Cerimonia in residenza municipale martedì 21 ottobre alle 15
Premio Città di Ferrara ad Antonio Slavich, studioso della mente umana
15-10-2008 / Giorno per giorno
Martedì 21 ottobre alle 15, nella sala degli Arazzi (residenza municipale) sarà consegnato l'Ippogrifo del premio Città di Ferrara al professor Antonio Slavich, psichiatra, collaboratore di Franco Basaglia e direttore dei servizi psichiatrici a Ferrara dal 1971 al 1978. Slavich riceverà il Premio città di Ferrara, riconoscimento attribuito ai cittadini che si sono particolarmente distinti nel territorio ferrarese e nel mondo per motivi professionali, sociali e umanitari.
LA SCHEDA - Antonio Slavich (a cura dell'Assessorato alla salute del Comune di Ferrara)
Il Prof. Slavich è stato allievo e collaboratore di Franco Basaglia a Padova, a Gorizia e a Parma; insieme hanno avviato la prima esperienza anti-istituzionale nella cura dei malati di mente dando inizio ad una riflessione sociopolitica sulla trasformazione dell'ospedale psichiatrico e di ulteriori esperienze alternative e di rinnovamento nel trattamento della follia che hanno portato alla costituzione della prima "comunità terapeutica" italiana. La sua azione lo ha visto attivo anche nel movimento di psichiatria democratica, promuovendo attivamente l'applicazione della legge n. 180 del 1978 sulla soppressione dei manicomi e a distanza di 30 anni questa legge, nata dall'esperienza italiana, si è diffusa in varie parti del mondo e viene ancora considerata come la più avanzata. Noto psichiatra, Salvich è approdato nel territorio ferrarese nel 1971 in seguito alla decisione dell'allora assessore provinciale alla Sanità Carmen Capatti - che voleva come direttore del Centro di Igiene Mentale un "goriziano" per avviare la riforma dei Servizi Psichiatrici a Ferrara, percorso che si realizzò fra il 1971 e il 1978. In qualità di direttore del Centro di Igiene Mentale, negli anni ferraresi ha introdotto un metodo di lavoro innovativo basato sul coinvolgimento di tutti i collaboratori, medici, infermieri, assistenti e operatori sociali, dei pazienti e di tutta la società civile; questo metodo di lavoro ha significato un ripensamento complessivo della psichiatria e della cura delle persone con disturbi mentali, spostando sempre più gli interventi dalla Istituzione Chiusa (manicomio) ai Servizi Territoriali.
Il professor Slavich ha raccontato l'esperienza ferrarese nel libro "La Scopa Meravigliante", un volume in cui, fra l'altro, descrive e cita tutte le azioni messe in atto e tutte le persone (operatori, politici, volontari) che insieme a lui, in qualità di direttore del Centro di Igiene Mentale, diedero avvio al processo di preparazione e di attuazione della riforma psichiatrica a Ferrara e della "dissoluzione" del manicomio di via Ghiara. Il contenuto del libro rappresenta la testimonianza di un percorso per tutti coloro che lo hanno vissuto, per quelli oggi che lavorano nella sanità, in particolar modo nella psichiatria, ma soprattutto uno strumento utile a tutti i cittadini perché possano vigilare affinché non si ritorni a pensare alla cura delle problematiche psichiatriche esclusivamente nei luoghi di segregazione che lo stesso Slavich ha contribuito a demolire.