Giovedì 11 la presentazione della sceneggiatura ufficiale
Ferrara rende omaggio a Vancini ricordando "La neve nel bicchiere"
09-12-2008 / Giorno per giorno
A poco più di due mesi dalla scomparsa del maestro Florestano Vancini, giovedì 11 dicembre, alle 20.30, alla sala Boldini sarà presentata la pubblicazione della sceneggiatura originale del film "La neve nel bicchiere" a cui seguirà la proiezione del film, che l'indimenticabile regista girò interamente nel ferrarese. L'iniziativa è organizzata dal Comune di Ferrara, dall'Istituto di Storia Contemporanea e dal Circolo Arci Louise Brooks.
La pubblicazione (edizione Liberty House, 2008) è stata realizzata dall'Istituto di Storia Contemporanea con il contributo del Comune di Ferrara, del Comune di Argenta e della Camera del lavoro di Ferrara.
Parteciperanno alla serata il sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale, l'attrice protagonista Anna Teresa Rossini, l'attore Mariano Rigillo, la figlia del regista Gloria Vancini, il curatore dell'opera Vito Contento e il critico Loris Lepri.
La pubblicazione della sceneggiatura de "La neve nel bicchiere" che Vancini scrisse con Massimo Felisatti (sceneggiatore ferrarese) arricchisce il percorso iniziato dall'Istituto di Storia Contemporanea alcuni anni fa, sempre in collaborazione con la Casa editrice "Liberty house", con la stampa delle sceneggiature originali di altre due significative opere di Florestano Vancini "La lunga notte del '43" e "Amore amaro". Iniziative che rientrano in uno dei principali compiti dell'Istituto e del suo Laboratorio di Didattica: lo studio del rapporto cinema e storia, dove il cinema viene considerato una delle fonti per la ricostruzione del passato.
"La neve nel bicchiere" è opera di grande interesse per la storia del novecento italiano e in particolare del novecento ferrarese.
Girato nel 1984 quasi interamente nell'argentano, il film è una vera e propria lezione di storia che si snoda nel racconto di trent'anni di vita di una famiglia contadina tra gli inizi del secolo e il primo dopoguerra. Le vicende familiari e affettive di tre generazioni di uomini e donne si inquadrano nei periodi che vedono le prime lotte salariali dei braccianti e dei mezzadri, la nascita delle leghe rosse e bianche, la nascita della Camera provinciale del Lavoro, la Grande Guerra, la presa del potere del fascismo.
"Con la "Neve nel bicchiere"- afferma Vancini - ho voluto recuperare la memoria del passato, non per nostalgia, ma per grande amore, affetto e attenzione per i nostri padri e i nostri nonni. Il film racconta come hanno lottato contro le ingiustizie sociali e come hanno avuto l'intelligenza di cambiare quel mondo, di cambiare le proprie condizioni".