APPUNTAMENTI CULTURALI - Domenica 19 alle 21 percorso storico con Francesco Scafuri
Lo spettacolo delle mura in una sera di fine estate
15-09-2010 / Giorno per giorno

Solo in pochi forse sanno che al posto degli attuali bastioni nel tratto a sud della cinta muraria di Ferrara si ergevano in precedenza torri e cortine merlate, volute nel secondo '400 da Borso d'Este. Ma a colmare questa ed altre lacune sulla storia delle mura tra Porta Paola e San Giorgio ci penserà, nella serata di domenica 19 settembre, il responsabile dell'ufficio Ricerche Storiche del Comune Francesco Scafuri, che con una delle sue ormai celebri conversazioni itineranti traccerà un excursus proprio 'Dalle torri ai baluardi'. Aperta gratuitamente a tutti gli interessati, l'iniziativa è promossa dal Lions Club Ferrara Host in collaborazione con gli assessorati comunali all'Edilizia monumentale e alla Cultura.
"L'itinerario che abbiamo studiato - ha dichiarato in conferenza stampa Francesco Scafuri - ci consentirà di fare un tuffo nel passato, in tutta tranquillità, di sera, quando le mura di Ferrara assumono un fascino particolare e sembrano avvolte in un alone di mistero che cercheremo di svelare a poco a poco, tra notizie storiche e particolari inediti"
L'appuntamento è per le 21 davanti alla seicentesca Porta Paola, per una prima illustrazione delle vicende di questa zona della città, dove scorreva un antico ramo del Po e dove sono venuti di recente alla luce i resti di una barca del XV secolo. L'itinerario, lungo poco più di 800 metri da percorrere a piedi o in bicicletta, si snoderà poi nel sottomura di via Baluardi fino all'ex Porta di San Giorgio, con alcune soste in corrispondenza dei diversi bastioni costruiti tra il 1575 e il 1585 per volere di Alfonso II d'Este.
"Oltre ad alcuni cenni sulla storia straordinaria di queste mura e di quelle che si ergevano nello stesso luogo in epoca medievale - ha anticipato ancora Scafuri - lungo il percorso ci sarà anche una sorpresa che credo lascerà molti col fiato sospeso". La serata vede infatti il coinvolgimento anche delle contrade di San Benedetto, San Giorgio, San Luca e Santa Maria in Vado, coordinate da un esperto del Palio come Aldo Rizzoni. A loro e all'Amministrazione comunale è andato il ringraziamento del presidente del Lions Club Ferrara Host Alberto Cavicchi che si è detto fiducioso circa l'ottima riuscita della serata e la presenza di numerosi partecipanti.
"In un momento difficile per la cultura come quello attuale, - ha aggiunto il vice sindaco Massimo Maisto - è necessario che l'intera città si stringa attorno ai propri gioielli per promuoverli e valorizzarli al meglio. Sono dunque soddisfatto che il Lions club abbia raccolto l'appello lanciato alle associazioni del territorio ad affiancarsi all'Amministrazione comunale su questo fronte e spero che possa fare da apripista per altri soggetti che vogliano contribuire alla tutela e alla promozione della città".
In caso di pioggia l'iniziativa sarà rimandata a domenica 26 settembre.
LA SCHEDA a cura di Francesco Scafuri
Dalle torri ai baluardi
Percorso storico lungo le mura sud di Ferrara
Domenica 19 settembre ore 21
Luogo di ritrovo: davanti a Porta Paola (Piazza Travaglio - Ferrara)
Porta Paola
Porta di San Paolo o Porta Paola, un tempo principale ingresso fortificato delle mura sud della città, venne realizzata nel 1612 su progetto dell'architetto Giovan Battista Aleotti, che la inserì in un sistema difensivo a tenaglia formato dai baluardi di San Lorenzo e San Paolo. Dedicata a Paolo V, allora al soglio pontificio, la Porta è considerata come una delle massime espressioni dell'architettura tra il manierismo ed il barocco a Ferrara, basti osservare la facciata seicentesca in pietra verso via Bologna (lavorata a bugnato rustico), arricchita da lesene laterali e coronata da un timpano curvilineo.
Nel XVII secolo è documentata la presenza di un rivellino, cioè di un baluardo a freccia posto davanti alla Porta a difesa dell'area, distrutto poi nel corso del XIX secolo insieme ad un ponte in legno che collegava le due strutture e consentiva l'attraversamento del fossato difensivo.
Proprio nell'Ottocento la Porta divenne un'importante "ricevitoria daziaria" dotata di pesa pubblica,
con diverse guardie ed un custode, ma alla fine di quel secolo fu isolata completamente dalle mura
con l'apertura di due varchi, mentre i prospetti laterali e quello verso la città vennero modificati. Un
altro squarcio più ampio è stato aperto all'imbocco dell'attuale via Kennedy nel 1967.
Porta Paola, oggi destinata alla conservazione di documenti ed altri materiali del Comune, è stata interessata nel 2001 da un primo intervento di restauro e valorizzazione del prospetto principale verso via Bologna, proseguito poi dal 2003 al 2004 a cura dell'Amministrazione, con il supporto scientifico della Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna; in tale circostanza è emerso, tra l'altro, l'antico basamento aleottiano della bella facciata, ora visibile da vicino anche grazie ad una passerella che garantisce il collegamento tra la piazza (riqualificata nell'occasione) e la Porta stessa. I lavori hanno compreso la realizzazione di opere di viabilità e la posa delle nuove condotte sotterranee, durante la quale, in prossimità degli uffici della Polizia Municipale (via Bologna n. 15), si sono ritrovati ad una profondità di oltre 2 metri i resti di un'antica imbarcazione del XV secolo, ulteriore testimonianza del fatto che in passato la zona a sud della città era solcata dal Po di Ferrara e da decine di corsi d'acqua.
Le mura di Borso e Alfonso II d'Este
Percorrendo la pista ciclabile del "sottomura" che si trova alla destra di Porta Paola, troveremo i baluardi (o bastioni) di San Lorenzo, di San Pietro, di Sant'Antonio e dell'Amore, tra i più imponenti
e affascinanti delle fortificazioni a sud di Ferrara. Costruiti per volere di Alfonso II d'Este tra il 1575
ed il 1585, ognuno di questi bastioni venne ideato in funzione degli altri, al fine di ottenere una cinta fortificata omogenea, in modo che ciascun baluardo potesse difendere quelli vicini e attaccare il nemico proveniente dal vallo in maniera simultanea (sistema bastionato all'italiana). Per alcune di queste difese fu scelto il baluardo "ad asso di picche", forma dettata dall'evoluzione delle bocche da fuoco, di cui gli Estensi erano veri e propri esperti.
Sui paramenti murari dei bastioni oggi si possono osservare diverse aperture che immettono in locali e cunicoli non praticabili, in parte originari ed in parte ricavati nel 1943-45 come rifugi antiaerei, molti dei quali tamponati durante i restauri della fine del secolo scorso.
La recente opera di recupero delle mura ha consentito, inoltre, di riaprire tra il baluardo di San Pietro e quello di Sant'Antonio l'antica Porta di San Pietro: realizzata nel 1451 e trasformata nel 1583-85, era caratterizzata un tempo da una torre a base quadrata, da un grande portone d'ingresso dotato di ponte levatoio e dalla caratteristica merlatura nella parte terminale. Oltre al controllo delle persone in entrata e in uscita dalla città, che competeva al corpo di guardia agli ordini di un capitano, sappiamo che nella seconda metà del XV secolo presso alcuni locali della Porta si effettuavano anche le operazioni di pesatura delle merci, come carne, pesce, sale e spezie, sulle quali si esigeva la riscossione del dazio. Nel 1598 gli Estensi abbandonarono Ferrara, che venne devoluta allo Stato della Chiesa; successivamente iniziarono diverse opere di trasformazione delle mura ad opera del frate Giunipero Cappuccino, inviato del Papa, che nel 1630 ordinò di distruggere la citata torre, poi fece murare e "terrapienare" la Porta di San Pietro.
E' interessante notare, infine, che tra un bastione e l'altro sono ancora visibili alcuni tratti delle mura volute da Borso d'Este, al potere dal 1450 al 1471, periodo in cui le fortificazioni in questione erano ancora caratterizzate da mura merlate, con alte torri e cortine rettilinee.