Al servizio della città è disponibile al Centro per le famiglie che ha sede nel vecchio acquedotto
Un defibrillatore all'Isola del Tesoro per fronteggiare le emergenze
21-11-2008 / Giorno per giorno

C'è anche un defibrillatore, ora, all'Isola del Tesoro per chiunque avesse necessità di un soccorso urgente. "Un defibrillatore può salvare la vita" ha affermato in conferenza stampa Giuliano Barbi, presidente dell'associazione Voglio volare e papà di Davide, un ragazzo morto un paio d'anni fa in stazione a seguito di una crisi cardiaca, proprio a causa della mancanza della necessaria apparecchiatura. "In Italia ci sono 70mila persone che soffrono di aritmie e il defibrillatore è il primo strumento per affrontare l'emergenza". Con lui erano presenti la moglie e la giovane Manuela Palmieri, da cui è partito l'impulso per lo sviluppo dell'associazione.
"Sicurezza è anche prevenzione - ha ricordato l'assessore alla Pubblica istruzione Massimo Maisto - e siamo felici del proficuo rapporto con il mondo dell'associazionismo e di rendere disponibile uno spazio così animato e vissuto da bambini e famiglie", "un luogo - ha aggiunto la presidente dell'Istituzione scuola Alessandra Chiappini - già vocato alla vita, in cui si cura la crescita delle nuove generazioni e che da oggi si qualifica ulteriormente come un luogo salvagente". Fondamentale, per questo, la disponibilità - sottolineata dal responsabile del servizio Politiche familiari del Comune di Ferrara, Tullio Monini - degli operatori del Centro per le famiglie che hanno seguito i corsi e oggi sono perfettamente in grado di utilizzare la strumentazione. Il Centro si trova in piazza XXIV maggio, nel vecchio acquedotto, al centro di una zona molto frequentata in particolare da famiglie e anziani.
All'acquisto ha contribuito la Fondazione Carife (che ha reso disponibili anche tre altre apparecchiature: alla scuola alberghiera, all'Itis e al centro sportivo X martiri di Porotto) e ha concorso l'associazione Vola nel cuore, rappresentata da Sara Landuzzi e Eleonora Lazzari. "L'amministrazione pubblica non può arrivare ovunque - ha riconosciuto Sergio Lenzi presidente della Fondazione - e questa sinergia con i privati e il mondo delle associazioni è fondamentale quanto lo è la capacità spontanea della gente di muoversi e organizzarsi quando esistono delle esigenze non pienamente soddisfatte".