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INTERNAZIONALE (5ott08) - Gad Lerner al Comunale dialoga sulla questione rom - rumeni

"Non riusciamo a costruirci un'autostima etnica"

05-10-2008 / Giorno per giorno

Nuovo en plein al Teatro Comunale per il colloquio moderato da Gad Lerner sulla cultura Rom.
Mette subito in allerta sul pericoloso passaggio dalle parole ai fatti, il giornalista italiano, leggendo un passo da un libro in attacco agli ebrei e ricordando come da quelle parole piene d'odio si fosse passati in soli 9 anni alle leggi razziali.
"Abbiamo cinquecento anni di schiavismo alle spalle - ha ricordato la docente universitaria Delia Grigore", rom rumena - e non riusciamo a staccarci da questa identità". Critica la mancata politica d'integrazione dopo l'abolizione della schiavitù, che ha portato i rom a sentirsi sempre schiavi e a non avere una vera "autostima etnica". Colpisce la pacatezza di Allia Krasnici, scrittore rom serbo, che spiega la propria motivazione a scrivere con il mantenere le tradizioni culturali del suo popolo, "costretto all'assimilazione per poter sopravvivere".
Con lui Alexian Santino Spinelli, il musicista e docente universitario rom, che parla degli apporti del popolo rom alla cultura europea e di come non abbia mai scelto di essere nomade, al contrario di ciò che si pensa comunemente. "Ci siamo spostati verso Italia e Spagna - specifica la Grigore - perché paesi a noi più vicini dal punto di vista linguistico. Si deve pensare a una vera politica di integrazione perché questo flusso migratorio non terminerà. E non per motivi etnici, quanto economici. Sono docente universitaria e guadagno l'equivalente di cinquecento euro al mese. Come pensate possano vivere tutti gli altri?"