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Riunificato in via Giuoco del Pallone l'intero archivio comunale

Le antiche carte tornano a casa

01-12-2008 / Giorno per giorno

C'è anche lo "Statuto dei malefìci", prezioso codice in pergamena del 1394, tra gli antichi documenti che nelle scorse settimane hanno fatto ritorno nelle mani del loro legittimo proprietario: il Comune. Undici raccolte documentarie, per un complesso di 1532 faldoni, per anni conservati in deposito provvisorio all'Archivio di stato di corso Giovecca, hanno ora trovato la loro definitiva collocazione nelle nuove sale dell'archivio storico di via Giuoco del pallone, dove da domani potranno essere consultate da studiosi e ricercatori. "Un'operazione straordinaria - l'ha definita stamani in conferenza stampa il dirigente del Servizio Biblioteche e Archivio storico Enrico Spinelli - che ci ha permesso di ricongiungere in un'unica sede il patrimonio archivistico dell'Amministrazione, il solo , in ambito cittadino, a comprendere un complesso organico e continuativo di documenti a partire dal Trecento".
"In questi anni - ha aggiunto l'assessore Massimo Maisto - abbiamo messo a disposizione della città un archivio storico tra i più all'avanguardia della regione e probabilmente del Paese e ora, grazie alla determinazione dell'Amministrazione e alla collaborazione della Soprintendenza regionale siamo riusciti a ricostruire l'unità del suo patrimonio. Il tutto - ha proseguito Maisto - nell'ambito di quell'azione di rafforzamento e ampliamento del cosiddetto 'Polo delle carte' che riguarda, assieme all'archivio, anche la biblioteca Ariostea, casa Minerbi e, speriamo, casa Niccolini".
Le operazioni di trasloco, che hanno condotto in via Giuoco del Pallone i fondi documentali custoditi dal 1961 all'Archivio di Stato, sono state eseguite alla fine dell'ottobre scorso e hanno permesso di condurre nei nuovi depositi le oltre 1500 'buste' rimaste a lungo disgiunte. Tra le raccolte recuperate spiccano, in particolare, per consistenza e antichità, la "Patrimoniale" (411 buste) e la cosiddetta "Finanziaria" (436 buste). L'arco cronologico di tutto il fondo comunale va dal XIV al XVIII secolo e a queste undici raccolte si aggiungono un fondo aggregato noto come "archivio privato Tassoni - Estense", di 203 faldoni e un fondo librario miscellaneo di 274 volumi, prevalentemente a stampa del XVIII e XIX secolo, noto come "raccolta Migliori". Il tutto si estende su circa trecento metri lineari di scaffalature ed è conservato, come assicurato dal responsabile dell'Archivio Gianpiero Nasci, "in una struttura pienamente a norma, con depositi che offrono le più assolute garanzie di sicurezza e spazi agibili per tutti i ricercatori che intendono usufruire del ricco patrimonio a disposizione".