece scelto il polo subalterno, quello femminile, che più risponde al senso di solitudine, ma anche di speranza per un nuovo dialogo cui si apre con un certo ottimismo il momento finale.