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Giornata della Memoria: consiglio provinciale e comunale congiunto

Riflessioni e ricordi, pensando al futuro museo della Shoah

27-01-2009 / Giorno per giorno

(Comunicato a cura dell'ufficio stampa della Provincia di Ferrara)
"Il 27 gennaio non deve essere soltanto una celebrazione ma un'importante presa di coscienza, un momento di riflessione, per ricordare i drammi del passato e perché si possano cancellare le ipotesi di drammi futuri". Queste parole di Riccardo Calimani, presidente della Fondazione Nazionale Museo dell'Ebraismo e della Shoah hanno caratterizzato il suo intervento nel corso della seduta straordinaria e solenne del Consiglio provinciale, del Consiglio del Comune di Ferrara e dei Comuni della provincia, che si è tenuta nella sala degli Stemmi in Castello Estense in occasione del "Giorno della Memoria".

La seduta è stata aperta dal presidente della Provincia Pier Giorgio Dall'Acqua che ha sottolineato l'importanza dell'istituzione di questa giornata, approvata con legge all'unanimità dal Parlamento. Una unanimità "a testimonianza di un comune sentire - ha detto - e di un comune impegno per riaffermare il principio fondamentale dell'uguaglianza del rispetto della vita e della dignità della persona umana in quanto tale". Dall'Acqua ha citato il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che è stata ricordata quest'anno con una mostra in Castello e ha posto l'accento sulla "volontà di non dimenticare, di ricordare gli atti di barbarie del nostro passato per impedire nuove barbarie e costruire un futuro che si ispiri a ideali di libertà e fratellanza tra i popoli".

Successivamente è avvenuta la cerimonia di consegna da parte dell'avvocato Sonia Longhi al professor Michele Sacerdoti presidente della Comunità ebraica di Ferrara di una serie di opere realizzate dal maestro Mario Capuzzo. La serie è costituita da 4 disegni raffiguranti l'eccidio del muretto del Castello Estense del 15 novembre 1943. La donazione avviene da parte della proprietaria Sonia Longhi ed è destinata al Museo dell'Ebraismo e della Shoah, la cui Fondazione è presieduta dal prof. Calimani. In attesa dell'apertura del Museo, le opere saranno ritirate e custodite dalla Comunità Ebraica di Ferrara. "Queste opere erano appese nello studio di mio padre e successivamente nel mio - ha detto la Longhi - la decisione di questa donazione alla Comunità ebraica è la soluzione migliore per la conservazione e la tutela per il futuro".

Saul Meghnagi, componente del Cda della Fondazione nazionale museo dell'Ebraismo e della Shoah, ha poi incentrato il suo intervento sul tema "storia-memoria". "Questa giornata - ha detto - offre l'occasione per riflettere sulla tragedia che ha interessato il nostro paese. Siamo in una fase storica non banale, spesso si preferisce il silenzio, ma occorre non dimenticare che l'Italia non ha solo subito ciò che veniva dalla Germania ma con le leggi razziali è stata complice di tutto questo. E' importante riflettere in una società come quella odierna che si caratterizza sempre più per la propria eterogeneità".

"Il nazismo - ha evidenziato il professor Calimani - ha toccato gli ebrei, ma ha ferito la coscienza di tutti gli uomini. Gli atteggiamenti negazionisti sono colpevoli e fortemente pericolosi. Il Giorno della Memoria non deve essere un inutile iniziativa: lo sterminio di persone innocenti è stato reso possibile da un potenziale distruttivo enorme, che c'è ancora oggi". Calimani ha poi parlato del Museo dell'Ebraismo e della Shoah che nascerà a Ferrara: "La strada è tracciata - ha evidenziato - lo immagino come un luogo aperto, di incontro, musica e cultura e non un semplice museo".

Nella sua riflessione conclusiva il sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale ha evidenziato come "la tragedia della Shoah, uno dei fatti più efferati che si siano mai conosciuti, ci deve porre molteplici riflessioni su che cosa è accaduto, per capire anche come è potuto accadere che tante persone abbiano tollerato cosa stava accadendo. La Shoah è un episodio unico, per fortuna, di pianificazione scientifica di uno sterminio e ritengo terribile ogni genere di discriminazione e pregiudizio, fino a quello più terribile che è rappresentato dal negazionismo. Noi stiamo lavorando per la realizzazione di un Museo della Shoah a Ferrara, un luogo della memoria dell'ebraismo e della presenza ebraica in Italia, un'avventura faticosa e affascinante".