Risultati e nuove prospettive all'esame dei firmatati dell'accordo per l'Alzheimer
Una salda rete istituzionale per sostenere il peso della demenza senile
10-11-2008 / Giorno per giorno

In Italia ne soffrono circa 600mila persone, il 90% delle quali ha un'età superiore ai 70 anni. Ma le proiezioni dicono che nei prossimi 20 anni l'incidenza dell'Alzheimer e delle altre patologie dementigene è destinata a raddoppiare proprio per via dell'invecchiamento generale della popolazione. E Ferrara in questo quadro non fa eccezione. Anzi, con i suoi 600 nuovi malati ogni anno (nel territorio provinciale), e un indice di vecchiaia tra i più elevati del Paese, offre fondati motivi di preoccupazione ai soggetti che a vario titolo si occupano di salute. Per questo, il fenomeno, già al centro di una prima intesa siglata nel 2000, è divenuto oggetto nel 2006 di un accordo di programma sottoscritto da Comune di Ferrara, aziende Usl e Ospedaliera, Università, Centro servizi alla persona e Associazione malati di Alzheimer (Ama), per il "Potenziamento della rete di servizi per le malattie dementigene e per i pazienti affetti da Alzheimer". I risultati delle azioni messe in campo con quell'accordo sono stati, nei mesi scorsi, esaminati da un gruppo tecnico interdisciplinare che ne ha sintetizzato effetti e portata, alla luce anche della volontà di proseguire e migliorare gli interventi avviati.
"Il fondo di oltre 40mila euro - ha spiegato stamani in conferenza stampa l'assessore alla Sanità Maria Giovanna Cuccuru - che i diversi protagonisti dell'accordo hanno messo a disposizione ogni anno ci ha permesso di attivare nuovi progetti, mirati sia all'assistenza domiciliare dei malati, sia al supporto dei familiari che di essi si occupano. Proprio per i cosiddetti caregiver, impegnati nel gravoso compito di assistenza quotidiana degli anziani affetti da demenza, abbiamo dato vita, con il Centro servizi alla persona, a un gruppo di auto aiuto e ad attività di consulenza e sostegno".
Un ruolo strategico nella rete dei servizi è quello svolto dal Centro Esperto Demenze dell'azienda Ospedaliera, attivo sui versanti della Medicina interna, della Geriatria e della Neurologia, con funzioni diagnostiche, farmacologiche e di supporto. Il Centro opera in stretta collaborazione con i soggetti del servizio sociale, dell'associazionismo e dell'assistenza domiciliare, per garantire un percorso diagnostico e terapeutico che segue il paziente in tutte le fasi della malattia. "Il sistema di presa in carico dei malati - ha sottolineato Franco Romagnoni dell'azienda Usl, responsabile del gruppo tecnico Alzheimer - è nato dal nulla nel 2000 e in pochi anni ha raggiunto quote di lavoro considerevoli". Nel 2006, ad esempio, l'unità di Medicina interna del Centro Esperto ha registrato 88 prime visite e altrettanti pazienti presi in carico, l'unità di Geriatria ne ha registrati rispettivamente 492 e 402 e quella di Neurologia 460 e 385.
"L'obiettivo principale della rete - ha dichiarato il direttore generale dell'Ausl Fosco Foglietta - è quello di consentire ai pazienti di vivere al meglio, riducendo quanto più possibile l'istituzionalizzazione della malattia, ampliando l'offerta di servizi domiciliari e offrendo un valido supporto a chi accudisce gli anziani". Obiettivi condivisi anche dall'Università, che collabora con le proprie scuole di specializzazione, e dall'Ama, che offre servizi di consulenza, formazione e orientamento ai familiari dei malati.
Ampiamente condivisa da tutti i soggetti firmatari dell'accordo è anche la volontà di sottoscrivere la nuova intesa, con l'impegno ad ampliare e potenziare ulteriormente il sistema dei servizi a supporto degli anziani affetti da demenza e dei loro caregiver.