Tracciato il bilancio della sperimentazione di "Dare una famiglia a una famiglia"
Fianco a fianco per superare le difficoltà
21-10-2009 / Giorno per giorno

Nasce con l'intento di limitare il più possibile l'allontanamento dei bambini dai propri genitori, nelle situazioni di difficoltà, il progetto "Dare una famiglia a una famiglia" giunto al termine della sua fase di sperimentazione. Lanciato nel gennaio scorso dall'Unità Politiche Familiari e Genitorialità dell'Istituzione comunale Servizi Educativi, il progetto ha già visto l'avvio di cinque interventi di affiancamento familiare, con il coinvolgimento di dodici associazioni e gruppi di volontariato, e di diciassette famiglie disposte a investire parte del proprio tempo per sostenere altri nuclei in difficoltà. L'idea su cui si fonda l'operazione è infatti quella di offrire ai genitori con problemi l'affiancamento di altri nuclei familiari, con il supporto anche di tutor, diciassette quelli già disponibili, chiamati a intervenire in caso di incomprensioni tra le famiglie, per aiutarle a trovare soluzioni autonome ed efficaci, senza mai sostituirsi loro nel processo decisionale.
Un primo incoraggiante bilancio della sperimentazione è stato tracciato nel pomeriggio di ieri, nel corso di un incontro nella residenza Municipale, tra i rappresentanti delle associazioni e dei gruppi di volontariato familiare coinvolti, alla presenza del sindaco Tiziano Tagliani e della presidente dell'Istituzione Giovanna Cuccuru. All'incontro, oltre allo staff di progetto, composto da Giordano Barioni e da Alessandra Goberti, era presente anche Fabrizio Serra, presidente della Fondazione Paideia, promotrice del progetto nella realtà torinese e sostenitrice, con un proprio contributo economico, dello sviluppo del progetto nella nostra città. Nel corso dell'incontro, Serra ha tra l'altro messo in evidenza gli sviluppi del progetto torinese che, dopo una fase sperimentale iniziata nel 2004, è diventato prassi nei servizi di sostegno alla genitorialità.
"Scopo dei progetti - come è stato ricordato ieri dai promotori - è quello di dare un aiuto alle famiglie in difficoltà grazie all'affiancamento di un altro nucleo familiare capace di esercitare un'azione di appoggio alle competenze e alle responsabilità genitoriali. In questo modo, ci si propone di limitare il più possibile l'allontanamento dei bambini dalla famiglia di origine. Diversamente da affido e adozione, l'affiancamento familiare non prevede infatti ospitalità o accoglienza presso la propria abitazione, ma consente comunque interventi di sostegno importanti sul piano preventivo, soprattutto a favore dei bambini. Ogni componente della famiglia affiancante diventa infatti soggetto attivo e solidale e apporta il proprio aiuto alla famiglia in difficoltà".
"Dopo questa prima fase di sperimentazione, che ha dato ottimi risultati in termini di richieste di interventi di affiancamento e di adesioni delle associazioni ferraresi - ha dichiarato la presidente dell'Istituzione Servizi Educativi Maria Giovanna Cuccuru - l'impegno dei rappresentanti delle istituzioni, della fondazione e del privato sociale coinvolto, è senz'altro quello di continuare la sperimentazione del Progetto anche per l'anno 2010, con l'obiettivo di trasformarlo in una buona prassi anche nella realtà ferrarese".
Un ulteriore sostegno all'operazione è offerto dalla collaborazione dei Servizi sociali territoriali Area minori, oltre che dall'Università di Ferrara, che partecipa al gruppo di progetto con la docente di Psicologia clinica Paola Bastianoni. In particolare la convenzione tra Istituzione ed Università è mirata alla formazione dei tutor e alla valutazione e monitoraggio del progetto.