Il Comune vuole uno studio di fattibilità. Sarebbe la prima applicazione in Italia
Una tecnologia per ridurre le emissioni di anidride carbonica
22-10-2008 / Giorno per giorno

IN BREVE
Ridurre l'emissione in atmosfera di anidride carbonica. E' questo l'obiettivo dello studio di fattibilità che il Comune di Ferrara intende commissionare alla società Massa, partecipata da Cnr e Università di Firenze, con l'obiettivo di applicare ai camini industriali una tecnologia in grado di catturare l'anidride carbonica, sequestrarla e convogliarla nel sottosuolo. L'annuncio è arrivato oggi in conferenza stampa dal sindaco Gaetano Sateriale. "Agiremo in tempi molto rapidi e se le risultanze fossero favorevoli chiederemo a Eni di partecipare alla realizzazione del progetto". Si tratterebbe della prima applicazione del genere in Italia.
LA NOTIZIA
"Stiamo studiando la possibilità di affidare l'incarico per un progetto di fattibilità per lo stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica". Con questo annuncio, dato in conferenza stampa, il sindaco Gaetano Sateriale ha reso pubblica la volontà di operare per contribuire al rispetto degli impegni di Kyoto volti al contenimento delle emissioni nocive in atmosfera. "Nell'imminenza dell'avvio della centrale a turbogas mi sembra importante valutare l'adozione di un sistema di abbattimento dei gas". Ferrara sarebbe la prima realtà italiana a dotarsi di un simile strumento. "La tecnologia perfezionata da Massa (Metodologie e applicazioni scientifiche per la salvaguardia ambientale, societá spin-off nata dalla collaborazione tra Cnr, Università di Firenze e partner industriali) - spiega Alberto Bassi responsabile del servizio Ambiente del Comune di Ferrara - in termini tecnici è denominata 'carbon sequestration' e prevede la cattura della Co2 all'interno dei camini industriali e il suo immagazzinamento nel sottosuolo, in alvei (naturali o creati a seguito dell'estrazione di altri gas) di cui nei dintorni ci sarebbe disponibilità".
"Se le condizioni fossero favorevoli l'applicazione, oltre alla turbogas, potrebbe riguardare altre aziende del polo chimico e interessare anche gli impianti di termovalorizzazione", aggiunge Mascia Morsucci, assessore comunale all'Ambiente.
"Le città che ospitano petrolchimici avrebbero il dovere di muoversi in questa direzione. Per quanto ci riguarda agiremo in tempi molto rapidi e se le risultanze fossero positive chiederemo a Eni di partecipare alla realizzazione del progetto", ha concluso il sindaco Sateriale, informando che entro novembre è prevista la firma dell'accordo di programma sul petrolchimico, che sarà preceduta dalla ratifica dell'accordo volontario siglato con Sef per l'ulteriore riduzione dei limiti di emissione di ossido di azoto previsti nel 2002 dalla Via per la centrale turbogas.