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Il sindaco ha commemorato le vittime dell'eccidio del castello

Sateriale: un futuro in cui non si debba morire per le proprie idee

13-11-2008 / Giorno per giorno

"Ricordiamo oggi un tragico fatto di sangue, un eccidio perpetrato ai danni di persone inermi, la cui unica colpa era quella di avere opinioni non gradite a chi si trovava ai vertici del regime di allora". Così il sindaco Gaetano Sateriale ha aperto stamani, davanti a numerosi cittadini fra cui diversi studenti, il proprio intervento alla cerimonia di commemorazione dell'eccidio fascista, avvenuto il 15 novembre 1943 nei pressi del castello estense.
"Sono passati molti anni da allora, - ha continuato Sateriale - ma diversi nostri concittadini ricordano ancora la tragica scena dei corpi distesi accanto al muretto del castello e il dramma che quell'episodio ha significato per la nostra città, con l'apertura di uno dei periodi più cupi per la comunità ferrarese. Il nostro ricordo va ai martiri della libertà, a coloro che hanno immolato la loro vita per la riconquista della democrazia nel nostro Paese e in Europa. Ma va anche al regista Florestano Vancini, recentemente scomparso, che ha saputo immortalare quegli avvenimenti, gli intrighi e la cupa atmosfera di allora, in un capolavoro del cinema italiano, 'La lunga notte del '43', ispirato a un racconto di Giorgio Bassani. Quel film - ha proseguito ancora il sindaco - è riuscito a rendere noto, anche oltre i confini ferraresi, quel lontano dramma e il luogo che gli ha fatto da sfondo, perpetuando la memoria di una tragedia che ha colpito tante famiglie della nostra città. Credo sia opportuno - ha concluso Sateriale - richiamare anche gli episodi letterari e artistici che ci consentono di ricordare fatti come quello dell'eccidio del castello, affinché avvenimenti del genere non debbano mai più ripetersi in futuro".
Nel corso della cerimonia, alla quale hanno preso parte le autorità cittadine, i rappresentanti delle forze armate e delle associazioni partigiane e combattentistiche, oltre ad alcune scolaresche, si è svolta la benedizione, con rito cattolico ed ebraico, della lapide sul muretto del Castello, accanto alla quale è stata deposta una corona d'alloro. Una seconda corona è stata deposta con onori militari anche alla Torre della Vittoria.