Comune di Ferrara

giovedì, 08 maggio 2025.

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Un progetto di 'Ferrara città solidale e sicura'

Al via le iniziative di teatro comunitario in zona Krasnodar

01-10-2008 / Giorno per giorno

Lo scopo finale è quello di poter rappresentare a primavera un grande spettacolo che restituisca la storia di viale Krasnodar. Non usa mezzi termini l'invito a partecipare all'esperienza di Teatro comunitario - non servono né precedenti teatrali né particolari capacità - che si impegnerà a dar voce alla memoria del territorio e alla gente di quella parte della città. Redatta dagli operatori del progetto comunale 'Ferrara città solidale e sicura', l'iniziativa ha trovato il sostegno dei diversi assessorati comunali alla Sicurezza, alla Salute, ai Giovani e un cofinanziamento regionale e potrà avvalersi della collaborazione del Teatro Nucleo. La stessa compagnia che da anni insieme al Gruppo teatro comunitario di Pontelagoscuro lavora sull'identità di quartiere per dimostrare come il senso di una città partecipata e sicura possano passare anche attraverso il teatro. Proprio il percorso di ricerca che ha coinvolto l'intera collettività di Ponte ed è confluito nello spettacolo "Un paese che non c'è" sarà proposto sabato 4 ottobre agli abitanti di viale Krasnodar (alle 16.30 al parcheggio Conad). La rappresentazione sarà il preludio poi del laboratorio rivolto a persone di qualsiasi età con la voglia di far parte di un progetto di e per tutta la comunità, che si aprirà all'Area Giovani di via Labriola 11 (gli incontri sono previsti tutti i lunedì dalle 20.30) e che porterà all'allestimento dello spettacolo dedicato a Krasnodar.
L'iniziativa complessiva gestita da "Ferrara città solidale e sicura" ha preso il via già prima dell'estate grazie al coinvolgimento delle istituzioni, della scuola e delle associazioni presenti sul territorio. Partendo da un primo materiale raccolto fra gli abitanti (interviste, racconti, ricordi) si è data vita ad alcune azioni spettacolari, rappresentate in vari luoghi del quartiere.
"Dopo le prime uscite positive si è deciso di proseguire: ecco quindi un passaggio con il lavoro di Pontelagoscuro e poi l'apertura del laboratorio - ha affermato oggi l'assessore Raffaele Atti illustrando l'iniziativa insieme a rappresentanti istituzionali e operatori -. L'idea di avviare un percorso di teatro comunitario, mutuando anche altre esperienze, è nata nell'ambito delle riflessioni sulle problematiche sociali e sui punti di conflitto riscontrati in quella parte della città allo scopo di supportare la ricostruzione dell'identità di comunità di chi vi risiede ".
"La grande valenza di questo progetto - ha ribadito la presidente della circoscrizione via Bologna Patrizia Bianchini - è a mio avviso da individuare nella capacità che può avere di esaltare un risveglio di orgoglio di appartenenza, nei confronti di una realtà minacciata, notato negli ultimi anni in chi vive nella zona di viale K".
"Il teatro comunitario fa bene a chi lo fa ma anche agli spettatori - ha ricordato l'assessore alla Salute Maria Giovanna Cuccuru - e può sicuramente contribuire a creare un clima di benessere e di inclusione sociale. Queste forme espressive - ha ribadito - potranno poi far parte del patrimonio dell'intera città e in questo senso potrà attivarsi sicuramente, a partire dal prossimo anno, la Fondazione del Teatro comunale."